Inflazione USA in aumento a novembre, ma meno del previsto

20/12/2024 13:45
Inflazione USA in aumento a novembre, ma meno del previsto

Il dato diffuso oggi, da molti considerato quello più seguito dalla Fed, ha mostrato un aumento dei prezzi il mese scorso, ma è risultato inferiore alle previsioni.

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Meno inflazione del previsto

Inflazione ancora in aumento negli Stati Uniti nel mese di novembre, anche se in misura minore rispetto alle previsioni degli analisti, riducendo così i cali di Wall Street di questa mattina.

Nel dettaglio, il dato Pce diffuso dal Bureau of Economic Analysis (BEA), da molti considerato quello più seguito dalla Fed per valutare l'inflazione, è risultato in aumento dello 0,1% su base mensile e del 2,4% in un anno, entrambi cresciuti in misura minore rispetto alle previsioni, rispettivamente di +0,2% e +2,5%. L'inflazione 'core', che esclude generi alimentari ed energia, cresciuta in rialzo rispettivamente dello 0,1% e del 2,2%, ancora lontano dall'obiettivo del 2%.

Arrivato anche il dato sulla spesa per i consumi, che rappresenta più di due terzi dell'attività economica degli Stati Uniti, che ha mostrato un aumentato dello 0,4% dopo una crescita dello 0,3% rivista al ribasso a ottobre. Gli economisti intervistati da Reuters avevano previsto che la spesa per i consumi sarebbe aumentata dello 0,5% dopo un incremento dello 0,4% a ottobre.

La reazione di Wall Street

Dopo una mattina in flessione di oltre l’1%, il dato sull’inflazione portava ad un lieve al recupero i future sul Nasdaq (-0,80%), seguiti dai contratti sullo S&P500 (-0,50%) e da quelli sul Dow Jones (-0,20%).

Il dollaro si indeboliva nei confronti dell’euro e la coppia EUR/USD saliva (+0,50%) a 1,0406, mentre guadagna mezzo punto percentuale anche l’oro, a 2.620 dollari (future) e 2.606 dollari l’oncia (prezzo spot). Calo per i rendimenti dei titoli di Stato USA, con il biennale al 4,266% e il decennale al 4,516%.

Il Bitcoin continua il suo calo odierno e scende a 95.400 dollari, così come i prezzi del petrolio: Brent a 72,55 dollari (-0,50%) e greggio WTI (-2%) a 69 dollari al barile.

Paura e quattro streghe

Oggi è il giorno delle quattro streghe, ovvero l’appuntamento trimestrale con la scadenza delle opzioni statunitensi, che storicamente ha alimentato la turbolenza. Il ‘triple-witching’ di oggi vedrà circa 6,5 ​​trilioni di dollari di opzioni legate a singole azioni, indici e fondi negoziati in borsa cadere dal tabellone, il più grande di quest'anno, secondo una stima della società di analisi dei derivati ​​Asym 500.

L’incertezza sui mercati è testimoniata anche dall’indice Vix, cosiddetto della paura, che monitora la volatilità dei mercati, si attesta a 26 punti: è sui massimi da agosto ed è aumentato in questi giorni dopo le esternazioni della Fed sulla futura politica monetaria.

Ciclone Trump

Sui mercati si è abbattuto anche il ‘ciclone’ Trump, protagonista in queste ore per la sua proposta presentata in Parlamento e per le minacce di dazi all’Europa.

La Camera dei Deputati ha bocciato ieri un piano di finanziamento temporaneo sostenuto dal presidente eletto, aumentando di rischi di shutdown del governo statunitense che potrebbe avvenire nelle prossime 24 ore. Questa eventualità può "inevitabilmente aumentare la volatilità del mercato nel breve termine, soprattutto dopo la svolta aggressiva della Fed di due giorni fa", spiegava a Bloomberg TV Jasmine Duan, stratega senior degli investimenti presso RBC Wealth Management Asia, in quanto gli investitori affrontano rischi derivanti da "un'inflazione potenzialmente più rigida e anche dal problema del debito negli Stati Uniti", ha affermato.

"Con Trump di nuovo in gioco, è molto probabile che l'impasse politico si prolunghi oltre il fine settimana e che si arrivi a uno shutdown, per cui questo aspetto dominerà l'attenzione", prevede Eren Osman, managing director della gestione patrimoniale di Arbuthnot Latham. Trump è stato al centro dell’attenzione dei mercati anche a causa delle minacce di tariffe rivolte all’Unione europea, scrivendo sul social Truth che i Paesi aderenti devono “colmare il loro tremendo deficit con gli Stati Uniti acquistando su larga scala il nostro petrolio e il nostro gas”, altrimenti deciderà l’imposizione di “TARIFFE su tutta la linea!!!".

Notizie societarie e pre market USA

Tesla (-5%): ha richiamato quasi 700.000 veicoli negli Stati Uniti per un problema al sistema di monitoraggio della pressione degli pneumatici.

FedEx (+9%): annunciato l'atteso spinoff della sua divisione di trasporto merci, ristrutturando le sue attività per concentrarsi sul core business delle consegne, e gli analisti ritengono che lo scorporo potrebbe sbloccare fino a 20 miliardi di dollari di valore per gli azionisti.

Eli Lilly (+6%): la concorrente danese Novo Nordisk ha annunciato che il suo farmaco sperimentale di nuova generazione per l'obesità CagriSema ha aiutato i pazienti in sovrappeso a ridurre il loro peso del 22,7% in uno studio in fase avanzata, quando si aspettava che la nuova iniezione avrebbe consentito una perdita di peso del 25%.

Aadi Bioscience (+40%): ha stipulato un accordo con le aziende biotecnologiche cinesi WuXi Biologics e HANGZHOU DAC per sviluppare e potenzialmente vendere tre trattamenti sperimentali di coniugazione anticorpo-farmaco.

United States Steel (-6%): prevede una perdita rettificata per il 4° trimestre compresa tra 29 e 25 centesimi, superiore alla stima degli analisti di un profitto di 16 centesimi (dati LSEG).

Humacyte (+44%): la FDA statunitense ha approvato il suo impianto Symvess per i pazienti con lesioni estreme dei vasi sanguigni.

Raccomandazioni analisti

Nvidia

Cantor Fitzgerald: ‘buy’ e prezzo obiettivo aumentato da 175 a 200 dollari.

Alphabet

RBC: ‘buy’ e target price incrementato da 210 a 235 dollari.

Amazon

RBC: ‘buy’ e prezzo obiettivo alzato da 225 a 255 dollari.

Canaccord Genuity: ‘buy’ e target price rafforzato da 230 a 265 dollari.

Meta

Canaccord Genuity: ‘buy’ e prezzo obiettivo aumentato da 700 a 730 dollari.

RBC: ‘buy’ e target price portato da 630 a 700 dollari.

Tesla

HSBC: ‘sell’ e prezzo obiettivo alzato da 126 a 140 dollari.

NIKE

JP Morgan: ‘neutral’ e target price confermato a 73 dollari.

Goldman Sachs: ‘buy’ e prezzo obiettivo tagliato da 97 a 91 dollari.

FedEx

JP Morgan: ‘buy’ target price incrementato da 366 a 370 dollari.

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