Intesa Sanpaolo, analisti convinti dal “miglior bilancio della sua storia”


Il 2022 si è rivelato un anno molto positivo grazie ad un ultimo trimestre risultato il miglior periodo di sempre grazie al margine di interesse.


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Il bilancio di Intesa Sanpaolo

Il suo Ceo, Carlo Messina, lo ha definito “il miglior bilancio della storia di Intesa Sanpaolo” e in effetti è stato accolto positivamente da molti analisti.

Sul 2022 ha influito particolarmente il quarto trimestre, il miglior periodo di sempre per ricavi con una crescita del 13% sull’anno precedente, grazie “alla forte accelerazione della componente da margine di interesse”.

L’utile netto annuale è stato di 5,499 miliardi di euro, escludendo 1,4 miliardi di accantonamenti/rettifiche di valore per Russia e Ucraina, e supera l’obiettivo del Piano Impresa 2022-2025 di oltre 5 miliardi per il 2022.

“Anche considerando il de-risking relativo alla Russia, il risultato netto è stato di 4,4 miliardi, il miglior utile in quindici anni e ben al di sopra delle indicazioni fornite a seguito dell’invasione dell’Ucraina”, dichiarava nella nota Messina.

Confermato il buyback da 1,7 miliardi, in esecuzione nei prossimi giorni (da ultimare entro fine maggio), mentre il dividendo (seconda tranche) è fissato a 0,0868 euro per azione.

Infine, per il 2023 la banca ha indicato di attendersi un utile ben al di sopra di 5,5 miliardi.

Schema di sintesi del bilancio di Intesa Sanpaolo

Oltre le attese

Dopo la diffusione dei dati gli analisti di Equita Sim hanno alzato del 14% il prezzo obiettivo su Intesa Sanpaolo, portandolo a 3,3 euro e confermando la raccomandazione ‘buy’.

I risultati del quarto trimestre sono risultati “superiori alle attese”, secondo la sim, mentre la “guidance è stata conservativa”.

“La principale sorpresa positiva dai risultati trimestrali è rappresentata dal net interest income, che ha battuto le nostre stime del 17% e ha mostrato una significativa crescita t/t, confermando una forte sensitivity al rialzo dei tassi di interesse”, spiegano gli esperti.

Inoltre, Equita ha rivisto la stima di risultato netto 2023 del +20% a 6,6 miliardi euro “principalmente per riflettere un maggiore net interest income e minori accantonamenti per perdite su crediti”, mentre le sue previsioni sul 2024-2025 salgono in media del 7%.

“Con il titolo che ha sottoperformato i peer nell’ultimo mese (+15% contro un +22% medio) ed è ancora in negativo a/a, ribadiamo il buy”, visto che, “pur trattando a premio rispetto ai peer, offre un ritorno significativamente superiore e una remunerazione attraente (stimiamo 13% della capitalizzazione di mercato distribuita nel 2023)”, concludono dalla sim milanese.

La view di WebSim

Ultimo trimestre 2022 con risultati “superiori alle attese” anche secondo WebSim, in particolare grazie a “maggiori ricavi (margine d’interesse) e minori tasse (recupero da DTA) che hanno più che compensato maggiori costi operativi e maggiori accantonamenti sui crediti guidati dalla volontà di fare accantonamenti prudenziali aggiuntivi sui crediti in bonis e alzare le coperture sui crediti dubbi in ottica di ulteriore derisking”.

Oltre le attese anche “il CET1 ratio FL (13,5%) grazie all’aggressiva razionalizzazione dei RWA per compensare maggiori impatti regolamentari attesi”, proseguono.

“Alla luce della migliorata asset quality (gross NPE ratio al 2,3%), dell’elevata sensitivity ai tassi (guidance margine d’interesse 2023 da +2 miliardi anno su anno a +2,5 miliardi YoY) e dell’outlook sul costo del rischio (30/40bps), alziamo le stime di utile per azione del periodo 2023/2024 del +8% e +0.2% rispettivamente”, aggiungono da WebSim, rafforzando “la raccomandazione a ‘interessante’ sul titolo ISP e portando il target price da 3,0 a 3,2 euro per azione”.

Altri target price

L’analista Paola Sabbione di Barclays conferma la raccomandazione ‘buy’ su ISP e aumenta il prezzo obiettivo da 2,90 a 3,00 euro, mentre Delphine Lee di JP Morgan mantiene lo stesso giudizio (‘buy’) alza il target price da 2,80 euro a 2,90 euro.

Anche Chris Hallam di Goldman Sachs ritiene che il titolo sia un'opportunità ‘buy’ e ribadisce il prezzo obiettivo a 3,10 euro.

Infine, valutazione ‘neutral’ su Intesa Sanpaolo da Benjie Creelan-Sandford di Jefferies e anche in questo caso il target price viene alzato da 2,40 euro a 2,60 euro, mentre vengono migliorate le stime di eps del 17,2% sul 2023 e del 3,3% sul 2024, anche a seguito del “net interest income superiore al consenso”.

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