Intesa Sanpaolo entra nello Stoxx Europe 50

L’ingresso in uno degli indicatori più importanti del mercato azionario europeo avverrà il prossimo 23 settembre insieme a London Stock Exchange e in sostituzione di Deutsche Post e Reckitt Benckiser.
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Intesa Sanpaolo nello Stoxx Europe 50
Colpo grosso per Intesa Sanpaolo con l’entrata nell’indice Euro Stoxx 50, uno degli indicatori più importanti del mercato azionario europeo. La decisione è stata presa ieri dal gruppo LSEG a cui fa capo la Borsa di Londra a seguito della consueta revisione annuale del paniere.
L’ingresso delle azioni della banca torinese insieme a London Stock Exchange, avverrà ufficialmente con l’apertura dei mercati europei del prossimo 23 settembre 2024, sostituendo Deutsche Post e Reckitt Benckiser.
Da inizio anno lo Stoxx Europe 50 ha messo a segno un rialzo di circa l’11% e questa mattina ha aperto la seduta in calo dello 0,33% a 11.640 punti. Tra i titoli coinvolti nella notizia, Intesa Sanpaolo scambia intorno la parità nella prima mezz’ora di scambi di Piazza Affari, a 3,72 euro, al pari di Deutsche Post, mentre LSEG e Reckitt Benckiser guadagnano mezzo punto percentuale (10.187 GBX).
I vantaggi dell’inclusione
Entrare nell'indice Euro Stoxx 50 rappresenta un traguardo significativo per una società, poiché implica diversi benefici e conseguenze.
Tra questi, una maggiore visibilità e prestigio a livello internazionale e prestigio nel mondo degli investimenti, e l’accesso a nuovi investitori in quanto molti fondi d'investimento, ETF e investitori istituzionali replicano l'indice nei loro portafogli. Inoltre, le componenti possono avere una maggiore liquidità che facilita la compravendita di titoli da parte degli investitori e può ridurre la volatilità legata a movimenti di mercato.
Importante anche l’impatto sulla reputazione perché l'entrata nell'indice è spesso vista come una certificazione della solidità finanziaria e della rilevanza economica della società, oltre a migliorare la reputazione aziendale e l’attrattiva verso analisti finanziari e media.
Infine, l’inclusione implica una maggiore responsabilità: richiede un costante monitoraggio della performance aziendale, poiché la società è sotto l'occhio vigile degli investitori globali e degli organismi di controllo.
L’avvio del buyback
Ieri sera Intesa Sanpaolo ha comunicato l’avvio a partire da lunedì 9 settembre del buyback a servizio di piani di assegnazione gratuita di azioni ordinarie della banca ai dipendenti e consulenti finanziari del gruppo, programma che si concluderà il 20 dello stesso mese. Il programma rientra nell’autorizzazione concessa dall’assemblea degli azionisti dello scorso aprile per l’acquisto di azioni ordinarie fino a un massimo di 28.372.627, pari al massimo a 0,16% del capitale.
Il riacquisto di azioni proprie potrà essere utile anche per corrispondere i compensi riconosciuti in occasione della cessazione anticipata del rapporto di lavoro (la cosiddetta Severance).
Il numero delle azioni da acquistare sul mercato per soddisfare il fabbisogno complessivo dei sistemi di incentivazione e/o in applicazione di Severance per il gruppo è pari a 21 milioni, corrispondente allo 0,11% del capitale sociale della banca.
Collocamento bond
Oggi, intanto, la banca ha avviato il collocamento di una nuova emissione di importo benchmark a scadenza 8 anni, non 'callable' fino al settimo anno. La notizia è stata diffusa dall’agenzia Reuters sulla base di una nota di un lead manager. Si tratta di un'emissione 'senior non-preferred' a scadenza 16 settembre 2032, con un'opzione 'call' il 16 settembre 2031. Capofila dell'emissione, che verrà prezzata oggi, sono Bnp Paribas, BofA Securities, Imi-Intesa Sanpaolo, Santander, Société Générale, Ubs e UniCredit.
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