L’inflazione USA cala meno del previsto, Wall Street si indebolisce
L’IPC di settembre diffuso oggi ha mostrato solo un leggero calo dei prezzi negli Stati Uniti e il dato core risulta ad un livello ancora abbastanza lontano dal target fissato dalla Federal Reserve.
L’IPC di settembre
Solo un leggero calo per l’inflazione nel mese di settembre negli Stati Uniti e inferiore alle previsioni, confermando così la vischiosità dei prezzi, ancora sopra l’obiettivo del 2% fissato dalla Federal Reserve. A questo, si aggiunge un dato ‘core’ ancora ben oltre il target.
Nel dettaglio, il dato diffuso oggi dal Bureau of Labor Statistics ha mostrato un indice dei prezzi al consumo (CPI) di settembre su base annuale in calo al +2,4%, meno delle attese (2,3%), dal 2,5% del mese precedente, mentre mensilmente è risultato invariato al +0,2% anteriore (previsioni +0,1%). Su base ‘core’, annualmente è aumentato al +3,3% quando il mese precedente era a +3,2 e sorprendendo le previsioni (+3,2%), mentre su base mensile si è confermato a +0,3% (+0,2% atteso).
Atteso oggi anche il dato sulle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione, arrivate a 258 mila, superando le previsioni (231 mila) e il dato precedente (225 mila), in parte a causa dell'uragano Helene e dei congedi forzati alla Boeing durante uno sciopero di quasi quattro settimane presso il produttore di aerei statunitense.
La reazione di Wall Street
A Wall Street, i numeri sull’inflazione aumentavano le vendite sui future sul Nasdaq (-0,60%), sullo S&P500 (-0,40%) e sul Dow Jones (-0,20%), mentre il dollaro restava poco mosso nei confronti dell’euro e la coppia EUR/USD scambiava a 1,0943.
Sul fronte materie prime, l’oro si rafforzava e tornava nuovamente a 2.642 dollari l’oncia (future) e a 2.625 dollari (spot), mentre il petrolio continuava a crescere: Brent a 77,90 e greggio WTI a 74,60 dollari al barile.
Previsioni sui tassi
Dopo la diffusione del dato, aumentavano le attese di un taglio dei tassi per la prossima riunione della Fed in agenda a novembre e ora i trader prevedono all’85% che l’istituto taglierà di 25 punti base i tassi di interesse rispetto al 76,1% precedente, secondo quanto mostra lo strumento FedWatch di CME Group.
Nonostante i dati siano più alti del previsto, sembra altamente improbabile che i dati CPI di settembre alterino in modo sostanziale le prospettive politiche del FOMC, afferma Michael Brown di Pepperstone.
"Nonostante il rapporto sui posti di lavoro di settembre più forte del previsto e dati di continui progressi disinflazionistici, prevediamo tagli di 25 punti base in ciascuna delle restanti 2 riunioni del FOMC di quest'anno, con quella cadenza di tagli destinata a continuare anche nel 2025, finché il tasso dei fondi federali non tornerà a un livello pressoché neutro intorno al 3% la prossima estate", prevede l’esperto.
Nel vivo la stagione degli utili
Questa settimana entra nel vivo la stagione delle trimestrali con il consueto appuntamento con i risultati delle grandi banche statunitense e gli investitori valuteranno se i numeri delle società nel loro complesso saranno abbastanza solidi da sostenere il rally di circa il 20% ottenuto quest’anno dall’S&P500.
Le aziende nell'indice dovrebbero segnalare un aumento del 4,7% negli utili trimestrali rispetto all'anno scorso, secondo i dati compilati da Bloomberg Intelligence, in calo rispetto alla crescita del 7,9% prevista il 12 luglio.
Prima dell’apertura di Wall Street hanno riferito i loro risultati Delta Air Lines e Domino’s Pizza, mentre domani la sfilata delle grandi banche vedrà protagoniste JPMorgan Chase, Wells Fargo e Bank of New York Mellon, oltre a BlackRock, sempre prima del suono della campanella.
Notizie societarie e pre market USA
Delta Air Lines (-5%): prevede un utile rettificato di 1,60-1,85 dollari per azione nel trimestre fino a dicembre, rispetto alle aspettative degli analisti di 1,71 dollari (dati LSEG).
Domino's Pizza (-2%): crescita delle vendite del terzo trimestre negli USA inferiore alle attese, pari al 3% rispetto al 3,6%, secondo le stime elaborate da LSEG.
Gritstone bio (-29%): ha presentato istanza di fallimento ai sensi del Capitolo 11 elencando attività e passività stimate tra i 100 e i 500 milioni di dollari.
Raccomandazioni analisti
Netflix
UBS: ‘buy’ e prezzo obiettivo confermato a 750 dollari.
BlackRock
UBS: ‘neutral’ e target price alzato da 840 USD a 960 dollari.
Merck
UBS: ‘buy’ e prezzo obiettivo ridotto da 142 USD a 136 dollari.
PepsiCo
UBS: ‘buy’ e target price diminuito da 193 a 190 dollari.
McDonald’s
UBS: ‘buy’ e prezzo obiettivo incremento da 305 a 345 dollari.
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