Inversione a Wall Street, sbandano le borse

21/11/2025 07:00
Inversione a Wall Street, sbandano le borse

L’indice MSCI All Countries si avvia a chiudere la settimana con un calo del 3%, peggior performance da inizio aprile.

Nvidia. Il titolo è arrivato ieri a guadagnare il 5%, a fine seduta segnava -3,2%. Nel corso della giornata, il fondo di punta di Cathie Wood, ARK Investment Management, ha comprato.

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L’orso ha lasciato ballare il toro solo nella prima parte della seduta di Wall Street. Il Nasdaq ha chiuso in ribasso del 2,2%, dal +2,6% di inizio seduta. C’è stato un drastico dietro front anche dell’S&P500, da +1,5% a -1,6%. L’indice di riferimento della borsa degli Stati Uniti è in calo del 5% dai massimi storici di fine ottobre.

La volatilità è schizzata in alto, arrivando a livelli che non si vedevano da aprile. Le obbligazioni sono tornate a essere prese in considerazione come bene rifugio.

John Flood di Goldman Sachs ha segnalato ieri sera che negli ultimi ottant’anni ci sono stati solo otto movimenti giornalieri dell’indice S&P500 di pari o maggiore portata: in gran parte dei casi, la seduta successiva al su e poi giù, è positiva, così come la settimana. Qualche segnale di stabilizzazione si vede sui future di Wall Street, mentre in Asia Pacifico le borse scendono, anche l’azionario dell’Europa dovrebbe aprire in ribasso, future Dax -1,4%.

L’indice MSCI All Countries si avvia a chiudere la settimana con un calo del 3%, peggior performance da inizio aprile.

NVIDIA

Il titolo è arrivato ieri a guadagnare il 5%, a fine seduta segnava -3,2%. Nel corso della giornata, il fondo di punta di Cathie Wood, ARK Investment Management, ha comprato 93.374 azioni. Si è trattato del primo acquisto di azioni Nvidia da parte di uno dei fondi ARK dal 4 agosto, secondo i dati raccolti da Bloomberg. Il fondo detiene circa 1,1 milioni di azioni Nvidia.

ASIA

Nikkei di Tokyo -2,3% nel giorno del varo di un pacchetto da 135 miliardi di dollari di sostegni alle famiglie giapponesi da parte del governo. Hang Seng di Hong Kong -1,4%, bilancio settimanale -4,2%. Shanghai Composite -1,4%, -3% la settimana. 

La maggior parte degli investitori istituzionali dell’Asia-Pacifico ritiene che i mercati siano destinati a subire una correzione nel 2026, le principali preoccupazioni sono su una potenziale bolla tecnologica, le tensioni geopolitiche e la recessione, secondo un rapporto pubblicato martedì da Natixis Investment Managers.

I mercati globali sono stati "notevolmente resilienti" nel 2025, nonostante le sfide quali dazi, conflitti geopolitici e interruzioni della catena di approvvigionamento. Tuttavia, il 74% degli investitori istituzionali ritiene che il 2026 sarà un anno difficile per l'economia globale.

Il sentiment suggerisce che "i mercati potrebbero esaurire la loro fortuna nel nuovo anno", ha affermato la società di gestione patrimoniale.

EUROPA: NON C’è SOLO LA GERMANIA

Per il mercato finanziario l’Europa è sempre di più assimilato a un soggetto unico ma invece ci sono 40 paesi, quasi ognuno con caratteristiche proprie. Parte da queste differenze Tom O’Hara, Investment Director European Equities di GAM, nel suo report riguardante le prospettive delle principali borse dell’area. “Nel 2025, la narrativa positiva dominante in Europa è stata il cambio di governo in Germania e l'entusiasmo per l'allentamento della sua rigida politica fiscale, la spesa per la difesa e nelle infrastrutture. 

