Intelligenza artificiale, la sfida del secolo. Il certificate giusto per approfittarne

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Un certificate intelligente: il cash collect di Marex con Isin IT0006754904 punta sui titoli tra i più esposti nell'AI: Alibaba, Baidu e Microsoft stacca premi trimestrali con memoria del 3,250% (13% annuo) se nessuno dei sottostanti sarà crollato, alle date di valutazione, del 50%.

Cedole con Effetto memoria per recuperare eventuali premi trimestrali non staccati. Rimborso anticipato dal nono mese, durata tre anni. A scadenza protezione del capitale fino a cali del 50% dei sottostanti dal livello iniziale.


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Altro che l’auto elettrica. La vera sfida del secolo è emersa in tutta la sua chiarezza una decina di giorni fa e vede in campo i colossi della tecnologia digitale. La posta in gioco è lo sviluppo dell’intelligenza artificiale (AI) nei chatbot, le applicazioni in grado di dialogare con le persone, fornire risposte complete a quesiti complessi e capaci di creare opere di ingegno come articoli, racconti o risolvere problemi matematici.

Microsoft si è accaparrata ChatGpt con un investimento da 10 miliardi di dollari. Google ha presentato il suo chatbot chiamato Bard. La cinese Baidu si appresta a lanciare il suo bot chiamato Ernie in inglese e Wenxin Yiyan in mandarino. Alibaba ha annunciato di avere avviato i test di un suo chatbot.

Nei prossimi decenni queste applicazioni avranno sterminati campi di applicazione, ma uno è subito evidente: migliorare le attività di ricerca su internet per fornire risposte complete e non, come adesso, lunghi elenchi di link che riportano a pagine Internet più o meno inerenti al quesito posto. E’ evidente che con il decollo delle applicazioni di massa dell’intelligenza artificiale nulla più al mondo sarà come prima.

Scommessa sui campioni dell’AI per un rendimento annuo del 13%

Come investitori, ora potrebbe essere il momento giusto per prendere posizione su un settore che sta già attirando decine e decine di miliardi di dollari. Per farlo, uno strumento molto interessante è il nuovissimo certificate Phoenix Memory della Marex con Isin IT0006754904 e sottostanti Alibaba, Baidu e Microsoft. Questo prodotto paga cedole trimestrali con memoria del 3,25%, pari a un rendimento annuo del 13%, con durata fino a tre anni. Le cedole sono condizionate dal rispetto di una barriera al 50%. La stessa barriera al 50% garantisce un’ampia protezione al capitale che alla scadenza, nel febbraio 2026, verrà rimborsato al 100% (1.000 euro) anche se i sottostanti dovessero accusare ribassi consistenti: il limite è un calo del 50% rispetto ai Valori iniziali.

In pratica, i chatbot sono gli strumenti con cui alcuni colossi digitali stanno tentando di dare l’assalto all’impero di Google, dominatore assoluto delle attività di search con una quota di mercato del 92%. Il concorrente più determinato è Microsoft, che con il suo motore di ricerca Bing è il secondo operatore a livello globale con una minuscola quota di mercato del 3%. Come ha spiegato Army Hood, Chief financial officer di Microsoft, la pubblicità legata al search rappresenta il 40% del mercato totale della pubblicità digitale, valutato 500 miliardi di dollari. Di conseguenza, ogni punto percentuale di quota di mercato vale due miliardi di dollari di ricavi.

Google deve guardarsi anche da altri temibili concorrenti, le cinesi Baidu e Alibaba. In Cina sono i leader della tecnologia digitale: Baidu ha il primato delle ricerche su Internet e Alibaba è il numero uno dell’e-commerce. Entrambe hanno annunciato di avere un chatbot in cantiere.

Chi vincerà questa competizione acquisirà posizioni di vantaggio per tutte le ulteriori sfide dell’intelligenza artificiale, destinata inevitabilmente a permeare la nostra vita in ogni suo aspetto, dal lavoro all’organizzazione della vita domestica, dalla gestione della salute alla scelta degli investimenti, in una crescita di possibilità senza fine.

