Intel, la Casa Bianca USA studia l’acquisto di una quota

L'amministrazione Trump starebbe valutando l'acquisizione di una quota del produttore di chip, mossa che permetterebbe agli Stati Uniti diventare il maggiore azionista della società.
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Gli USA puntano Intel
Entrare nel capitale di Intel per cercare di sostenere il produttore di chip negli Stati Uniti. Sarebbe questa l’ipotesi a cui starebbe lavorando l’amministrazione di Donald Trump, secondo quanto riportato da fonti dell’agenzia Bloomberg in queste ore, facendo del Governo USA il principale azionista della società.
La quota da acquisire sarebbe quella del 10% di Intel e l’operazione avverrebbe tramite la conversione in azioni di parte o di tutti i finanziamenti dell’azienda derivanti dal Chips and Science Act statunitense.
Intel riceverebbe un totale di 10,9 miliardi di dollari di finanziamenti, da utilizzare per la produzione commerciale e militare.
Le indiscrezioni arrivano dopo l’incontro della scorsa settimana svoltosi tra il nuovo Ceo Lip-Bu Tan e il Presidente Trump, organizzato a seguito della richiesta di dimissioni per Tan fatta dallo stesso tycoon a causa dei suoi legami con aziende cinesi.
Per il momento non sono arrivati commenti ufficiali alle indiscrezioni di Bloomberg, ma la notizia ha contributo a ‘muovere’ le azioni Intel a Wall Street: il titolo ha reagito positivamente, per poi chiudere la seduta in calo del 3,7% (a 23,66 dollari) dopo che il media riportava la potenziale entità della partecipazione USA, prima di rimbalzare grazie ad un accordo stipulato con SoftBank e chiudere gli scambi afterhours con una crescita del 5,11%
L’investimento di SoftBank
Sempre in queste ore, infatti, SoftBank annunciava l’acquisto di una quota di Intel per un valore di 2 miliardi di dollari di Intel, diventano così uno dei primi 10 azionisti del produttore di chip. La banca pagherà 23 dollari per azione Intel, prezzo comprendente un leggero sconto rispetto al prezzo di chiusura di ieri di Intel (23,66 dollari).
"L'investimento di SoftBank aiuta, ma non è ciò che cambierà le sorti di Intel", secondo Amir Anvarzadeh, stratega azionario giapponese di Asymmetric Advisors. “Si tratta più che altro di mantenere l'ottimo rapporto che ha con Trump", spiegava l’analista, riferendosi al Ceo di SoftBank, Masayoshi Son.
A incidere sull’accordo c’è la promessa di un pacchetto da 550 miliardi di dollari di investimenti negli Stati Uniti annunciato il mese scorso nell'ambito di un accordo commerciale con Washington. L'investimento in Intel non fa attualmente parte di tale pacchetto, ha affermato una fonte governativa giapponese interpellata da Bloomberg.
"Questo investimento strategico riflette la nostra convinzione che la produzione e la fornitura di semiconduttori avanzati si espanderanno ulteriormente negli Stati Uniti, con Intel che svolgerà un ruolo fondamentale", ha affermato Son in una nota.
La società giapponese acquisirà solo una partecipazione azionaria in Intel e non cercherà un posto nel consiglio di amministrazione né si impegnerà ad acquistare i chip Intel, spiegano le fonti.
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