Impasse Atlantia. Cdp potrebbe ritirarsi davanti allo spettro del maxi risarcimento

13/11/2020 13:00
Impasse Atlantia. Cdp potrebbe ritirarsi davanti allo spettro del maxi risarcimento

L’arresto dell’ex ad di Atlantia, Castellucci, ha scoperchiato il vaso di Pandora dei potenziali risvolti legali (e risarcitori) legati alla cessione di Aspi a Cdp. Intanto il titolo della holding della famiglia Benetton scivola in coda al Ftse Mib.

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Il titolo fanalino di coda a Piazza Affari

La vicenda legata alla cessione di Autostrade per l’Italia sembra destinata a trascinarsi ancora a lungo. Rumors di stampa danno ormai per esaurita la trattativa con Cassa depositi e prestiti, e i due partner nel progetto di acquisizione, Blackstone e Macquarie.

Alle 12 il titolo cede il 4,19% scambiato a 14,28 euro e si porta in coda al principale listino milanese (in rialzo dello 0,51%).

Sviluppi negativi dall’arresto di Castellucci

L’arresto da parte della Guardia di Finanza dell’ex amministratore delegato di Atlantia, Giovanni Castellucci, e le misure cautelari nei confronti di altri cinque manager (due ex top manager e tre attuali) avrebbero incrinato il già fragile equilibrio venutosi a creare nelle ultime settimane. Gli ultimi aggiornamenti, secondo quanto riportato da fonti di stampa, vedrebbero la possibilità di Cassa Depositi e Prestiti di ritirarsi dalla trattativa.

Il Sole 24Ore di oggi aggiunge inoltre l’ipotesi commissariamento di Aspi avanzata dal Governo, ma l’opzione presenta delle difficoltà dal punto di vista legale.

Cdp teme i “maxi risarcimenti”

A spingere Cdp in direzione contraria sarebbe la possibilità di eventuali richieste di maxi risarcimenti non contemplabili, a oggi, nell’opzione manleva.

Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, l’opzione di un ingresso di un socio pubblico come Cdp, alla luce delle novità sotto il profilo legale (legate alla vicenda del crollo del Ponte Morandi del 2018) potrebbero addirittura rappresentare «un autogol». Nessuno esclude più l’ipotesi della colpa grave del gestore, e il rischio che, con il passaggio della società nelle mani dello Stato (o di un finanziatore pubblico), a pagare eventuali strascichi legali fino a oggi non contemplati nella manleva siano i detentori di buoni postali oggi in pancia a Cdp, diventa concreto.

Oggi intanto si riunisce il cda della holding dei Benetton per i conti trimestrali. Non si esclude una eventuale richiesta da parte dei soci esteri di proporre un’azione di responsabilità nei confronti della vecchia gestione.

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Codice: ATL.MI
Isin: IT0003506190
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