Cedole trimestrali del 3,25% con effetto memoria

Emesso lo scorso 14 febbraio a un valore nominale di 1.000 euro, il certificate IT0006754904 è oggi acquistabile sul mercato a 993 euro. La data di osservazione per la prima cedola è il 9 maggio prossimo. Se quel giorno nessuno dei tre sottostanti segnerà un prezzo di chiusura inferiore alla barriera, all’investitore verrà versato un premio di 32,50 euro, utilizzabile per compensare eventuali minusvalenze in portafoglio.

Le cedole sono protette dall’effetto memoria. Vuole dire che se a una data di osservazione uno dei sottostanti si trovasse sotto la barriera, il premio non verrà pagato, ma non per questo andrà perso. La cedola verrà accantonata e sarà corrisposta alla prima data di osservazione successiva in cui tutti e tre i sottostanti saranno sopra la barriera (o allo stesso livello della barriera).

Grazie a questo meccanismo, per l’investitore che compra oggi il certificate la scadenza davvero importante diventa l’ultima data di osservazione, fissata per il 9 febbraio 2026. Se quel giorno nessuno dei tre sottostanti accuserà un ribasso superiore al 50% rispetto al Valore iniziale (fixing), l’investitore avrà la certezza di incassare tutte le 12 cedole da 32,50 euro.

I numeri che contano del certificate IT0006754904

Nella tabella qui sotto riportiamo i dati più importanti del certificate Phoenix Memory della Marex con Isin IT0006754904. Tutte le quotazioni sono in dollari. Il Valore iniziale (fixing) è il prezzo di chiusura del 9 febbraio 2023.

Possibile il rimborso anticipato dal nono mese

Il certificate IT0006754904 prevede la possibilità del rimborso anticipato a partire dal nono mese, e cioè dalla data di osservazione del 9 novembre 2023 e in tutte quelle successive. Se quel giorno tutti i tre i sottostanti segneranno un prezzo di chiusura superiore al Valore iniziale (attenzione: deve essere superiore, non uguale) il certificate verrà rimborsato al valore nominale (1.000 euro) dopo avere pagato l’ultima cedola e le cedole eventualmente accantonate e non pagate per l’effetto memoria. L’investimento si chiude anticipatamente e più nessun premio sarà corrisposto.

I due scenari alla scadenza

Se il certificate non sarà rimborsato anticipatamente, alla scadenza finale del 9 febbraio 2026 saranno possibili due scenari.

  • Nel primo scenario, quello favorevole, tutti e tre i sottostanti hanno quotazioni superiori alla barriera (attenzione: devono essere superiori, non uguali). Il certificate viene rimborsato al valore nominale (1.000 euro) dopo avere pagato l’ultima cedola e le cedole eventualmente non pagate e accantonate per l’effetto memoria. L’investimento si chiude con pieno successo.
  • Il secondo scenario si ha se anche uno solo dei sottostanti alla scadenza finale del 9 febbraio 2026 accusa un ribasso del 50% o più dal Valore iniziale, e quindi tocca o trapassa la barriera. A quel punto il certificate viene rimborsato con un valore proporzionale alla performance del peggiore dei sottostanti. Ipotizziamo che il peggiore sia Baidu con un calo del 55% dal Valore iniziale. Il certificate viene rimborsato al 45% del valore nominale, cioè a 450 euro. Con un ribasso al 70%, il rimborso sarebbe di 300 euro (30% del valore nominale).
    Per quanto riguarda le cedole, se il peggiore dei sottostanti finisce sotto la barriera non viene pagata né l’ultima cedola, né quelle accantonate per l’effetto memoria. Nel rarissimo caso in cui il peggiore dei sottostanti il 9 febbraio 2026 segni un prezzo di chiusura esattamente uguale al livello di barriera, l’ultima cedola e quelle accantonate saranno pagate.

