Il trend di fondo dei mercati è positivo, ma la volatilità è attesa in aumento


Il declassamento di Fitch dell’economia Usa non è da prendere sottogamba. Per comprenderne la portata Tognoli fa un parallelismo con il declassamento precedente del 2011, quando come oggi Stati Uniti persero il rating AAA da Standard & Poor's.


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Settimana piuttosto importante quella che precede il ferragosto, dove giovedì 10, verrà comunicata l’inflazione USA di luglio, prevista in crescita al 3,3% (dal 3% di giugno). Oggi alle 8:00 è il turno della produzione industriale MoM di giugno della Germania prevista in ulteriore contrazione dello 0,4% (-0,2% a maggio).

La scorsa settimana il tasso di disoccupazione USA di luglio è risultato più basso delle stime (3,5% contro 3,6% atteso), così come la variazione degli occupati sempre di luglio (187k contro 200k attesi e 185k di giugno). Il rapporto sull'occupazione sembra fornire conclusioni contrastanti. Ma la preoccupazione maggiore della FED non è tanto per il mercato del lavoro (la disoccupazione è l’ultima a reagire ad una frenata dell’economia), che comunque si sta raffreddando, ma nella crescita dei salari.

Torniamo a parlare del debito USA. Si perché riteniamo che il declassamento dell’economia più importante del pianeta non sia da prendere sottogamba. Lo facciamo tentando di fare un parallelismo con il declassamento precedente del 2011, quando come oggi Stati Uniti persero il rating AAA da Standard & Poor's.

Quella decisione innescò un calo del 4,8% nell'S&P 500 il giorno dell'annuncio il 4 agosto e un altro calo del 6,5% l'8 agosto. Le azioni sono inoltre rimaste volatili nei due mesi successivi. Gli investitori, in modo se vogliamo strano in un contesto incerto, aumentarono gli investimenti verso i titoli di Stato e il dollaro USA come beni rifugio.

La reazione del mercato azionario della scorsa settimana al declassamento di Fitch è stata più contenuta rispetto a quella del 2011. Oltre al fatto che gli investitori hanno attraversato un evento per il quale non c'erano precedenti cui fare riferimento (pandemia, guerra, i movimenti dei tassi etc), ci sono alcune nette differenze nel panorama economico. Nel 2011, di fronte a un'altra situazione di stallo oltre il limite del debito e il declassamento di S&P, il sentiment degli investitori era fragile, con i ricordi della crisi finanziaria globale freschi, la crescita economica anemica, la disoccupazione elevata al 9% e gli spread creditizi piuttosto ampi. Al contrario, oggi l'economia è cresciuta ad un ritmo superiore al trend negli ultimi quattro trimestri, il tasso di disoccupazione è al 3,5% e vicino ai minimi storici e gli spread creditizi sono ridotti.

Fonte: Bloomberg

Le ragioni del declassamento sono, secondo Fitch, il deterioramento fiscale, un onere del debito pubblico elevato e una crescente erosione della fiducia fiscale derivante da ripetute situazioni di stallo sul limite del debito. In prospettiva, dal 2008 il rapporto debito/PIL degli Stati Uniti è balzato dal 60% a un massimo del 130% nel 2020 a seguito dello stimolo pandemico, prima di scendere al 118% quest'anno. Dopo gli aggressivi aumenti dei tassi della FED di quest'anno per domare l'inflazione, i costi degli interessi stanno aumentando rapidamente e stanno diventando un onere maggiore per il bilancio. Sebbene attualmente intorno al 2%, i pagamenti per interessi sul debito federale in percentuale del PIL sono ben al di sotto di quelli osservati negli anni '80 e '90.

Questo non significa che un debito federale in costante aumento, specialmente durante i periodi di espansione economica, non sia preoccupante e probabilmente non dovrà essere affrontato in futuro attraverso una combinazione di aumenti delle tasse e tagli alla spesa. Ma i titoli del Tesoro USA rimangono la principale risorsa sicura al mondo. Ciò non è tanto dovuto al rating creditizio del debito statunitense, ma è grazie all'enorme liquidità e profondità del mercato, che consente agli investitori internazionali di immagazzinare denaro e investire nel debito pubblico della più grande economia al mondo, la cui valuta funge pure da riserva mondiale. Per ora, non ci sono altre asset class che fungano da realistica alternativa.

Fonte: Bloomberg

Tuttavia, come abbiamo già avuto modo di scrivere, con le azioni che hanno goduto di una forte corsa negli ultimi due mesi, spingendo l'S&P 500 al rialzo del 20% dall’inizio dell’anno, riteniamo che la notizia sia stata più una scusa per gli investitori a breve termine per prendere profitto e per i mercati per prendere un necessario respiro.

In ultima analisi che cosa sta dicendo Fitch? A nostro avviso, il declassamento del rating USA ci ricorda che sarà necessario intraprendere azioni importanti e strategiche nel prossimo futuro per mantenere il debito su un percorso sostenibile.

Continuiamo a ritenere che l'evoluzione della crescita e dell'inflazione forniscano una solida base affinché le azioni rimangano in un trend rialzista sostenibile nel lungo periodo. Ma questo non significa che non permangono rischi al ribasso, che potrebbero portare a una maggiore volatilità nella seconda metà dell'anno.

Riteniamo che gli investitori debbano diversificarsi nei segmenti in ritardo del mercato azionario che presentano valutazioni inferiori, una media del costo in dollari per trarre vantaggio dalle oscillazioni del mercato e scalare adeguatamente e opportunisticamente le partecipazioni a reddito fisso per beneficiare del potenziale di rendimenti inferiori nel 2024.

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