Inflazione USA rallenta più delle attese, Wall Street positiva

Inflazione USA rallenta più delle attese, Wall Street positiva

Prosegue, seppur lentamente, la riduzione dei prezzi negli Stati Uniti, sostenendo così le previsioni di una pausa nel rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve alla fine della riunione di domani.

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Inflazione rallenta

Era il dato più importante di oggi, vero e proprio aperitivo in attesa della conclusione del meeting della Federal Reserve di domani, con la tanto attesa decisione sui tassi di interesse, e i dati comunicati oggi dal Dipartimento USA del Lavoro hanno mostrato una nuova frenata dei prezzi scendendo al ritmo più lento dall'aprile 2021, rafforzando così le attese di una pausa nella politica monetaria restrittiva dell’istituto centrale.

Il mese di maggio ha visto l’Indice dei prezzi al consumo (CPI) ridursi al +0,1% su base mensile dal +0,4% precedente, quando le attese erano per un +0,2%, mentre annualmente l’inflazione si è attestata al 4,0% dal 4,9% precedente, dato leggermente inferiore alle previsioni degli analisti (+4,1%).

Il dato core su base mensile ha confermato le previsioni e i numeri precedenti attestandosi al +0,4%, mentre su base annuale cala dello 0,3% al +5,3%.

A questo punto, lo strumento Fedwatch del CME indica che gli operatori hanno aumentato al 95,3% le possibilità che la banca centrale mantenga i tassi d'interesse nella fascia 5%-5,25% dal precedente 76,9%, mentre prevedono al 63,1% di un rialzo di 25 punti base a luglio.

La reazione del mercato

Dopo una mattinata trascorsa intorno la parità, i future di Wall Street trovavano spinta dai dati sull’inflazione.

Il contratto sul Nasdaq, il migliore fino a quel momento, portava i suoi guadagni allo 0,70%, mentre quello sullo S&P500 toccava lo 0,30% e il Dow Jones si portava allo 0,10%.

Balzo dell’euro nei confronti del dollaro e la coppia EUR/USD sale (+0,5%) a 1,0817, mentre recuperano i Treasury USA e il decennale torna al 3,6980 e il biennale sale al 4,815%.

Notizie societarie e pre-market USA

Oracle (+5%): fatturato del quarto trimestre salito del 17% circa a 13,84 miliardi di dollari, battendo le stime degli analisti di 13,74 miliardi di dollari (dati Refinitiv).

Intel Corp (+1,5%): ha avviato trattative con Arm di SoftBank Group Corp per diventare un investitore di riferimento nella sua offerta pubblica iniziale (IPO).

Advanced Micro Devices (+2%): il chipmaker potrebbe rivelare nuovi dettagli sul suo ‘AI Superchip’ nel corso della giornata.

Manchester United (+13%): lo sceicco del Qatar Jassim bin Hamad al-Thani potrebbe riuscire nella sua offerta di acquisto per il club calcistico inglese secondo indiscrezioni di stampa non confermate.

Home Depot (+1%): prevede un utile per azione per l’anno fiscale 2023 in calo tra il 7% e il 13% rispetto all'anno fiscale 2022.

First Wave BioPharma (+56%): raggiunto l’obiettivo di arruolamento per il suo studio di fase intermedia che indaga su un candidato al trattamento di un tipo di disturbo pancreatico associato alla fibrosi cistica.

Raccomandazioni analisti

Apple

UBS: da ‘buy’ a ‘neutral’ e prezzo obiettivo ridotto a 190 USD da 180 dollari.

Oracle

Jefferies: ‘buy’ e prezzo obiettivo si alza da 125 USD a 135 dollari.

JP Morgan: ‘buy’ e target price alzato da 93 USD a 109 dollari.

Evercore ISI: ‘neutral’ e prezzo obiettivo aumentato a 110 USD dai precedenti 95 dollari.

Advance Micro Devices

UBS: ‘buy’ e target price incrementato da 95 USD a 155 dollari.

SalesForce

Jefferies: ‘buy’ e prezzo obiettivo fermo a 250 dollari.

JP Morgan: ‘buy’ e target price confermato a 230 dollari.

RBC: ‘buy’ e prezzo obiettivo ancora a 240 dollari.

Adobe

Evercore ISI: ‘buy’ e target price sale da 425 USD a 475 dollari.

Micron Technology

Deutsche Bank Securities: ‘neutral’ e prezzo obiettivo aumentato da 55 USD a 65 USD.

Nio

Mizuho Securities: ‘buy’ e target price ridotto da 25 USD a 20 dollari.

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