Focus sui sottostanti

MICROSOFT

Microsoft è il gruppo più impegnato nella sfida a Google. Sta lavorando alacremente per integrare le funzioni di Chat-Gpt con il suo motore di ricerca Bing. Ovviamente per Google è il concorrente più temibile anche per la quantità di risorse che Microsoft può mettere in campo nella sfida, grazie a una posizione finanziaria netta positiva per 67 miliardi di dollari.
Fra i grandi gruppi della tecnologia Microsoft vanta tassi di redditività fra i più alti, con un Ebit margin previsto per il 2023 del 40,9% e un utile netto pari al 33% dei ricavi. Al prezzo attuale di 256 dollari, Microsoft capitalizza 1.950 miliardi di dollari, vale a dire 28 volte gli utili previsti per il 2023.
Su 50 analisti che coprono il titolo, ben 44 raccomandano di comprare le azioni e la media dei target price è 291 dollari (upside dell’11%).

BAIDU
Chiamata la Google cinese, Baidu è la società leader in Cina nelle ricerche su Internet. Baidu ha già annunciato l’apertura agli utenti cinesi a marzo del proprio chatbot di intelligenza artificiale Ernie (Wenxin Yiyan in mandarino). ChatGPT è stata definita la app con maggiore successo di crescita di utenti nella storia. Ma Ernie, visto il bacino cinese, potrebbe presto superarla. Inoltre i caratteri della scrittura cinese rappresentano una difficoltà notevole per i potenziali concorrenti.
Secondo il consensus degli analisti Baidu dovrebbe realizzare nel 2023 ricavi per 19,6 miliardi di dollari (+9,4%) e un utile di 2,18 miliardi +124%). Quotata anche al Nasdaq, la società capitalizza 51 miliardi di dollari, che corrisponde a 23 volte gli utili previsti per quest’anno.
Su 37 analisti, sono 30 le raccomandazioni positive (Buy o Outperform) con target price medio di 169 dollari (upside del 13%).

ALIBABA
Per ora del progetto di chatbot di Alibaba si sa ancora poco. All’inizio di febbraio la società ha annunciato il prossimo arrivo di una sua tecnologia basata su AI potenzialmente rivale di ChatGPT. Secondo quanto riporta Cnbc, il software di Alibaba in questo momento è nella fase delle verifiche interne.
Il 23 febbraio la società diffonderà i risultati del trimestre chiuso lo scorso dicembre, con dati che dovrebbero mostrare una forte ripresa della redditività: secondo il consensus degli analisti il margine operativo dovrebbe arrivare al 14,1% dal 2,9% dello stesso periodo del 2021.
Alibaba capitalizza 270 miliardi di dollari, che corrispondono a 30 volte gli utili previsti per il 2023.
Dopo il pesante tracollo subito dalle quotazioni a partire da settembre 2020, il titolo ha messo a segno interessanti recuperi. Dall’inizio dell’anno l’azione Alibaba è salita del 12%.
Nei giorni scorsi il fondo Scion Asset Management ha reso noto di avere acquistato azioni Alibaba. Scion è il fondo gestito daMichael Burry, il gestore protagonista del libro e del film “The Big Short”, quello che nel 2007 indovinò la scommessa ribassista sui titoli dell’immobiliare Usa, poi travolti dallo scoppio della crisi dei subprime.

Su 44 analisti, 40 consigliano di comprare azioni Alibaba e la media dei target price è 143 dollari (upside del 39%).

Ricordiamo che investire in certificati espone l’investitore al rischio fallimento dell’emittente e a quello di azzeramento di un sottostante, casi che possono comportare la perdita dell’intero investimento. Marex Financial gode di un buon rating: BBB da parte di Standard & Poor's. I potenziali rendimenti indicati sono sempre al lordo della tassazione. Prima di ogni investimento leggere sempre tutti i documenti scaricabili dalla pagina del prodotto dell’emittente.

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Idea di investimento
Possibile premio del 13% annuo con il certificate su Alibaba, Baidu e Microsoft
Sottostanti:
Baidu, IncMicrosoft CorporationAlibaba
Rendimento p.a.
13%
Cedole
3,25% - €32,50
Memoria
si
Barriera Cedole
50%
ISIN
IT0006754904
Emittente
Marex Financial
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