Inflazione alta negli Stati Uniti, Cina in deflazione


Stamattina in Asia, il Nikkei di Tokyo si avvia a chiudere in rialzo di oltre l’1%, nuovo massimo degli ultimi 34 anni.

Ieri il Nasdaq ha aperto in calo, è andato giù e poi è tornato su, chiudendo la seduta intorno alla parità. “L'inflazione si sta raffreddando, dice BofA. Gli economisti della banca continuano a prevedere che i tassi d'interesse non subiranno variazioni durante la riunione della Fed di fine mese, per poi essere tagliati di un quarto di punto a marzo. La Cina resta in deflazione anche a dicembre, con minimi segnali di ripresa.

Petrolio. Stanotte le forze militari statunitensi, insieme a quelle degli alleati, hanno condotto con successo degli attacchi contro una serie di obiettivi nello Yemen utilizzati dai ribelli Houthi.


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Il dato sull’inflazione negli Stati Uniti ha raffreddato parzialmente gli entusiasmi sull’azionario ma non ha avuto seri contraccolpi sulle obbligazioni. Anche per effetto di un’asta sui trent’anni ben accolta, il Treasury decennale si è rafforzato ed è sceso sotto il 4% di tasso di rendimento. Il Nasdaq ha aperto in calo, è andato giù e poi è tornato su, chiudendo la seduta intorno alla parità. Nvidia intanto continua a correre, stanotte è arrivato il quarto record consecutivo. L’S&P500 ha chiuso piatto.

INFLAZIONE

L'indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,3% il mese scorso, un decimo di punto in più del previsto. Anche il CPI core, che esclude le componenti alimentari ed energetiche, è aumentato dello 0,3% a dicembre. Gli aumenti su base annua sono saliti rispettivamente al 3,4% e al 3,9%, entrambi più rapidi rispetto ai 12 mesi fino a novembre.

Ma la tendenza a lungo termine è rimasta invariata e continua a sostenere il tema della disinflazione. “L'inflazione si sta raffreddando, poiché il dato di base su un tasso annualizzato di tre mesi è sceso di un decimo al 3,3% e il tasso anno su anno è sceso sotto il 4%", ha scritto Stephen Juneau, economista di BofA Securities. "Inoltre, alcuni dei fattori che hanno determinato la forza di questo mese, in particolare le auto usate, dovrebbero svanire nei prossimi mesi".

Gli economisti di BofA continuano a prevedere che i tassi d'interesse non subiranno variazioni durante la riunione della Fed di fine mese, per poi essere tagliati di un quarto di punto a marzo. I mercati continuano a prevedere un tasso dei fondi federali a fine anno compreso tra il 3,75% e il 4%, rispetto all'attuale 5,25%-5,5%.

Alla luce del dato di ieri, "le prospettive di un primo taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve a marzo sono troppo ottimistiche”, commentavano ieri gli analisti di Ebury. Nella nota stampa si evidenziava che a dicembre i prezzi al consumo sono aumentati più degli ultimi tre mesi a causa della persistenza al rialzo dei prezzi dei beni di prima necessità e dei trasporti. E’ vero che l'inflazione al netto delle componenti variabili continua ad attenuarsi rispetto ai suoi massimi, ma “la tendenza al ribasso di questa misura sembra essersi fermata. Ciò sarà motivo di preoccupazione per i funzionari del FOMC, soprattutto in un momento in cui il mercato del lavoro statunitense rimane vicino alla piena occupazione e ha mostrato solo modesti segni di raffreddamento”. Ebury mette in conto un “potenziale rialzo del dollaro a breve termine se i membri della Fed dovessero continuare a mettere in dubbio la possibilità di un primo taglio dei tassi statunitensi alla riunione di marzo della banca, che rimane ampiamente prezzato dai mercati dei futures. A nostro avviso è più probabile un inizio di allentamento a maggio o giugno e ci aspettiamo un ritmo meno aggressivo di tagli dei tassi USA nel 2024 rispetto a quanto attualmente previsto dai mercati finanziari.”

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo, future del Dax di Francoforte +0,6%, ieri l’indice ha chiuso in calo dello 0,9%.

In Asia, il Nikkei di Tokyo si avvia a chiudere in rialzo di oltre l’1%, nuovo massimo degli ultimi 34 anni.

