Inflazione, crescita economica statunitense e (de)crescita economica europea come si rifletteranno sul cambio EUR/USD?
L'EUR/USD oscilla in una stretta gamma, influenzato dalle incertezze legate ai dati sull'inflazione e dalla preoccupante contrazione della produzione industriale tedesca. Le attese di tagli dei tassi negli USA aggiungono complessità, mentre il dollaro si stabilizza dopo una settimana volatile.
Nel corso degli ultimi giorni, il cambio EUR/USD ha mantenuto una stretta fascia di oscillazione, fortemente influenzato dalle aspettative legate ai dati sull'inflazione attesi in questa settimana. Tuttavia, l'andamento è stato ulteriormente complicato dalle notizie provenienti dalla Germania, dove la produzione industriale ha sorprendentemente registrato un calo dello 0,7% su base mensile, aggiungendosi al declino dello 0,4% del mese precedente. Questi dati indicano un'inclinazione dell'economia più grande della zona euro verso una possibile recessione tecnica.
Il panorama europeo è stato ulteriormente caratterizzato dall'aumento delle probabilità di un taglio dei tassi da parte della BCE, accelerato dalle preoccupazioni sulla salute economica tedesca. Tuttavia, il quadro generale continua a dipendere principalmente dal lato statunitense dell'equazione. La direzione del dollaro USA si preannuncia come il principale catalizzatore, specialmente alla luce dei dati chiave sull'inflazione attesi nel corso della settimana.
Inizialmente, il mercato aveva preso in considerazione con sicurezza un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve a marzo, portando la probabilità vicina al 100% alla fine di dicembre. Tuttavia, le dichiarazioni della Fed hanno indicato la possibilità di un intervento più tardivo nell'anno. La prospettiva di tre tagli dei tassi nel 2024, secondo il FOMC, ha generato picchi negli indici azionari statunitensi, abbassamento dei rendimenti obbligazionari e un dollaro più debole.
Nel corso della scorsa settimana, gli investitori hanno ridotto le scommesse sul taglio dei tassi, innescando un rialzo del dollaro. Tuttavia, la probabilità di un taglio sembra aumentare nuovamente, specialmente dopo la volatilità post-NFP (Non-Farm Payrolls). La valutazione della situazione in questa settimana diventa cruciale, con l'attenzione puntata sui dati imminenti sull'indice dei prezzi al consumo (IPC). L'EUR/USD potrebbe superare quota 1,10 in caso di un terzo mese consecutivo di calo dell'inflazione rispetto al dato annuale del 3,1% di dicembre.
La dinamica del dollaro, che aveva iniziato l'anno con un impeto positivo, ha subito una frenata la scorsa settimana. Le aspettative di un taglio dei tassi a marzo da parte della Federal Reserve avevano inizialmente sostenuto il dollaro, ma la sua forza è stata messa in discussione dai dati contrastanti dagli Stati Uniti. L'occupazione non agricola ha superato le aspettative in modo meno impressionante del previsto, mentre l'indice ISM ha evidenziato un calo significativo, scatenando la vendita delle posizioni in dollari accumulate durante la settimana precedente.
La mancanza di notizie rilevanti o discorsi delle banche centrali degli Stati Uniti dal venerdì ha contribuito a mantenere il dollaro in territorio positivo per il mese, nonostante i dati esteri più deboli, come quelli sulla produzione in fabbrica tedesca di oggi. Il focus ora si sposta verso i dati di dicembre sull'indice dei prezzi al consumo (CPI) e l'indice dei prezzi alla produzione (PPI) alla fine di questa settimana, che potrebbero avere un impatto significativo sulla direzione del dollaro.
Graficamente EUR/USD dopo aver toccato la resistenza in area 1,10 si riporta a ridosso del ritracciamento del 50% di Fibonacci. Il trend rialzista è sostenuto da area 1,05 USD da cui il cambio ha visto un apprezzamento dell’Euro con massimi e minimi crescenti.
La perdita di area 1,08 USD alimenterebbe nuovamente le vendite fino ad area 1,05 USD che se persa porterebbe l’Euro verso area 1,03 USD. Il pronto recupero e mantenimento di area 1,10 USD sarebbe un segnale di incoraggiamento per i compratori che potrebbero testare area 1,14 USD
Su timeframe giornaliero i prezzi sono sopra la EMA 200.
Su timeframe giornaliero: 7 indicatori tecnici su 18 sono rialzisti, 4 ribassisti e 7 neutrali.
Nel brevissimo termine la coppia EUR/USD disegna quella che ad ora sembra una flag ribassista
Il cambio EUR/USD si muove intorno al 50% di Fibonacci del ribasso 2021/2022, costruendo quella che ad oggi sembra una flag ribassista, il cui target al ribasso sarebbe la trend ascendente che mantiene il rialzo del cambio da area 1,05 USD.
Il mantenimento del supporto minore a 1,0966 USD e la rottura della flag al rialzo sarebbe un buon segnale per i compratori che da lì potrebbero tentare la scalata verso 1.1058 USD. La perdita di 1,0966 USD porterebbe il cambio verso 1,09178 USD, coincidente circa con la parte bassa della flag, che se rotto al ribasso porterebbe i venditori a testare la trendline che mantiene il rialzo da area 1,05 USD
Su timeframe orario: 12 indicatori tecnici su 18 sono rialzisti, 3 sono ribassisti e 3 neutrali.
I 3 oscillatori utilizzati dal nostro sistema su TF orario indicano una tendenza rialzista.
Su TF orario EUR/USD è a ridosso della EMA a 200 periodi.
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