L’inflazione non se ne va, le borse si scoraggiano

13/10/2023 06:30
L’inflazione non se ne va, le borse si scoraggiano

Soprattutto a causa dei costi relativi alla casa (affitto e rata del mutuo), i prezzi al consumo sono saliti leggermente più del previsto. Si ferma il rimbalzo di Wall Street e tornano a salire i tassi di mercato. In Cina il problema è opposto, lì, l’inflazione è sparita. E’ andata non troppo bene l’asta dei Treasury a vent’anni di ieri. Il superbonus 110% non fa dormire i vertici del MEF. Generali vende TUA Assicurazioni.

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Il dato di ieri ha mostrato che le spinte inflazionistiche sono ancora forti e che per la Federal Reserve non è ancora arrivato il momento di tirare i remi in barca. L'incremento del 3,7% dei prezzi al consumo ha riportato su le aspettative di un incremento del costo del denaro a fine mese, ha innescato le vendite sulle obbligazioni governative e gli acquisti sul dollaro. Wall Street ha chiuso in ribasso dopo quattro sedute di rialzo. Nasdaq -0,6%.

Stanotte in Asia Pacifico si è fermato il rimbalzo. L’indice Hang Seng di Hong Kong perde il 2%, Nikkei -0,6%.

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in lieve ribasso, future del Dax di Francoforte -0,1%.

ALLOGGIO

Se la discesa dei prezzi al consumo resta lentissima è perché la spesa per l’alloggio è ancora straordinariamente forte, sia per chi è proprietario che per chi è affittuario. I costi al servizio dell’affitto sono aumentati dello 0,5% per il secondo mese consecutivo, mentre una misura equivalente per l'affitto dei proprietari di casa è salita dello 0,6%, dopo l'aumento dello 0,4% del mese precedente. Anche i costi alberghieri hanno registrato un notevole balzo, aumentando del 4,2% a settembre dopo il calo del 3,6% di agosto.

La Fed presta molta attenzione a questa dinamica perché l'indice degli alloggi costituisce più del 40% dell'indice core complessivo. Sebbene l'edilizia abitativa sia tradizionalmente sensibile ai rialzi dei tassi, la domanda persistente e la mancanza di offerta hanno tenuto in alto il mercato degli alloggi.

TASSI

Il decennale degli Stati Uniti è stamattina al 4,68%, undici punti base in più di ieri. Il dato sull’inflazione si è fatto sentire ieri sulle obbligazioni, sulla parte a breve perché sono salite le aspettative di un altro rialzo dei tassi, sulla parte a lunga anche perché si teme il mantenimento di un alto livello di tassi per un lungo periodo di tempo, oltre che per l’esito dell’asta dei Treasury Note a trent’anni. I venti miliardi di dollari di titoli governativi sono stati emessi al 4,83%, circa tre punti base in più del tasso pre asta: lo scostamento all’insù è di solito un segnale di debolezza. L’ultima asta di pari scadenza si era chiusa a un tasso del 4,35%. La domanda reale, quella in arrivo dai non primary dealers, è stata fiacca, a loro è stato assegnato il 65% del totale, il 3% in meno della media delle ultime aste di trentennale.

CINA

L’Ufficio Nazionale di Statistica ha pubblicato stanotte i dati di settembre dei prezzi al consumo e dei prezzi alla produzione. A sorpresa, resta invariata l’inflazione, a fronte di stime degli analisti su un rialzo dello 0,2%. Mentre su base mensile, c'e' un aumento dello 0,2%. Sui prezzi alla produzione, il calo e' del 2,5% annuo (su previsioni di -2,4% e sul dato di -3% di agosto), pari alla dodicesima contrazione consecutiva, ma la piu' bassa da marzo nel mezzo delle misure governative per sostenere i consumi. Dal dato congiunturale emerge la crescita dello 0,4% (+0,2% ad agosto).

Bloomberg riporta che il governo sta preparando il lancio di un fondo statale autorizzato a intervenire in borsa in caso di movimenti al ribasso estremi o prolungati.

BTP/SPREAD

In scia al decennale degli Stati Uniti, il BTP si è indebolito a 4,75%. E’ tornato ad aprirsi lo spread, a 196 punti base. Se il movimento è stato contenuto è anche perché in mattinata sul tema si era espresso il governatore della banca d’Irlanda, Gabriel Makhlouf. Il membro del board ha affermato che il differenziale Italia- Germania è “assolutamente qualcosa che noi alla EBC guardiamo”, in caso di tensioni ulteriori, ci sono gli strumenti per poter agire. Il mercato guarda con qualche timore ai conti pubblici dell’Italia. Il Corriere della Sera riporta che il Superbonus 110% continua a creare nuove e serie preoccupazioni al governo: è già costato tantissimo al bilancio pubblico, ma ora c’è il rischio che si trasformi in un vero e proprio disastro per i conti pubblici. Il problema grosso, oltre alla proroga dei lavori nei condomini, sono le detrazioni Superbonus maturate sulle spese del 2022. Una buona parte dei crediti che scadono quest’anno (la prima delle quattro annualità in cui si sconta il bonus) rischia di non trovare compensazione. Per chi li detiene diventerebbero carta straccia, e se la somma non compensata fosse «non irrilevante» Eurostat tornerebbe alla classificazione del passato. Scaricando sui prossimi anni tutto il deficit per il 110% che è già stato scontato in passato”.

TITOLI

Generali ha raggiunto un accordo con Allianz per la cessione di TUA per un corrispettivo di 280 milioni di euro per cassa. L'operazione dovrebbe essere completata entro il primo trimestre del 2024.

Brembo, Pirelli. Il presidente emerito e fondatore di Brembo, Alberto Bombassei, ha detto che una fusione con Pirelli sarebbe una bella cosa.

Media for Europe. Il mercato della pubblicità ad agosto ha registrato una variazione negativa dello 0,4% rispetto allo scorso anno, secondo i dati Nielsen.

Dovalue. Nei primi nove mesi dell'anno ha acquisito da alcune grandi banche spagnole, come Banco Sabadell e CaixaBank, e da altri investitori, nuovi contratti per 689 milioni di euro.

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