Intelligenza artificiale, come semiconduttori e cloud spingono la crescita

Nonostante la volatilità scuota i titoli legati all’intelligenza artificiale (IA), gli investimenti infrastrutturali e l’adozione rapida di nuove soluzioni mostrano un quadro di lungo termine molto più robusto di quanto sembri. La corsa dei giganti tech, le innovazioni nei settori strategici e la domanda crescente di semiconduttori alimentano una traiettoria che resiste anche a dazi e tensioni geopolitiche.
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Nervosismo di breve termine e fondamentali solidi
Il nervosismo dei mercati finanziari ha spesso la tendenza a trascurare la solidità di lungo periodo, soprattutto quando si parla di settori ad alto tasso di innovazione come quello dell’intelligenza artificiale. A sottolinearlo sono Tiffany Wade, Senior Portfolio Manager, e David Egan, Senior Research Analyst, di Columbia Threadneedle Investments, che evidenziano come la volatilità abbia caratterizzato i mercati azionari sin dall’inizio dell’anno, colpendo in modo particolare i titoli legati all’IA. La correzione registrata nel primo trimestre da numerose aziende del settore è stata amplificata dal debutto di DeepSeek, un modello avanzato che ha generato timori su un possibile cambiamento radicale nelle infrastrutture per l’IA. A questo si è aggiunto l’effetto combinato di diverse dinamiche, tra cui l’affollamento degli investitori sui titoli a mega capitalizzazione, vendite sistematiche e repentini ribaltamenti nei fattori di mercato. Tutti elementi che hanno contribuito a un clima di avversione al rischio generalizzata.
Eppure, gli utili diffusi dai principali fornitori di servizi cloud e piattaforme tecnologiche hanno riaffermato la forza intrinseca del tema IA. Le aziende hanno confermato una domanda robusta di servizi cloud e segnalato persistenti problemi di capacità, insieme a piani concreti per mantenere o incrementare la spesa in conto capitale. Secondo i dati Columbia Threadneedle, gli hyperscaler come Alphabet, Meta, Microsoft e Amazon prevedono di far lievitare la spesa da 150 miliardi di dollari nel 2023 a 395 miliardi nel 2027, con un incremento del 160% (vedi figura sottostante). Questo scenario lascia intendere come il ciclo di investimenti nell’IA resti decisamente intatto, nonostante le turbolenze di mercato.
Per soddisfare l'impennata della domanda di IA, i giganti tecnologici continuano a investire
Fonte: Analisi di Columbia Threadneedle Investments, al 31 maggio 2025. Rappresenta la spesa in conto capitale storica (miliardi di USD) e prevista per Alphabet, Meta, Microsoft e Amazon.
Scenari globali e preferenze degli investitori
Mentre la spesa in conto capitale continua a crescere, l’incertezza legata a misure politiche e dazi internazionali alimenta alcuni venti contrari che potrebbero frenare l’espansione nel breve termine. Columbia Threadneedle Investments osserva che, in contesti simili, gli investitori tendono a privilegiare aziende con flussi di utili più stabili e dotati di maggiore visibilità. In questo senso, molte imprese che puntano sull’intelligenza artificiale stanno diventando sempre più attrattive, grazie a un’accelerazione dei casi d’uso e alla progressiva riduzione dei costi.
La capacità dell’IA di adattarsi a un contesto macroeconomico meno prevedibile la posiziona come un cardine della crescita di lungo periodo. Gli analisti di Columbia Threadneedle evidenziano come i progressi tecnologici e la diffusione di modelli sempre più accessibili stiano consolidando questa tendenza. L’adozione dell’IA, infatti, non solo prosegue, ma si approfondisce con rapidità, estendendosi a settori a forte impatto economico e sociale.
L’adozione dell’IA accelera e si diversifica
Secondo l’analisi di Egan, le tecnologie dirompenti raramente seguono un percorso di adozione lineare. L’elettricità ha impiegato decenni per entrare nel 30% delle famiglie statunitensi, mentre Internet ha raggiunto lo stesso obiettivo in metà del tempo. Oggi, esempi come ChatGPT, che ha superato i 100 milioni di utenti in appena sei mesi, indicano che l’intelligenza artificiale viaggia a velocità ancora maggiore. Columbia Threadneedle sottolinea che l’IA sta uscendo dai confini di chatbot e motori di ricerca per entrare in ambiti come sanità, scienza dei materiali, software aziendale e ricerca finanziaria.
