Imminente l’accordo sul debito, le borse ci credono


A Wall Street, l’indice S&P500 è nella parte alta del range stretto nel quale si muove da sei mesi, il tutto mentre si avvicina pericolosamente il momento del default degli Stati Uniti. James Bullard della Fed di St Louis dice che servono altri due rialzi dei tassi. Borse della Cina deboli in chiusura. Stamattina escono gli indici PMI dei principali paesi dell’Europa.


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A Washington c’è sempre meno tempo per evitare che il governo resti senza le risorse necessarie a finanziare la spesa pubblica: l’incontro di ieri tra il presidente Joe Biden ed il leader dei repubblicani alla Camera, Kevin McCarthy non ha portato ad un accordo. Visto che il Congresso chiude a breve per la festività del Memorial Day, i giorni utili per chiudere la trattativa prima del default sono pochissimi. Per il mercato delle obbligazioni le possibilità di evitare il disastro politico sono molto basse, infatti, il Treasury Bills con scadenza primo giugno, il giorno del possibile default, è schizzato ad un rendimento record, a 5,7%.
Il decennale governativo è sui massimi da marzo, a 3,70%.

Il mercato delle azioni è relativamente tranquillo e sembra ritenere che le parti siano ormai vicine alla chiusura della trattativa.
Ieri il Nasdaq è salito dello 0,4% e l’S&P500 ha chiuso sulla parità.

L'incontro e' stato "produttivo": "abbiamo ribadito ancora una volta che il default non e' un'opzione e che la sola strada per andare avanti e' un accordo bipartisan”, ha detto Biden al termine della riunione. "Anche se ci sono aree di disaccordo, io e lo Speaker e i nostri staff continueremo a discutere”.
McCarthy ha detto ai giornalisti di aver chiesto ai negoziatori di lavorare anche questa notte, con l'obiettivo di tentare di sbloccare l'impasse che si e' venuta a creare.

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire intorno alla parità. Ieri il Ftse Mib di Milano ha chiuso in ribasso dello 0,75%.

Oggi alle 9,30 escono gli indici PMI della Germania, alle 11 vengono pubblicati gli indici della zona euro.

TASSI

Ieri il presidente della Fed di St Louis, James Bullard, ha detto che si aspetta "altri due rialzi dei tassi d'interesse, quest'anno". Secondo il banchiere centrale, l'inflazione "resta ancora troppo alta e questa è una ragione per sostenere altri rialzi dei tassi". L'inflazione di fondo "non è cambiata molto nei mesi recenti", ha aggiunto.

Venerdì sera Jerome Powell ha affermato che la carenza di credito provocata dal fallimento di alcune banche potrebbe rendere meno necessario un proseguimento della stretta monetaria. Intanto alcuni investitori ragionano sulla possibilità di un taglio dei tassi nel corso del 2023, tra questi non c’è Payden&Rygel.

“Da quando la Fed ha iniziato a fissare esplicitamente l'obiettivo del tasso sui fed funds, non ha mai tagliato i tassi quando l'inflazione era così al di sopra del suo obiettivo. Inoltre, con il tasso di disoccupazione ben al di sotto delle stime del tasso naturale, continuiamo a ritenere altamente improbabile la prospettiva di tagli dei tassi nel 2023”, si legge nella nota dell’Economic Team di Payden & Rygel.

BANCHE LOCALI

L’ETF SPDR Regional Banks, con i guadagni del 3,2% di ieri si sta allontanando dai minimi da inizio anno toccati a inizio mese, ma i prezzi precedenti il fallimento di Silicon Valley Bank e Signature Bank, circa 60 dollari, restano lontanissimi, oggi siamo a 41 dollari. Il mercato teme altri guai nel settore, Curt Organt, Portfolio Manager di T. Rowe Price US Smaller Companies Equity Strategy ritiene invece che la possibilità di un contagio sia limitata. “Siamo convinti che, in questa fase, poche banche regionali siano esposte a rischi di liquidità e di concentrazione così gravi come quelli di SVB e, da ultimo, di FRC”, si legge in una nota di ieri.
L’analisi condotta da Organt su questo aggregato non ha rilevato seri elementi di preoccupazione: ”Poche altre banche regionali hanno basi di clienti altrettanto concentrate, né hanno clienti con percentuali così elevate di depositi non assicurati. Pertanto, la banca regionale americana “media” è meno vulnerabile alle forze che hanno portato al fallimento di SVB e Signature Bank”. T. Rowe Price afferma di avere “un’ampia esposizione alle banche statunitensi a piccola e media capitalizzazione”.

MATERIE PRIME

Sono in calo, di circa mezzo punto percentuale, le borse di Tokyo, di Shanghai e di Hong Kong. In lieve rialzo Seul.

Il petrolio Brent è al secondo giorno di risalita a 76 dollari il barile. L’oro, a 963 dollari, è invece penalizzato dall’aumento dei rendimenti delle obbligazioni: il governativo a due anni degli Stati Uniti si è portato a 4,31%.

TITOLI

Telecom Italia. Sono attese per martedì le risposte del consorzio CDP- Macquarie relativamente alle richieste di chiarimento di TIM sull’offerta da 19 miliardi di euro per la rete fissa del gruppo telefonico, secondo due fonti vicine alla situazione.
Il Governo studia incentivi per i processi di aggregazione delle imprese e per la tutela occupazionale e provvede alla copertura finanziaria a valere sulle risorse per 280 milioni annui, per ciascuno degli anni 2023 e 2024. E' quanto emerge dalla bozza di decreto tlc.one ed eventualmente ricollocazione.

Juventus. La Corte Federale di Appello della FIGC ha inflitto al club dieci punti di penalizzazione nella corrente stagione di Serie A nell'ambito del cosiddetto "caso plusvalenze”. In campionato, i bianconeri hanno perso 4-1 fuori casa contro l'Empoli e sono scivolati al settimo posto a due giornate dalla fine della stagione.

Hera. L'Antitrust ha ridotto a 316.450 euro la sanzione pecuniaria da infliggere a Hera rispetto a quanto stabilito il 27 febbraio 2014 di 1.898.700 euro, secondo quanto si legge nel bollettino settimanale dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato.

Esprinet ha concordato con l’Agenzia delle Entrate di pagare oltre 33 milioni di euro per chiudere i contenziosi fiscali relativi al periodo 2013-17. La somma è "a fronte di una pretesa originaria complessiva superiore a 220 milioni di euro”.

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