Intesa Sanpaolo, analisti alzano i target price dopo rialzo della guidance

I conti dell’istituto torinese hanno superato le previsioni degli esperti e il management ha definito le nuove previsioni per l’anno in corso come “sostenibili”.
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La quotazione di Intesa Sanpaolo
Utile in crescita quasi a doppia cifra per il primo semestre 2025 di Intesa Sanpaolo, risultati accolti positivamente da mercato e analisti.
Se la diffusione dei numeri della banca aveva spinto le azioni Intesa Sanpaolo a chiudere la seduta in forte rialzo (+4%), oggi il titolo ritraccia (-1%) a 5,38 euro, ma mantiene una consistente crescita (+40%) in questo 2025, restando vicino ai massimi storici toccati nel 2007.
I numeri del semestre
La banca torinese ha chiuso i primi sei mesi dell’anno con un utile netto cresciuto del 9,4%, a 5,216 miliardi di euro, rispetto ai 4,677 miliardi dello stesso periodo del 2024.
Gli interessi netti sono calati (-6,8%) a 7,432 miliardi rispetto ai 7,975 miliardi del primo semestre dello scorso anno, mentre le commissioni nette sono state pari a 4,884 miliardi, in crescita del 4,7% rispetto ai 4,663 miliardi del 2024.
L’istituto segnala un significativo ritorno cash per gli azionisti: circa 3,7 miliardi di dividendi maturati nel semestre (di cui circa 3,2 miliardi previsti come acconto dividendi da distribuire nel prossimo novembre), che si aggiungono al buyback pari a 2 miliardi di euro avviato a giugno 2025.
L’aumento della guidance 2025
Migliorata la previsione di un utile netto per il 2025 a ben oltre 9 miliardi includendo le azioni gestionali nel quarto trimestre dell'anno per l'ulteriore rafforzamento della sostenibilità futura dei risultati del gruppo.
"Grazie alla nostra eccellente performance nei sei mesi siamo in un una posizione confortevole per aumentare la guidance di utile netto" ben oltre i 9 miliardi includendo le azioni gestionali nel quarto trimestre dell'anno per l'ulteriore rafforzamento della sostenibilità futura dei risultati del gruppo, affermava Carlo Messina, consigliere delegato e ceo di Intesa Sanpaolo, nel corso della conference call di commento ai conti del gruppo, sottolineando che si tratta di un "livello che consideriamo pienamente sostenibile".
Il piano è "prossimo al completamento", spiegavano dalla banca. In particolare, viene segnata una forte riduzione del profilo di rischio, con un conseguente taglio del costo del rischio: forte deleveraging, con una diminuzione di 5,4 miliardi dello stock di crediti deteriorati, al lordo delle rettifiche, tra il 2022 e il primo semestre 2025, riducendo l'incidenza dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche sui crediti complessivi all'1%.
Analisti alzano i target price
Dopo la diffusione dei numeri, diversi analisti si sono mostrati più positivi nei confronti della banca.
WebSim Intermonte ha alzato da 5,8 a 6,4 euro il prezzo obiettivo su Intesa Sanpaolo, confermando la raccomandazione outperform. I conti del secondo trimestre, spiegano gli analisti, "hanno superato le stime e il consenso grazie al forte andamento operativo, ovvero all'aumento del net interest income, alle commissioni stabili e ai solidi risultati di trading".
“Tra le banche del nostro coverage, Intesa Sanpaolo è quella meglio posizionata per affrontare ogni scenario grazie alla combinazione di un NII resiliente e di una quota significativa dei ricavi (43-44%) proveniente dalle commissioni, data la sua presenza nei settori AM, WM e Bancassurance. Inoltre, sottolineiamo la remunerazione significativa che ISP, con un rendimento da dividendi dell'8% circa, offre agli azionisti”, proseguono dalla sim, rivedendo “leggermente al rialzo le stime sul triennio e manteniamo la nostra raccomandazione positiva”.
Anche Banca Akros ha alzato il target price sull’istituto, portandolo da 5,4 a 6,1 euro, e confermando la raccomandazione accumulate dopo i conti.
Stessa decisione da Equita: tp alzato da 5,3 a 6 euro, confermando la raccomandazione buy. Gli analisti citano i risultati del secondo trimestre migliori delle attese, a seguito dei quali hanno rivisto al rialzo le stime di utile dell'1% sul 2025 e in media del 5% sul 2026-2027. "Intesa Sanpaolo a nostro avviso offre un'elevata visibilità su utili e distribuzioni, sostenuta da un modello di business resiliente, altamente diversificato ed esente da rischi di distrazione legati a potenziale M&A. Il titolo tratta a un P/E 2027 di 9,2 volte, in linea con la media settoriale, pur godendo a nostro avviso di una qualità più elevata", commentano gli esperti.
L’analisi di Barclays
Infine, fiducia anche da Barclays, con un incremento del fair valute a 5,70 euro, confermando la raccomandazione overweight dopo che le prospettive per il 2025/26 sulle voci principali del conto economico e l'andamento del margine di interesse (NII) nel secondo trimestre sono stati i principali elementi positivi nei conti del secondo trimestre.
Gli analisti del broker evidenziano in particolare tre elementi:
1) il distribution yield è di circa il 9% (dividendi 2025 e SBB 2024). Viene previsto che la distribuzione rimarrà un pilastro fondamentale del prossimo piano industriale (potenzialmente ancora più sbilanciato verso i dividendi, considerando i multipli a cui la banca opera);
2) nel secondo trimestre il NII è stato più forte delle commissioni, ma il potenziale di recupero delle commissioni è ancora presente;
3) redditività ed efficienza sono già elevate, ma possono migliorare ulteriormente: le "azioni manageriali" da contabilizzare nel conto economico del quarto trimestre (entità non ancora comunicata, ma "potrebbero essere significative") mirano a supportare la sostenibilità degli utili nel prossimo piano industriale, attraverso un'ulteriore ottimizzazione dei costi e/o del bilancio.
Pertanto, Barclays ha incrementato le previsioni di EPS rettificato per il 2026 del +3%, lasciando invariati il 2025 e il 2027, alla luce di un NII più elevato e commissioni più basse nel 2025, e solo un NII più elevato nel 2026.
La baca d'affari è in linea con le previsioni della stessa banca torinese per il 2025 e prevede un utile netto di 9,2 miliardi di euro, poiché stima ricavi in aumento su base annua nel 2025, con un NII superiore al livello del 2023, commissioni in aumento del 5% su base annua e un trading in significativa crescita su base annua (circa 3 volte).
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