Inflazione in calo a novembre nei paesi UE ma ai massimi dal 1984 in Italia
La stima dell’Eurostat prevede l’aumento dei prezzi scendere al 10% nel mese che sta per concludersi, mentre nel nostro paese non accenna a diminuire e resta sopra il livello dell’eurozona con un +11,8%.
Inflazione UE in calo
Inflazione nei paesi UE sempre osservata speciale in vista della prossima riunione della Banca centrale europea, prevista per il 15 dicembre.
La stima flash annuale per il mese di novembre diffusa oggi dall’Eurostat ha visto l’inflazione nei paesi dell’eurozona scendere al 10%, in calo rispetto al 10,6% del mese di ottobre e migliore delle attese, ferme al 10,4% emerso da un sondaggio di analisti condotto da Reuters.
Su base mensile, i prezzi al consumo sono calati dello 0,1%, risultato inferiore a quello precedente (+1,5%).
L’ufficio statistico dell’Unione europea ha sottolineato come tra le principali componenti dell’inflazione dell’area euro il tasso più elevato nel mese sarà quello dell’energia, con un aumento del 34,9% rispetto al +41,5% di ottobre, seguito dai prodotto alimentari, alcolici e tabacco (13,6%, rispetto al 13,1% di ottobre), dai beni industriali non energetici (6,1%, stabile rispetto a ottobre) e i servizi (4,2%, rispetto al 4,3% di ottobre).
L’area dell’euro è composta da Belgio, Germania, Estonia, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Austria, Portogallo, Slovenia, Slovacchia e Finlandia.
La stima flash dell'inflazione nell’area dell’euro viene pubblicata alla fine di ogni mese di riferimento e la “prossima pubblicazione con i dati completi per novembre 2022 è prevista per il 16 dicembre 2022”, ricordano dall’Eurostat.
Italia ai massimi dal 1984
Resta alta l’inflazione in Italia, ferma ancora ai livelli del mese precedente a perimetro tendenziale, ai massimi dal marzo del 1984.
A novembre, le stime preliminari dell’Istat indicano un aumento dello 0,5% su base mensile dell’indice nazionale dei prezzi al consumo (al lordo dei tabacchi) e dell’11,8% su base annua, in linea con il mese precedente, oltre le stime di +11,3%.
“I prezzi di alcune componenti, che ne avevano sostenuto l’ascesa, tra cui gli energetici non regolamentati e in misura minore gli alimentari non lavorati, rallentano su base annua, mentre quelli di altre componenti continuano ad accelerare, tra cui gli energetici regolamentati e in misura minore gli alimentari lavorati”, spiega l’Istat.
L’inflazione 'di fondo', al netto degli energetici e degli alimentari freschi, infatti, accelera al +5,7% da +5,3% precedente, e quella al netto dei soli beni energetici al +6,1% dal +5,9%, con il ‘carrello della spesa’ (beni alimentari, per la cura della casa e della persona) in aumento dal +12,6% all’attuale +12,8%.
Discesa dei prezzi all’ingrosso del gas e di altre materie prime che sarà fondamentale nei prossimi mesi, sottolinea l’Istat, in quanto qualora dovesse proseguire il trend in diminuzione permettere al “fuoco dell’inflazione, che ha caratterizzato sin qui l’anno in corso”, di ritirarsi.
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