Intesa Sanpaolo, Messina: “non c’è spazio per M&A”

Il Ceo della banca torinese ritiene che un eventuale chiarimento del Governo sul golden power potrebbe aprire le porte a nuove operazioni nel settore finanziario italiano, ma ha ribadito la volontà dell’istituto di non partecipare a eventuali fusioni o acquisizioni.
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Messina e il golden power
Un Carlo Messina a tutto tondo nell’intervista rilasciata in queste ore a Il Sole 24 Ore in cui parla del futuro di Intesa Sanpaolo e del sistema Italia.
Tra i vari argomenti affrontati, il Ceo si è soffermato sul golden power, tema molto caldo in questo periodo alla luce anche della procedura di infrazione avviata dalla Commissione europea nei confronti dell’Italia, spiegando come questo possa influenzare le strategie degli istituti di credito italiano.
Per il manager, i necessari chiarimenti attualmente in preparazione da parte del Governo sui suoi poteri speciali che hanno bloccato l’operazione UniCredit-Banco Bpm potranno “avere conseguenze” sul comparto, “favorendo alcune operazioni nel 2026”.
“Troverei paradossale che il risultato fosse la vendita di una tra le principali banche italiane a un gruppo bancario francese, dopo averne bloccato l'acquisto da parte di un'altra banca italiana", spiegava Messina in riferimento alle mire di Crédit Agricole su Banco Bpm.
Nessun matrimonio
Il manager, però, ha escluso qualsiasi coinvolgimento di Intesa Sanpaolo in future operazioni: se nel settore bancario “ancora non c'è un assetto destinato a durare" e quindi "c'è spazio per nuove iniziative di aggregazione”, o almeno "per tutti tranne che per noi, in quanto le regole antitrust non ci lasciano spazio".
Tra le operazioni possibili che potrebbero coinvolgere la banca torinese, Messina ha parlato dell’ipotesi che coinvolgerebbe Generali, spiegando che la Compagnia del Leone e Intesa Sanpaolo sono "due business diversi", uno assicurativo e l'altro bancario e un matrimonio "non è allo studio, anche se nell'asset management cresceremo".
Il percorso di crescita
Questo, tuttavia, non ferma il percorso di crescita della banca, che verte sulla "diversificazione delle attività" nonostante "da un punto di vista strategico, c'è il rischio che una nostra scarsa diversificazione geografica venga vista come una debolezza".
Messina dichiara che la banca ha "considerato diverse opzioni" di espansione in Europa, "senza però procedere", trend visto proseguire anche per la durata del prossimo piano industriale. "Nonostante ciò, le agenzie di rating continuano a premiarci", chiosa il ceo del primo gruppo bancario italiano.
Le masse in gestione di Intesa Sanpaolo hanno toccato "quota 1.400 miliardi, perché vanno considerati i depositi delle famiglie" ma "la crescita sarà per linee interne".
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