Il vaccino avanza, Borse euforiche. A Wall Street nuovi record


Tutti positivi stamattina i mercati asiatici. A Hong Kong la matricola Kuaishou Technology, società cinese di condivisione di video, balza del 190% nel nel primo giorno di quotazione. Sale il petrolio, si rafforza il dollaro, scende l’oro. Effetto Draghi: lo spread ai minimi dal 2015.


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La Borsa di Tokio sale dell’1,5%, Shanghai +1%, Seul +0,3%.

Prosegue la cavalcata positiva delle Borse con Wall Street ai nuovi massimi storici e i mercati asiatici tutti in guadagno stamattina. A New York l’S&P500 è salito ieri sera dell’1,1% e il Nasdaq dell’1,2%: entrambi sono su nuovi livelli record.

In Asia stamattina l’indice Nikkei della Borsa di Tokio sale dell’1,5%, Shanghai +1%, Seul +0,3%. A Hong Kong, dove l’indice Hang Seng è salito dello 0,8%, protagonista della seduta è stata la matricola Kuaishou Technology, società cinese di condivisione di video, che nel primo giorno di quotazione ha registrato un strabiliante rialzo del 190% rispetto al prezzo dell’Ipo.

Il future sull’indice complessivo delle Borse europee EuroStoxx 50 sale dello 0,4%, il future sull’S&P500 avanza dello 0,2%.

A spingere i mercati è la convinzione che i progressi che si stanno registrando nella distribuzione del vaccino permetteranno in breve tempo il ritorno a una vita normale, e quindi a una piena ripresa economica. Nel frattempo l’economia globale continua a ricevere il sostegno delle banche centrali di tutti i Paesi, impegnate in politiche monetarie super-espansive.

In America il presidente Biden sta cercando una corsia preferenziale per una rapida approvazione al Congresso del suo maxi-piano di aiuti da 1.900 miliardi di dollari da spendere per combattere l’epidemia, sostenere le famiglie e le attività più colpite dalla crisi e rilanciare l’economia.

Buoni segnali dall’economia Usa, si rafforza il dollaro a 1,19 contro l’euro.

Intanto la stagione dei risultati mostra dati positivi per quanto riguarda la capacità delle aziende Usa di sostenere ricavi e utili e la conferma che in Usa le cose stanno migliorando viene anche dai dati di ieri sulle nuove richieste di disoccupazione, che sono scese al minimo da novembre.

Questo insieme di segnali positivi sull’economia americana ha l’effetto di rafforzare il dollaro, salito nei confronti dell’euro a 1,19.

Scende l’oro a 1.797 dollari per oncia, minimo da due mesi. Il ribasso del metallo giallo è l’effetto del rafforzamento del dollaro e del desiderio degli investitori di tornare a rischiare, per cui i capitali fuoriescono da quello che viene definito il rifugio per eccellenza nei momenti di turbolenza.

Ancora in caduta le quotazioni di GameStop, che ieri ha perso il 42% a 53 dollari. Il ritorno sulla terra delle società mandata in orbita dai “Redditer” è tanto violento, quanto era prevedibile. Qualcuno che ha avviato il gioco dello short squeeze sarà diventato milionario, ma i molti che si sono accodati dopo ne uscirà con brutte ferite.

Prosegue il rialzo del petrolio, sostenuto dalle prospettive di accelerazione dell’economia globale. Il Brent guadagna lo 0,7% a 59,2 dollari al barile, Wti a 56,7 dollari (+0,4%).

Le prospettive di un miglioramento economico alimentano la risalita dei tassi di interesse. Il rendimento del Bund tedesco a 30 anni è tornato positivo per la prima volta da settembre. Il Treasury decennale americano è scambiato a 1,13%.

Draghi raccoglie le adesioni dei partiti. I titoli di Piazza Affari.

In Italia sembrano aumentare le chance di successo di uno governo di Mario Draghi. Lo sconcerto iniziale mostrato dalle forze politiche ieri si è trasformato in una serie di adesioni entusiastiche e di aperture decisive. A oggi c’è un solo partito che voterà sicuramente no a Mario Draghi, ed è Fratelli d’Italia. Ci sono invece tre partiti che gli diranno sicuramente sì: Pd, Forza Italia e Italia viva.
Poi, ci sono due partiti che stanno lentamente convergendo verso il sostegno alla svolta, il Movimento 5 Stelle e la Lega. Oggi Draghi vede i tre partiti entusiasti. Ma la giornata decisiva è domani, quando chiuderà il primo giro di consultazioni con i due partiti più consistenti in Parlamento. Poi ci sarà un secondo giro, che si concluderà martedì.

I mercati puntano con determinazione sul nuovo governo Draghi: stamattina il BTP decennale è scambiato a un rendimento dello 0,54%, lo spread con il Bund tedesco è a 100 punti base, livello più basso dal dicembre 2015.

Tra i tioli di Piazza Affari segnaliamo:

MontePaschi – In un’intervista a Repubblica il presidente di Unicredit Piercarlo Padoan afferma che l’ipotesi di aggregazione con altre banche viene valutata, Monte dei Paschi è una possibilità.

Fineco – Ha chiuso gennaio con una raccolta di 891 milioni di euro, i ricavi da intermediazione sono saliti del 30%.

Enel - Ha chiuso il 2020 con un Ebitda ordinario di 17,9 miliardi, invariato sul 2019 e in linea con l'obiettivo di circa 18 miliardi. Debito netto a 45,4 miliardi, contro i 48 miliardi indicati dalla società in novembre. Lo scostamento è dovuto a un effetto cambio favorevole ed all’inclusione di strumenti ibridi nel patrimonio. Insieme ad un partner locale, Enel cablerà con la fibra ottica 2,5 milioni di abitazioni a Bogotà.

Stellantis - Il rallentamento temporaneo della produzione previsto da diversi gruppi automobilistici, tra cui Stellantis, e gli allarmi lanciati da fornitori come Bosch e produttori di chip come Infineon segnalano come il problema della riduzione di forniture di semiconduttori potrebbe continuare a pesare sul comparto nei prossimi mesi.

Cementir - Ha presentato anticipazioni sui conti del 2020 superiori alle aspettative, soprattutto per effetto degli affari in Turchia. 

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