Inflazione shock, cade Wall Street ma le Borse asiatiche salgono

Si rafforza il dollaro, in netto rialzo oro e Bitcoin dopo il balzo dei prezzi negli Stati Uniti nel mese di ottobre (+6,2%). Evergrande paga gli interessi, sollievo sui mercati asiatici. A sorpresa accordo fra Usa e Cina sul clima prima dell’incontro fra Biden e Xi Jinping.
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Il future sull’indice EuroStoxx 50 è poco mosso. Euro/dollaro a 1,148.
Per le Borse europee si profila un avvio di seduta prudente, forse anche in calo, dopo lo shock dei dati sull’inflazione negli Usa, balzata a ottobre al 6,2%, massimo da oltre 30 anni, ben al di sopra del 5,9% previsto in media dagli economisti. L’incremento dei prezzi sul mese di settembre è stato dello 0,9%, contro lo 0,6% previsto.
Il future sull’indice EuroStoxx 50 è poco mosso, così come sono sostanzialmente invariati i future sugli americani S&P500 e Nasdaq. Ieri sera Wall Street ha chiuso in netto ribasso con l’S&P500 che perso lo 0,8% e il Nasdaq in calo dell’1,6%. Il dato dell’inflazione aumenta i timori di una stretta monetaria più rapida di quanto finora previsto. Adesso le previsioni del mercato indicano che il primo rialzo dei tassi in America arriverà il prossimo mese di luglio, non appena la Fed avrà definitivamente chiuso il programma stimoli realizzato con acquisti di bond.
Il dato dell’inflazione ha innescato la reazione del dollaro, salito nei confronti dell’euro a 1,148. Il Dollar index, un indice che confronta la valuta Usa con un paniere di altre sei valute fra cui euro e yen, è al livello più alto dal luglio 2020.
Balzo del rendimento del titoli di Stato Usa: il Treasury decennale è stato scambiato ieri fino a 1,56%, 10 punti base in più del giorno prima. Oggi il mercato dei bond Usa è chiuso in tutto il mondo per la festa del Veteran Day.
La Borsa di Hong Kong sale dello 0,7%, Shanghai +1,5%. Evergrande paga.
A sorpresa in Asia stamattina le Borse salgono. Tokio guadagna lo 0,6%, Hong Kong +0,7%, Shanghai +1,5%. Protagonisti del rialzo sono i titoli immobiliari cinesi, dopo la notizia che Evergrande ha pagato gli interessi di tre scadenze in dollari. La percezione è che si stia allontanando il rischio default per il super-indebitato colosso immobiliare cinese. Inoltre le autorità centrali di Pechino avrebbero finalmente autorizzato le banche ad aumentare i prestiti nei confronti del settore immobiliare, con una mosse che aiuterà le società a fronteggiare la crisi di liquidità.
Oggi in Asia sono da tenere d’occhio le quotazioni a Hong Kong dei due giganti dell’e-commerce, Alibaba (+1,5%) e JD.com (+2%), impegnati nel Single’s Day, il più grande evento del commercio mondiale, con migliaia di offerte sulle loro piattaforme di e-commerce. L’11 novembre dell’anno scorso la sola Alibaba aveva venduto in 24 ore merci per un valore di 74 miliardi di dollari.
Accordo fra Usa e Cina per ridurre le emissioni prima dell’incontro fra i due presidenti.
Sul tema delle relazioni Occidente-Cina ci sono due importanti e positive novità. La conferenza sul clima di Glasgow ha prodotto l’impensabile: un accordo tra Cina e Usa, i due Paesi che emettono più anidride carbonica, che interrompono anni di ostilità a tutto campo per trovare un punto d’incontro su un terreno che più comune non si può. L’inviato cinese alla Cop26 ha annunciato una «Dichiarazione congiunta con gli Stati Uniti per il rafforzamento dell’azione climatica», che include, secondo il Corriere della Sera, «impegni per la riduzione delle emissioni di metano, la protezione delle foreste e l’uscita graduale dal carbone». La Cina si impegna a «fare del suo meglio per accelerare» i piani per ridurre il consumo di carbone nella seconda metà di questo decennio. L’accordo arriva a conclusione di un vertice che sembrava destinato a un nulla di fatto, con una bozza priva di riferimenti ai combustibili fossili.
A suggello di questo ritrovato dialogo, la settimana prossima Joe Biden e il presidente cinese Xi Jinping dovrebbe parlarsi a tu per tu in un incontro online di cui ancora non è stata annunciata la data.
Intanto il petrolio stamattina consolida le posizioni dove è finito ieri, dopo un ribasso del 2,5% causato dalle dichiarazioni di Biden che ha detto che il suo governo è impegnato a cercare soluzioni per fare scendere il costo dell’energia. Il Brent è scambiato a 82,7 dollari al barile, Wti a 81,4 dollari.
I timori dell’inflazione hanno ridato lustro all’oro, salito dello 0,3% a 1.855 dollari l’oncia, massimo degli ultimi cinque mesi.
L’inflazione spinge anche il Bitcoin, che nella notte ha fatto una fiammata al nuovo record di 69.000 dollari, per poi ridiscendere stamattina a 64.800.
Fra le società che oggi annunciano i risultati in Europa segnaliamo: Bilfinger, Delivery Hero, Merck, RWE, Siemens, Aviva, Tate & Lyle and Burberry.
Fra i titoli di Piazza Affari segnaliamo:
Atlantia - Autostrade per l'Italia prevede che il 2021 chiuda con ricavi da pedaggio pari a 2,8 miliardi di euro e un traffico in calo del 10% rispetto ai livelli del 2019 e in aumento del 23% rispetto al 2020.
Enel – E’ tra i candidati a rilevare la società fintech Mooney, controllata dal fondo Cvc e partecipata da Intesa, lo scrive il Sole 24 Ore che parla di una valutazione della ex Sisal Pay di 2-3 miliardi di euro.
Generali - Ha annunciato stamattina che nei primi nove mesi del 2021 l'utile netto è cresciuto del 74% a 2,25 miliardi di euro, meglio del consensus che indicava 2,13 miliardi.
Leonardo - Continua a monitorare il mercato per un'eventuale quotazione a Wall Street della sua controllata DRS. Lo ha detto l'AD Alessandro Profumo a un incontro a Bruxelles.
Nexi - Sia, che si appresta a fondersi con Nexi, prevede di chiudere l'anno in corso con una crescita dei ricavi di circa il 10% e un aumento dell'Ebitda pari a circa il 15%.
Poste Italiane - Ha rivisto al rialzo gli obiettivi per il 2021 dopo aver incrementato a doppia cifra la redditività nel terzo trimestre a fronte di ricavi in crescita del 7,3% a 2,8 miliardi di euro, grazie alla crescita in tutti i comparti del business dei pacchi e al recupero dei ricavi da corrispondenza.
Tod's Ha chiuso il terzo trimestre con ricavi superiori ai livelli pre-Covid, con un'accelerazione confermata dai dati di ottobre.
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