CINA

La seconda economia del pianeta resta in deflazione anche a dicembre, con minimi segnali di ripresa. I prezzi al consumo hanno accusato una contrazione annua dello 0,3% (-0,5% a novembre e -0,4% le attese degli analisti), mentre il dato congiunturale ha mostrato un rialzo dello 0,1%, a fronte del -0,5% di novembre e del +0,2% atteso alla vigilia. Quanto ai prezzi alla produzione, ha riferito l'Ufficio nazionale di statistica, la frenata annua è stata pari a -2,7%, la quindicesima mensile di fila. Il dato è migliore del -3% del mese precedente, ma più del 2,6% stimato dagli analisti, a conferma di scenari macro ancora incerti.

PETROLIO

Brent in rialzo a 79 dollari il barile.

L'Iran ha sequestrato una petroliera nel Golfo di Oman come un atto di rappresaglia contro gli Stati Uniti, che l'anno scorso avevano confiscato lo stesso cargo, carico di greggio di Teheran. La reazione di Washington è stata netta, con la richiesta del rilascio "immediato" dell'imbarcazione e del suo equipaggio. La zona del blitz iraniano è contigua al Mar Rosso, dove i ribelli yemeniti hanno avvertito che continueranno ad attaccare i mercantili occidentali per marcare il sostegno alla causa palestinese. La St Nikolas, battente bandiera delle Isole Marshall e gestita da una società con sede in Grecia, è stata abbordata nelle acque tra l'Iran e l'Oman da almeno quattro persone armate in uniformi militari nere, che hanno deviato la rotta verso le acque territoriali iraniane, ha reso noto l'agenzia per le operazioni commerciali marittime del Regno Unito (Ukmto), che fornisce avvisi e riceve segnalazioni di allarmi nell'area. La marina di Teheran ha poi confermato di aver sequestrato la nave e di averla condotta in un porto del Paese, incluso l’equipaggio (17 filippini e un greco), "in conformità con un ordine del tribunale", come risposta "al furto di petrolio iraniano da parte degli Stati Uniti" nella stessa imbarcazione. L'incidente nel Golfo di Oman è arrivato dopo settimane di altissima tensione nel Mar Rosso, dove gli Houthi filo-iraniani prendono di mira i mercantili dei Paesi alleati dello Stato ebraico.

Stanotte le forze militari statunitensi, insieme a quelle del Regno Unito e con il supporto di Australia, Bahrein, Canada e Paesi Bassi, hanno condotto con successo degli attacchi contro una serie di obiettivi nello Yemen utilizzati dai ribelli Houthi, ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. La Casa Bianca afferma che gli attacchi "sono un chiaro messaggio che gli Stati Uniti e i nostri partner non tollereranno attacchi al nostro personale né permetteranno ad attori ostili di mettere a repentaglio la libertà di navigazione in una delle rotte commerciali più critiche del mondo”.

BITCOIN

Stamattina la criptovaluta di riferimento tratta a 46.000 dollari, in calo dello 0,5%. Gli Etf sul Bitcoin hanno registrato forti oscillazioni nel loro primo giorno di negoziazione a Wall Street, rispecchiando una giornata volatile per i prezzi delle criptovalute in generale. Il via libera da parte della Securities and Exchange Commission degli Etf sul Bitcoin è arrivato meno di 24 ore fa e ha visto l'approvazione di tutte le 11 richieste presentate dai gestori patrimoniali, incluso BlackRock, Fidelity Investments, Ark Investment Management, Invesco, WisdomTree, Bitwise Asset Management, Valkyrie e Grayscale Investments. Al termine della seduta, chiusa in calo da tutti gli ETF, la raccolta dei nuovi strumenti è arrivata a sfiorare i quattro miliardi, numeri mai visti nel giorno dell’esordio di prodotti tematici.

TITOLI

Safilo. Il produttore di occhiali e Hugo Boss hanno rinnovato in via anticipata l'accordo di licenza globale al 2030.

Dovalue. Il Sole24Ore scrive stamattina che sta ripartendo il risiko tra i servicer italiani dei crediti problematici. Da Gardant, controllata del gruppo Elliott, ad Aquileia Capital Services, piattaforma di Bain Capital Credit, da Prelios a Intrum, tutto il settore è in fermento. DoValue, ma anche altri operatori, hanno avviato contatti informali con Elliott per studiare un’unione con Gardant.

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