Intel, la Corte UE conferma la condanna antitrust ma riduce la multa

Intel, la Corte UE conferma la condanna antitrust ma riduce la multa

La Commissione europea aveva constato un abuso di posizione dominante da parte del colosso statunitense dei microprocessori volto ad escludere il concorrente AMD dal mercato dei microprocessori x86.

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La Corte UE contro Intel

Confermata la decisione della Commissione europea nei confronti di Intel da parte della Corte di giustizia dell’UE, anche se la sanzione pecuniaria è stata ridotta sostanzialmente, con la società che ha dunque perso il ricorso presentato.

Nel 2009 la Commissione europea aveva constatato un abuso di posizione dominante da parte del colosso statunitense dei microprocessori volto ad escludere il concorrente AMD dal mercato dei microprocessori x86. Per questo motivo, Bruxelles aveva inflitto una multa da 1,06 miliardi di euro, poi ridotta a 376 milioni e oggi di ulteriori 140 milioni circa riflettendo “in modo più appropriato la gravità e la durata dell'infrazione in questione", hanno spiegato i giudici. Inoltre, hanno sottolineato il numero relativamente limitato di computer interessati dalle restrizioni di Intel e l'intervallo di 12 mesi che separa alcune di queste pratiche anticoncorrenziali.

A questo punto, la Commissione e Intel possono appellarsi alla Corte di giustizia della Ue, la più alta d'Europa, per questioni di diritto.

I dettagli

Il 22 settembre 2023, la Commissione ha adottato una nuova decisione, che si limitava alle pratiche non annullate dal Tribunale, vale a dire le restrizioni cosiddette "allo scoperto" imposte alla HP, alla Acer e alla Lenovo in relazione all'uso di processori AMD. La Commissione ha quindi fissato a carico della Intel un nuovo importo di 376,4 milioni di euro a titolo di sanzione pecuniaria.

Intel chiede ora l'annullamento totale o parziale di tale decisione e la soppressione o la riduzione della sanzione pecuniaria, mentre la Commissione chiede il rigetto del ricorso. Il Tribunale dell'Unione europea conferma, in sostanza, la decisione del 2023, riducendo tuttavia la sanzione pecuniaria inflitta alla Intel da 376,4 milioni a 237,1 milioni.

La Corte dell’UE ritiene, senza per questo mettere in discussione la legittimità della decisione del 2023, che occorra affinare la valutazione dell'importo della sanzione pecuniaria tenendo maggiormente conto, da un lato, del numero relativamente limitato di computer interessati da tali restrizioni e, dall'altro, dell'intervallo di dodici mesi che separa talune pratiche anticoncorrenziali.

Tra i perdenti dell’IA

Intanto, ieri gli analisti di Wedbush hanno inserito Intel nella loro lista dei “perdenti dell’intelligenza artificiale”, insieme ad altri importanti nomi del settore tecnologico quali Uber Technologies, Adobe, Pinterest e Maplebear, la società madre di Instacart.

Gli esperti ritengono che Intel rischia di essere schiacciata dall’aumento dei costi della memoria dei computer.

"Mentre cerchiamo di identificare i vincitori della quarta rivoluzione industriale guidata dall'intelligenza artificiale, siamo consapevoli dell'amplificazione dei cambiamenti radicali nei comportamenti di aziende e consumatori", spiega l’analista di Wedbush, Seth Basham. "Questo rapporto identifica le aziende tecnologiche con la più alta probabilità di rimanere indietro durante la prossima fase di trasformazione dell'intelligenza artificiale", ha aggiunto.

La lista di Wedbush comprende 12 titoli a cui gli analisti hanno assegnato un rating neutrale o underperform, o che non coprono attivamente. Il rapporto ha coinciso anche con il loro declassamento di Pinterest e della società di software Nice Systems a neutrali, rispetto ai precedenti rating outperform per entrambi.

HP e Qualcomm sono state allo stesso modo identificate come "perdenti dell'IA" nell'hardware informatico. Per Uber, il broker ritiene che l'era dei "veicoli a guida completamente autonoma basati sull'IA è alle porte". Questo, secondo gli analisti, minaccia sia Uber che Lyft. Scott Devitt, ha declassato Uber da outperform a neutral all'inizio di quest'anno, sulla base delle preoccupazioni sulla concorrenza dei veicoli autonomi.

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Aziende citate nell'Articolo

Codice: INTC.US
Isin: US4581401001
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