In borsa, settembre inizia oggi
Ieri seduta spenta a Piazza Affari, oggi riapre Wall Street e tornano gli investitori statunitensi. L’euro di indebolisce leggermente su dollaro, a 1,105. I trader di opzioni sono diventati ribassisti sulla valuta unica.
Francia: A 55 giorni dai risultati delle elezioni legislative, c’è un favorito alla poltrona di premier, è Thierry Beaudet.
In Asia Pacifico, l’indice Shanghai Composite perde lo 0,3% e tocca i minimi da febbraio. In rialzo dello 0,9% lo Shenzhen Composite. Hang Seng di Hong Kong in ribasso dello 0,3%. Per JP Morgan, il travagliato mercato immobiliare cinese continuerà a registrare una certa debolezza, poiché le numerose misure di stimolo e di sostegno del Governo non sono state “soddisfacenti” nel sostenere il settore. Stellantis, ha registrato un calo delle immatricolazioni del 32,24% con una quota di mercato del 24,82% dal 28,04% di luglio, sulla base di calcoli Reuters.
La settimana entra da oggi nel vivo con la riapertura di Wall Street: i future dell’S&P500 e del Nasdaq sono in lieve calo. A dare il torno alla seduta dovrebbe essere oggi pomeriggio l’indice ISM Manifattura, atteso in aumento a 47,5 da 46,8. I dati macroeconomici più importanti della settimana sono venerdì: alle 14.30 viene pubblicato il numero dei nuovi occupati nel settore non agricolo: il consensus si aspetta 160.000, da 114.000 di luglio. MPS Corporate and Investment Banking ritiene che l’impatto delle indicazioni in arrivo venerdì non dovrebbe essere sui tempi di arrivo del primo taglio Fed, “quanto piuttosto sulla sua entità (gli OIS prezzano 32pb di taglio quindi una riduzione da 50pb non è pienamente prezzata) e sui tagli successivi. Un numero degli occupati molto inferiore alle attese, e soprattutto un rialzo del tasso di disoccupazione, potrebbe alimentare i timori recessivi e portare il mercato ad aumentare le attese sui tagli Fed con effetti rilevanti sui titoli governativi, listini azionari e dollaro. Viceversa, numeri in linea con le attese sarebbero più compatibili con l’ipotesi di un soft landing”.
Da seguire, domani, le comunicazioni sui posti di lavoro vacanti, attesi a fine luglio a 7,9 milioni, in calo da 8,14 milioni.
Sempre domani, ci sono le comunicazioni della banca centrale della Polonia e del Canada: la prima dovrebbe lasciare i tassi invariati al 5,75% e la seconda tagliarli di un quarto di punto a 4,25%.
Le borse dell’Europa dovrebbero aprire intorno alla parità. L’euro di indebolisce leggermente su dollaro, a 1,105.
VALUTE
I trader di opzioni sono diventati ribassisti sull’euro, segnala stamattina Bloomberg. Il premio per proteggersi da un calo della valuta comune sta iniziando a salire. Questo barometro del posizionamento e del sentiment del mercato si è ampliato la scorsa settimana fino a raggiungere il livello più alto dalla fine del 2020 a favore dell'euro. "Il calo dell'inversione del rischio sulla coppia EUR/USD suggerisce che i mercati stanno diventando sempre più cauti riguardo alla longevità del rally dell’euro", ha dichiarato Kristoffer Kjaer Lumholt, responsabile della ricerca FX presso la Danske Bank di Copenhagen. Secondo Kjaer Lumholt, ogni ulteriore guadagno sarebbe una buona opportunità per vendere l’euro. L'atteso miglioramento dei dati sull'occupazione negli Stati Uniti, previsto per la fine della settimana, potrebbe aumentare la pressione al ribasso, in quanto attenuerebbe le aspettative di tagli aggressivi dei tassi da parte della Federal Reserve nei prossimi mesi. Gli investitori si erano riversati sull'euro il mese scorso, con gli hedge fund che hanno aumentato le loro scommesse su un euro più forte ai massimi da oltre un anno, la scorsa settimana, secondo i dati della CFTC.
FRANCIA
A 55 giorni dai risultati delle elezioni legislative, con una guerra di posizione fra Macron, i centristi, la destra e il blocco del Nuovo Fronte Popolare (Nfp), il gruppo più numeroso nell'Assemblée Nationale, il profilo dei possibili premier si è finalmente precisato. Macron aveva pensato al moderato di sinistra Bernard Cazeneuve, ex primo ministro di François Hollande ed ex socialista che avrebbe potuto trovare qualche appoggio fra le vecchie amicizie nella gauche; poi ha pensato a Xavier Bertrand, che fra i Républicains è il più disponibile al dialogo; infine è sembrato propendere per Thierry Beaudet. L'uomo che potrebbe guidare il governo francese, è attualmente presidente del Cese, il Consiglio economico, sociale ed ambientale, di fatto la “terza camera" francese. Ha 62 anni, ha consacrato gran parte della carriera al sociale, al mondo della previdenza, diventando presidente della Federazione nazionale delle “mutuelles" francesi. Per qualcuno è un signor nessuno, per altri un neofita della politica, un “tecnico", che sancisce l'ingresso della Francia nel novero dei paesi che si rivolgono, nell'impasse della politica, a un manovratore esterno.
