Il triangolo no.... dopo Renault, Fca guarda alle nozze con Psa

30/10/19 06:45

I maligni pensano che dietro al fallimento del matrimonio Fca e Renault, ci fosse già l’amante Psa. I più perversi sognano il triangolo. Certo che i francesi, in fatto di coppie, stupiscono sempre. Dopo Renault, Fca pensa a Psa.

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Fallita con Renault, Fca è pronta a convolare a nozze con Psa

Fallita con Renault, Fca è pronta a convolare a nozze con Psa. Nascerebbe un colosso da 50 miliardi di dollari. Ma soprattutto sinergie, forti, per 7 miliardi di euro l’anno. Tradotto, il predatore (i rumour dicono sarà Peugeot) in soli tre anni si ripagherebbe l’intero investimento grazie ai benefici che porterebbe l’operazione. Sia Psa che Fca capitalizzano sui 20 miliardi di euro.

Le trattative sono fitte. Domani in agenda un cda straordinario di Peugeot. Il nodo da sciogliere come sempre è il prezzo. Psa in Borsa, grazie a margini più elevati, tratta circa 7,7 volte il rapporto prezzo utili stimati per fine anno contro le 4,5 volte di Fca (40% in meno).

Tutto deciso sul fronte delle poltrone

Sul fronte delle poltrone sembra già tutto deciso. Secondo una fonte, le due parti stanno discutendo ad una fusione tra uguali. L'amministratore delegato di Peugeot, Carlos Tavares, andrebbe a capo della nuova casa automobilistica come Ceo, mentre John Elkann, presidente della Fca, assumerebbe lo stesso ruolo nella nuova società.

Situazione fluida

I colloqui sono in corso e la situazione resta fluida. Potrebbero essere prese in considerazione altre opzioni o termini. Non vi è ancora alcuna garanzia, scrive il Wsj, che venga raggiunto un accordo finale.

La svolta era nell'aria da mesi

La svolta, clamorosa, era nell’aria da mesi. Già a metà marzo Robert Peugeot,amministratore delegato della holding di famiglia Ffp, aveva dato il via libera a possibili fusioni, a partire da Fca, Jaguar, Land Rover e General Motors . E al Salone di Ginevra gli amministratori delegati, Mike Manley e Carlos Tavares, avevano parlato di possibili partnership.

Psa oltre a Peugeot controlla i marchi Citroen, Ds, Opel e Vauxhall Motors. Le trattative tra i due gruppi erano arrivati a livelli avanzati con l’a.d. Sergio Marchionne.

Carlos Tavares, aveva già dato un suo primo parziale assenso. Il ceo era talmente convinto della bontà e delle potenzialità di un accordo tra le due case automobilistiche da voler addirittura favorire le nozze facendosi da parte: «Posso essere il numero due di Marchionne», aveva confidato all’epoca ai suoi più stretti collaboratori, tentando così di sgomberare il campo da ogni possibile tema di governance.

Chrysler era stata assorbita, l’idea Gm stava sfumando e il progetto di un matrimonio tra Fca e Peugeot sembrava invece poter davvero prendere forma.

Marchionne però temeva che l’operazione fosse vista come un semplice taglio costi. I due gruppi infatti hanno forti sovrapposizioni in Europa ma non nel resto del mondo. Psa è inoltre più avanti su Fca sull’auto elettrica.

Cosa pensano gli analisti e il mercato

Il verdetto dei mercati è già arrivato con il +7,3% di Fca nel finale di ieri a Wall Street. A guardare i numeri il rialzo è anche troppo limitato. Secondo Arndt Ellinghorst di Evercore, la fusione con Psa porterebbe maggiori sinergie rispetto a quella tra Fca e Renault che le calcola pari a 7 miliardi di euro dal 2023. Per Max Warburton analista presso Bernstein la combinazione Fca Psa è più logica di quella tra Fca e Renault e dunque ha più chance di successo.