Intesa Sanpaolo ed Enel investono nel fintech: perfezionato l’acquisto di Mooney
Con il completamento dell’operazione, le due società arrivano a detenere entrambe il 50% del capitale della prima fintech italiana di prossimità con 20 milioni di consumatori sul canale fisico e 3 milioni su quello digitale.
L’acquisizione di Mooney
Annunciato il perfezionamento dell’acquisizione di Mooney da parte di Intesa Sanpaolo ed Enel, portando così le sue società ad ottenerne un controllo congiunto.
La fintech italiana, operante nei servizi di proximity banking e payments, è stata ceduta da Schumann Investments, società controllata dal fondo internazionale di private equity CVC Capital Partners Fund VI e l’operazione ha riguardato il 70% del capitale sociale.
In particolare, tramite Banca 5, Intesa Sanpaolo ha aumentato al 50% la sua quota detenuta in Mooney (dal precedente 30%), mentre Enel (tramite la controllata Enel X) entra nel capitale della fintech direttamente con la metà del capitale.
Calcolato sulla base di un enterprise value del 100% di Mooney pari a 1.385 milioni di euro, nell’operazione Enel X ha investito un corrispettivo complessivo di circa 225 milioni di euro (inclusivo dell’aggiustamento prezzo) per la parte di equity e circa 125 milioni per un preesistente credito vantato da Schumann Investments nei confronti di Mooney.
Per quanto riguarda Intesa Sanpaolo, la banca ha pagato un corrispettivo di circa 89 milioni di euro per la parte equity, compreso l’aggiustamento prezzo.
Motivo d’orgoglio
L’accordo rappresenta “un grande traguardo ed è motivo di orgoglio per Mooney che, in virtù di un percorso di crescita forte e continuo, ha saputo attirare l'interesse di due aziende di altissimo livello come Enel e Intesa Sanpaolo”, dichiarava Emilio Petrone, amministratore delegato di Mooney.
“La loro presenza nella compagine societaria è garanzia non solo di solidità economico-finanziaria ma anche del proseguimento di una politica aziendale mirata allo sviluppo, all'eccellenza tecnologica e alla sostenibilità in chiave ESG”, aggiungeva il manager.
I numeri di Mooney
Nata nel dicembre 2019 dalla fusione tra SisalPay e Banca 5 (Gruppo Intesa Sanpaolo), Mooney è attiva nel settore dei servizi di pagamento e bancari di base con circa 45 mila punti vendita ed è arrivata ad essere la prima fintech italiana di prossimità con un turnover 2021 di 14,8 milioni di euro, 20 milioni di consumatori sul canale fisico, 3 milioni su quello digitale e circa 250 milioni di transazioni, di cui il 40% cashless.
Con un’offerta di 500 servizi garantiti da una rete di oltre 100 aziende partner, inoltre, Mooney è il primo prestatore di servizi di pagamento per la Pubblica Amministrazione, attraverso la piattaforma pagoPA, con oltre 100 milioni di transazioni.
Nel 2020 Mooney ha registrato ricavi per circa 153 milioni di euro e un EBITDA di circa 82 milioni di euro, mentre i ricavi netti hanno visto un tasso annuo di crescita composto (“CAGR”) del 17% circa nel periodo 2019-2021, mentre l'EBITDA è stato caratterizzato da un CAGR del 9% circa nello stesso arco temporale.
Attualmente, i clienti della società sono circa 20 milioni, mentre gestisce circa il 20% di tutte le bollette elettriche emesse dal Gruppo Enel.
L’analisi di WebSim
La valutazione di Mooney pari a 1.385 milioni è “equivalente ad un multiplo Enterprise Value (EV)/EBITDA (2020) pari a 17 volte”, calcolano da WebSim.
“Ricordiamo che nel piano industriale Intesa Sanpaolo prevede lo sviluppo di tutto il business digitale con una crescita dei ricavi ad un CAGR del 4%”, aggiungono dalla sim, confermando la loro raccomandazione ‘interessante’ sul titolo Intesa Sanpaolo, con un target price di 2,60 euro rispetto alla quotazione odierna di 1,65 euro (+2,80%).
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