Intesa Sanpaolo al lavoro su derisking di oltre 9 miliardi di crediti deteriorati
Indiscrezioni di stampa indicano che la banca torinese vorrebbe anticipare gli obiettivi di riduzione degli npl previsti per fine 2025 ma ulteriori dettagli potrebbero essere diffusi venerdì quando verranno pubblicati i dati sulla trimestrale dell’istituto.
Il piano di derisking di Intesa Sanpaolo
In attesa della trimestrale prevista per venerdì 6 maggio, Intesa Sanpaolo cerca di giocare d’anticipo rispetto agli obiettivi di riduzione degli stock di npl fissati al 2025.
Secondo il Sole 24 Ore, la banca torinese starebbe lavorando ad un maxi-piano di derisking da 9,2 miliardi di euro di crediti deteriorati lordi, dando attuazione al piano industriale presentato lo scorso febbraio.
Il piano spazierebbe dalla cartolarizzazione di sofferenze con Gacs, alla cessione di prestiti in leasing e allo smobilizzo di inadempienze probabili, i cosiddetti Utp.
La drastica riduzione degli npl permetterebbe a fine 2025 di raggiungere un Npl ratio lordo dell’1,6% e dello 0,8% al netto degli accantonamenti.
Processo già avviato
Il primo passo verso questi obiettivi era già stato fatto con il perfezionamento di una Gacs da 4 miliardi lordi di sofferenze completato nei giorni scorsi.
Denominata Organa, l’operazione prevedeva l’acquisto delle note junior mezzanine da parte dei suoi fondi specializzati Crc e Bayview, i quali agiranno in coppia, mentre la tranche senior rimarrà in capo alla banca.
I prossimi passi
Sul fronte delle inadempienze probabili, Intesa Sanpaolo ha già attiva una partnership strategica con Prelios, finalizzata allo smaltimento di circa 3 miliardi lordi di Upt, a cui si aggiungono altri 2 miliardi di crediti in leasing in stato di sofferenza.
Su entrambi i fronti, la banca starebbe già esaminando i dossier con l’obiettivo di chiudere il lavoro secondo i tempi previsti dal piano, cercando al tempo stesso di affrontare uno scenario macro che rimane difficile a causa degli effetti sull’economia dovuti alla guerra in Ucraina, oltre che all’aumento dei prezzi delle materie prime e del costo del credito.
L’analisi di WebSim
Il processo descritto dal Sole 24 Ore, “è in linea con la strategia delineata nel piano industriale nel quale è previsto una riduzione dello stock di NPE da 15,2 miliardi (2021, al netto di 4,5 miliardi di crediti registrati nella attività in via di dismissione) a 9,3 miliardi a fine 2025”, sottolineano da WebSim.
Inoltre, a scadenza del piano la società si attende un gross NPE ratio pari all’1,6% grazie alle cessioni di pipeline e all’origination conservativa portata a termine in questi anni, mentre dalla sim si attendono un 2,1%.
“Riteniamo che maggiori dettagli sullo stato del processo potrebbero essere forniti durante la conference call dei risultati (venerdì 6 maggio alle ore 15:00)”, spiegano da WebSim, la quale mantiene una raccomandazione ‘interessante’ sul titolo Intesa Sanpaolo e un prezzo obiettivo di 2,60 euro.
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