La chiave di questa espansione risiede nell’abbattimento dei costi di calcolo, che negli ultimi 18 mesi ha ridotto di circa mille volte il costo di utilizzo di un modello di livello GPT-4. Questo fenomeno, definito Paradosso di Jevons, implica che maggiore efficienza stimoli ulteriormente la domanda. Nel caso dell’IA, ciò si traduce in una crescente adozione da parte di aziende di ogni dimensione, con ricadute evidenti sulla richiesta di semiconduttori, energia e infrastrutture.
La stessa Columbia Threadneedle Investments offre esempi concreti di questa evoluzione: nella sanità, l’IA ha portato la mammografia assistita a migliorare del 29% l’individuazione dei tumori senza aumentare i falsi positivi. Nella scoperta di farmaci, la simulazione di decine di milioni di composti in poche ore riduce drasticamente i tempi di R&S. Anche nel software aziendale, sempre più programmi vengono generati da strumenti IA, snellendo i tempi di sviluppo. Infine, nella ricerca d’investimento, l’uso di ausili IA ha migliorato l’accuratezza delle previsioni del 18% e le performance di selezione dei titoli del 9,6%.
Infrastrutture sotto pressione tra chip e potenza di calcolo
L’accelerazione dell’adozione dell’intelligenza artificiale si traduce in una domanda sempre più massiccia di infrastrutture. I modelli di nuova generazione, focalizzati sul ragionamento e sulle decisioni in più passaggi, richiedono fino a cento volte la potenza di calcolo dei predecessori. Columbia Threadneedle evidenzia come questa tendenza alimenti pressioni costanti su semiconduttori, centri dati, reti cloud e infrastrutture energetiche. La conseguenza diretta è un miglioramento progressivo dell’intelligenza dei modelli, rendendo possibili casi d’uso sempre più sofisticati (vedi figura qui sotto).
Nel quadro tracciato da Egan, i semiconduttori restano il fulcro di questa trasformazione. Definiti le “pale e i picconi” del mondo moderno, i chip alimentano tutto: dalle piattaforme cloud ai dispositivi connessi. La domanda globale di componenti basati su semiconduttori (tra processori, gestione dell’energia e networking) è destinata a crescere ancora. Nel 2023 le vendite complessive hanno toccato quota 530 miliardi di dollari e, secondo le stime, questa cifra dovrebbe più che raddoppiare entro il 2028, raggiungendo circa 1.100 miliardi. Tra il 60% e l’80% di questa crescita sarà legata direttamente o indirettamente all’espansione dell’intelligenza artificiale.
L'intelligenza dei modelli è in rapida crescita
Fonte: Artificial Analysis, State of AI: China, Q1 2025
Resilienza, frammentazione e strategia di lungo termine
La Columbia Threadneedle Investments non ignora i rischi geopolitici e le tensioni sui dazi, fattori che potrebbero creare ostacoli lungo la filiera globale o incrementare i costi di determinati componenti. Tuttavia, gli analisti ritengono improbabile che questi elementi compromettano la traiettoria di crescita dell’intelligenza artificiale. Anzi, simili sfide potrebbero rafforzare la consapevolezza dell’importanza di una diversificazione regionale e di una maggiore resilienza infrastrutturale.
In un contesto di frammentazione delle politiche economiche, gli investitori continueranno a premiare le aziende capaci di garantire solidità e continuità. E proprio le imprese legate all’IA, specialmente quelle che forniscono infrastrutture essenziali o integrano profondamente l’intelligenza artificiale nei processi chiave, rispondono sempre di più a questi criteri. Wade ed Egan ricordano come, dal punto di vista degli investimenti, inseguire le notizie del momento sia una strategia miope: ciò che conta è individuare gli abilitatori, i pionieri dell’adozione e i fornitori di soluzioni in grado di costruire vantaggi duraturi in un’economia che sarà sempre più alimentata dall’intelligenza artificiale.
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