Inflazione Italia, in cinque anni eroso il 20% del potere d’acquisto

L’inflazione italiana resta apparentemente stabile, ma sotto la superficie l’erosione del potere d’acquisto è netta: in cinque anni le famiglie hanno perso quasi un quinto del valore reale del denaro. Ecco come leggere questa dinamica e perché la media può ingannare.
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L’inflazione non è solo un numero
Nei primi sei mesi del 2025 l’inflazione in Italia ha mostrato un andamento meno lineare di quanto i dati ufficiali possano far credere. Come evidenzia Gabriel Debach, market analyst di eToro, la stabilità dell’indice generale diffusa mensilmente dall’ISTAT nasconde tensioni profonde che si distribuiscono in modo irregolare tra settori e beni di consumo.
Se i numeri headline raccontano di un indice calmo, la realtà per le famiglie è ben diversa. Il carrello della spesa, cresciuto dal +1,7% al +3,1% nel giro di sei mesi, mostra come la percezione di rincari sia radicata nella vita quotidiana. Questo divario tra cifra ufficiale e esperienza reale pesa più di quanto appaia in superficie.
Carrello della spesa: un indicatore rivelatore
Mentre l’indice generale oscilla di pochi decimali, la spesa alimentare e quotidiana allarga mese dopo mese il distacco dall’inflazione headline. Secondo i dati ISTAT, citati da Debach, tra gennaio e giugno il differenziale è passato da +0,2 a +1,4 punti percentuali.
Una dinamica silenziosa, ma costante, che sfugge a chi osserva solo la media complessiva. Anche la mediana delle variazioni mensili racconta la stessa storia: dallo 0,1% del primo semestre 2024 si è saliti allo 0,2% nel 2025. Un incremento che a prima vista appare modesto, ma che in un quadro di pressione di fondo così persistente diventa significativo.
Cinque anni di erosione silenziosa
Per capire l’impatto reale dell’inflazione sulle famiglie italiane, Gabriel Debach invita ad allungare lo sguardo al quinquennio appena trascorso. Dal gennaio 2020, l’indice generale dei prezzi è salito del 19,2%.
Tradotto in termini concreti, significa che 1.000 euro di allora valgono oggi poco più di 830 euro se lasciati fermi sotto il materasso, senza alcuna forma di remunerazione. Una perdita di potere d’acquisto subdola, che colpisce chi non ha protetto la liquidità, rendendo più fragile la stabilità finanziaria delle famiglie.
Settori in rialzo e nicchie in controtendenza
Come conferma l’analisi di eToro, dietro la media esistono realtà molto diverse. Alcuni beni e servizi hanno registrato aumenti sorprendenti: i voli nazionali sono saliti del +167%, la gioielleria e l’orologeria del +71%, gli alberghi del +63% rispetto a cinque anni fa.
Tuttavia, non mancano sacche di disinflazione strutturale che, in parte, controbilanciano questi rincari. Telefonia, dispositivi audio-video, supporti digitali e servizi di comunicazione restano in calo grazie a innovazione, concorrenza globale e obsolescenza programmata. Ma, come sottolinea Debach, queste eccezioni non bastano a invertire un trend di fondo che continua a erodere la capacità di spesa delle famiglie italiane.
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