In Asia Pacifico, l’indice Shanghai Composite perde lo 0,3% e tocca i minimi da febbraio. In rialzo dello 0,9% lo Shenzhen Composite. Hang Seng di Hong Kong in ribasso dello 0,3%.
CINA
Per JP Morgan, il travagliato mercato immobiliare cinese continuerà a registrare una certa debolezza, poiché le numerose misure di stimolo e di sostegno del Governo non sono state “soddisfacenti” nel sostenere il settore. Il “crollo del mercato immobiliare non è ancora finito”, ha dichiarato alla Cnbc Haibin Zhu, capo economista per la Cina di JP Morgan, aggiungendo che i prezzi delle case si stabilizzeranno non prima del 2025.
Il prezzo medio delle vendite di case nuove in 100 città cinesi è aumentato di un modesto 0,11% rispetto a luglio, con un ulteriore rallentamento rispetto all'incremento dello 0,13% di giugno, secondo i dati pubblicati sabato da China Index Academy. I prezzi delle case esistenti sono poi diminuiti dello 0,71% rispetto al mese precedente.
Secondo indiscrezioni di stampa, la Cina sta valutando un piano per abbassare i costi dei prestiti dei proprietari di case, progetto che secondo Zhu farebbe ben poco per stimolare la domanda di nuove case. “Anche se la politica di rifinanziamento dei mutui si concretizzasse, non sarebbe una politica in grado di rilanciare il mercato immobiliare”, ha avvertito l'esperto, aggiungendo che la politica "non ha nulla a che fare con la domanda di nuove case, ma avvantaggia principalmente i proprietari di case esistenti”.
PETROLIO
In rialzo il greggio tipo Brent, a 77 dollari il barile.
Gli Houthi dello Yemen hanno rivendicato un attacco ad una petroliera nel Mar Rosso, la Blue Lagoon I, battente bandiera panamense: lo riporta il sito della televisione Al-Masirah, gestita dai ribelli sostenuti dall'Iran. In precedenza il Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom) aveva riferito su X che gli Houthi avevano attaccato due petroliere nel Mar Rosso, la Blue Lagoon I e la Amjad battente bandiera saudita. Al-Masirah non menziona la Amjad. Secondo Centcom le due navi sono state attaccate con due missili balistici e un drone aereo. Nel frattempo, proseguono le operazioni per il recupero della petroliera Sounion colpita dagli Houthi al largo delle coste dello Yemen il mese scorso. La nave, che trasporta 150.000 tonnellate di petrolio, è ancora in fiamme.
Gli Stati Uniti preparano nuove sanzioni a funzionari del Venezuela. Secondo Bloomberg la lista comprende membri dell'autorità elettorale (Cne), della massima corte venezuelana (Stj), del Parlamento, dei servizi segreti (Sebin) e del Controspionaggio militare (Dgcim). Intanto il presidente del Venezuela Nicolás Maduro ha annunciato lunedì sera "l'anticipo del Natale al primo ottobre" in diretta televisiva durante il suo programma settimanale 'Con Maduro +’.
TITOLI
Italgas. Fra la fine di questa settimana e l'inizio della prossima, secondo indiscrezioni, potrebbe riunirsi il Cda della società per approvare l'offerta vincolante per la concorrente 2i Rete gas. Lo scrive il Corriere della Sera. La proposta dovrebbe attestarsi intorno ai 5,2 miliardi di euro, debito incluso.
Eni. Il giacimento petrolifero libico di El Feel, che Eni gestisce in jv con la National Oil Corporation (Noc) è "sottoposto a un'importante manutenzione che richiederà tempo", hanno dichiarato due ingegneri a Reuters, dopo che Noc ha dichiarato 'force majeure' a partire dal 2 settembre.
Stellantis. Il gruppo - che comprende tra gli altri i marchi Fiat, Jeep, Lancia, Chrysler, Alfa Romeo, Peugeot, Opel, Citroen/Ds - ha registrato un calo delle immatricolazioni del 32,24% con una quota di mercato del 24,82% dal 28,04% di luglio, sulla base di calcoli Reuters. In agosto le immatricolazioni di auto in Italia sono state pari a 69.121 unità, con un calo del 13,37% sullo stesso mese del 2023, secondo i dati diffusi dal ministero dei Trasporti.
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