Inflazione, de Guindos avvisa: “possibile ripresa nel breve periodo”


Il banchiere evidenzia i segnali di un rallentamento economico attualmente in corso dell’eurozona, a cui potrebbe aggiungersi un nuovo rimbalzo dell’inflazione, ma rimanda a dicembre l’analisi dei dati per valutare le future scelte di politica monetaria della Banca centrale europea.


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L’avviso di de Guindos

Il percorso di riduzione dell’inflazione potrebbe vedere uno stop a breve. L’avviso è arrivato dal vicepresidente della Banca centrale europea, Luis de Guindos, nel corso dell’Euro Finance Week svoltosi a Francoforte.

Secondo quanto spiegato dal banchiere, l’istituto centrale prevede “un rimbalzo temporaneo dell’inflazione nei prossimi mesi, a seguito del venir meno degli effetti base legati al forte aumento dei prezzi dell’energia e degli alimentari nell’autunno 2022”.

Nel medio termine, però, la BCE ritiene “che il processo di disinflazione generale continuerà”, ha aggiunto de Guindos, anche grazie ai livelli attuali dei tassi di interesse che, “mantenuti per una durata sufficientemente lunga, apporteranno un contributo sostanziale all’obiettivo” di domare i prezzi.

Il vicepresidente ha poi ribadito che sebbene l'inflazione sia scesa notevolmente, "si prevede che rimarrà troppo elevata per troppo tempo, e le pressioni interne sui prezzi restano forti. Faremo quindi in modo che i nostri tassi ufficiali siano fissati a livelli sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario”.

Prospettive economiche deteriorate

Il banchiere ha ricordato che nel terzo trimestre il PIL dell’area euro è calato dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti, dato che si aggiunge ai segni di un rallentamento della produzione nel manifatturiero, ancora in territorio negativo, mentre il settore dei servizi si è ulteriormente indebolito”.

Secondo De Guindos la debolezza dell'attività industriale "si sta trasferendo ai servizi e l'impeto degli effetti delle riaperture sta svanendo, mentre l'impatto dei tassi di interesse più alti si sta ampliando”.

Complessivamente, “è probabile che l'economia resti sotto tono nel breve termine. Tuttavia sembra anche destinata a rafforzarsi di nuovo sul medio termine”, ha aggiunto, con l'inflazione che calerà ulteriormente, il potere di acquisto delle famiglie che risalirà e la domanda per le esportazioni dell'area euro in ripresa”.

Appuntamento a dicembre

Nell’ultimo mese dell’anno la BCE diffonderà le nuove previsioni economiche per l’eurozona, mentre questo mercoledì sono in programma le stime aggiornate della Commissione Europea per la regione.

Proprio a dicembre l’istituto “sarà in una posizione migliore per rivalutare le prospettive di inflazione e le misure di politica monetaria necessarie”, secondo de Guindos.

“Alla luce dell'elevata incertezza prevalente le nostre future decisioni sui tassi ufficiali continueranno a dipendere dai dati e ad essere prese incontro per incontro”, ha ribadito de Guindos.

In particolare, nella riunione prevista per il 14 dicembre la BCE avrà a disposizione “una nuova serie di proiezioni macroeconomiche e più dati sull'inflazione effettiva e sottostante, sull'attività economica e sullo stato di trasmissione, quindi saremo in una posizione migliore per rivalutare le prospettive di inflazione e le azioni politiche necessarie”.


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