Ing, i conti non brillano, ma al titolo piace il nuovo buyback

ING Groep in rialzo di oltre il 6% alla Borsa di Amsterdam dopo la pubblicazione dei risultati del terzo trimestre dell’anno. I ricavi del gruppo bancario olandese hanno raggiunto i 4,7 miliardi di euro (+4% anno su anno), leggermente sopra consensus. In calo del 16%, ma comunque sopra le aspettative, i profitti ante-imposte a Eur 1,7 miliardi. Sul calo dei profitti netti vi è da considerare un aggiustamento contabile secondo i principi IAS 29 per l'iperinflazione in Turchia.

I proventi da margine di interesse si sono attestati a Eur 3,5 miliardi, +4% su base annua, leggermente sopra consensus.

ING, assieme ad Ubs, è la nostra banca preferita in Europa. Ci stupisce l'attuale rialzo del 6%, nonostante la debolezza del mercato: i risultati riportati non sono particolarmente brillanti, e il management ha espresso alcuni commenti di cautela, in particolare di bassa visibilità nel breve termine considerata la grande incertezza macroeconomica.

Gli ambiziosi obiettivi del piano industriale 2025 sono confermati e la società annuncia un piano di riacquisto di azioni proprie da Eur 1,5 miliardi (pari al 4% della capitalizzazione). Un piano di buyback non era scontato, e comunque ci si aspettava un ammontare minore. A febbraio Ing aveva concluso un piano da Eur 1,7 miliardi.

La banca rimane estremamente solida dal punto di vista patrimoniale con un Cet1 ratio al 14,7%, ovvero con significativo capitale in eccesso rispetto ai requisiti imposti dai regolatori. La decisione annunciata oggi di continuare a distribuire agli azionisti tale capitale è accolta in modo particolarmente favorevole e comprensibile essendo anche uno dei punti chiave della nostra tesi di investimento.

Tra gli altri elementi chiave che caratterizzano la banca:

• elevata digitalizzazione
• elevata esposizione ai margini di interesse
• buona diversificazione geografica
• ottimo posizionamento nel mercato domestico
• valutazione molto attraente