Intesa Sanpaolo, analisti alzano i target price dopo i conti

Ieri la banca torinese aveva comunicato il suo miglior primo trimestre grazie ad un balzo dell’utile netto arrivato nonostante il calo degli interessi netti.

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Day after la trimestrale di Intesa Sanpaolo

"Si tratta di un inizio d'anno eccellente. Confermiamo la nostra guidance 2025 di utile netto oltre i 9 miliardi di euro". con queste parole Carlo Messina, ad di Intesa Sanpaolo, iniziava la conference call sui conti della banca al 31 marzo diffusi ieri a mercato aperto.

La conferma della guidance arriva dopo un primo trimestre record, con un utile netto salito del 13,6% a/a, nonostante il calo dell’8% degli interessi netti, grazie all’aumento del 7% delle commissioni nette (2,435 miliardi).

Sul fronte dei dividendi, la banca tornese nel primo trimestre ne ha maturati per 1,8 miliardi che si aggiungono al saldo dividendi 2024 di 3 miliardi da pagare a maggio 2025 e al buyback pari a 2 miliardi da avviare a giugno 2025.

Confermata l'elevata patrimonializzazione, largamente superiore ai requisiti normativi con un common equity tier 1 ratio al 13,3%, in crescita di circa 45 centesimi di punto nel trimestre.

Le azioni Intesa Sanpaolo, però, hanno chiuso la seduta di ieri dello 0,78% e questa mattina restano in rosso (-0,80%) a 4,724 euro.

Analisti alzano il target price

Accoglienza positiva, invece, da parte di molti analisti, pronti ad alzare i loro target price a seguito dei conti.

UBS ha portato il suo prezzo obiettivo sul titolo da 5,25 a 5,35 euro, confermando la raccomandazione buy. Per gli analisti i conti trimestrali non modificano la narrativa sul titolo e la guidance sui ricavi rappresenta "un'area chiave di upside".

Anche EQUITA ha alzato le sue previsioni del titolo, incrementandole del 7% a 5,3 euro."Rivediamo marginalmente le stime di utile 2025 (+1%) principalmente per incorporare la sorpresa del primo trimestre. Aumentiamo invece le stime 2026-2027 del 3% in media per riflettere maggiori ricavi da trading e una dinamica leggermente migliore su costi operativi e costo del rischio", spiegano gli analisti della sim.

"Confermiamo il buy, in quanto Intesa Sanpaolo continua a rappresentare a nostro avviso un profilo rischio/rendimento attraente. All'interno delle banche tradizionali, è tra quelle in grado di garantire una maggiore visibilità sulla delivery dei risultati e della remunerazione (dividend yield 8% più buyback) anche in condizioni di mercato meno favorevoli. L'istituto continua a trattare a valutazioni più che ragionevoli, considerando l'elevata redditività attesa, l'eccellente qualità degli attivi e un business model diversificato e di qualità superiore", concludono da EQUITA.

Stesso target price per Deutsche Bank, alzato rispetto ai precedenti 4,9 euro, e stessa raccomandazione d’acquisto. Per la banca tedesca "il modello di business diversificato e la mancanza di coinvolgimento in un M&A con rischio di esecuzione posizionano" la banca "in modo favorevole rispetto ai peer" e la conferma della guidance 2025 "sottolinea la resilienza della generazione di utili".

Leggermente più alto (5,5 euro) il fair value di Barclays (alzato da 4,9), con conferma della raccomandazione overweight. "Dati la volatilità sui mercati e il contesto macro, no news (solidi risultati trimestrali e guidance 2025 invariata) è una buona notizia. Pensiamo che il modello di attività di Intesa Sanpaolo possa beneficiare dell'attuale contesto dei tassi, in termini di sostenibilità degli utili e dei ritorni sul capitale", spiegano dal broker.

Infine, Oddo BHF porta il tp su Intesa da 5 a 5,3 euro, confermando la raccomandazione outperform. Gli analisti definiscono solida e rassicurante la performance della banca nel primo trimestre e a seguito dei conti hanno aumentato le previsioni di Eps dell'1,4% sul 2025 e dell'1,6% sul 2026.

Gli analisti più cauti

iù cauti gli analisti di Morgan Stanley che hanno confermato la raccomandazione overweight e il prezzo obiettivo a 5,6 euro. Gli esperti ribadiscono la loro visione costruttiva sul modello di business diversificato della banca dopo i conti trimestrali.

Target price ridotto per JP Morgan, portato da 6,2 a 6 euro, livello che resta molto oltre gli attuali prezzi di Borsa dell'azione, con raccomandazione confermata a overweight. Gli esperti hanno limato dell'1% la stima di Eps 2025.

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