Siamo entusiasti del potenziale della Germania di guidare la ripartenza e prevediamo un'accelerazione della crescita nella seconda metà del 2026. Dall’altra parte, il sentiment in Francia è estremamente negativo, trainato dalla paralisi parlamentare, dalla presidenza ormai al tramonto di Emmanuel Macron e da una chiara tendenza all'estremismo”.

Se si guarda anche altrove, alla ricerca di opportunità d’investimento, si incontra “la Grecia che sta prosperando dopo una lunga ripresa dalla crisi dell'eurozona, con un governo stabile e favorevole alle imprese, forti investimenti nelle infrastrutture e un sistema bancario rivitalizzato che sta trainando una crescita interessante del PIL. O’Hara resta nel meridione del continente e segnala la Spagna, paese che “nel 2024 ha registrato una crescita del PIL superiore a quella degli Stati Uniti, trainata dal turismo e dai forti consumi privati. L'Irlanda rimane una porta d'accesso per le aziende statunitensi in Europa, generando significativi surplus di bilancio e capacità di investimento”. Infine c’è l’Est: “Siamo sempre più entusiasti delle prospettive dell'Europa orientale nel caso di un auspicato accordo di pace tra Russia e Ucraina”.

BRASILE: SUI DAZI TRUMP FA MARCIA INDIETRO

La borsa di San Paolo guadagna da inizio anno il 29%, +15% negli ultimi tre mesi.

Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha espresso stanotte soddisfazione per la decisione del suo omologo americano Donald Trump di ridurre il dazio Usa del 40% su prodotti come carne bovina, caffè, frutta e legname.

Intervenendo all'apertura del Salone dell'Automobile di San Paolo, Lula ha definito la mossa "motivo di felicità”, attribuendola al "rispetto" che il Brasile ha riconquistato sul piano internazionale. "Trump ha iniziato a tagliare le tassazioni applicate ai nostri prodotti. Le cose cambiano quando siamo rispettati. Nessuno rispetta chi non si rispetta", ha dichiarato il presidente brasiliano.

VIA DA WALL STREET

Il 2026 e gli anni successivi potrebbero essere meno favorevoli dei precedenti per chi punta tutto sulla borsa degli Stati Uniti: secondo MFS nel futuro, a primeggiare saranno le azioni dell’indice MSCI EAFE (Europe, Australasia, Far East) un paniere ponderato per la capitalizzazione di mercato concepito per misurare la performance delle azioni dei mercati sviluppati, esclusi Stati Uniti e Canada.

Negli ultimi diciassette anni l’S&P500 è andato meglio di quasi tutto il resto del mondo, in termini di performance, solo negli anni tra il 2003 e il 2008, l’indice MSCI EAFE lo ha battuto, ma la musica sta cambiando: “Una nuova era di spesa e prezzi più alti sta spianando la strada a un nuovo periodo di sovraperformance dell'indice EAFE”, afferma nella nota Robert M. Almeida. Portfolio Manager e Global Investment Strategist di MSF.

Nei cinque anni presi in esame nell’analisi, “l'economia globale ha registrato una fase di crescita sostenuta, guidata dall'emergere della Cina e di altri mercati in via di sviluppo, nonché dalla formazione di una bolla immobiliare negli Stati Uniti. Ciò ha alimentato un'immensa domanda di capitale, lavoro e materie prime, di cui hanno beneficiato soprattutto le imprese dell'indice EAFE”. Dopo il 2008 è iniziata L'era della stagnazione secolare: “Le banche globali hanno ridotto il credito, i consumatori hanno stretto la cinghia, le imprese dei mercati sviluppati hanno tagliato le spese e spostato la produzione in Asia, mentre la Cina e i mercati emergenti hanno cominciato a decelerare, dando vita nel loro insieme a uno dei cicli economici più deboli in oltre un secolo. Questo contesto ha giovato alle aziende, e in particolare alle imprese tecnologiche statunitensi, meno dipendenti dall'economia nel suo insieme o dal ciclo economico”.

Oggi si sono tutti i presupposti per un altro cambiamento. La crescita del PIL dipende essenzialmente dall'andamento della spesa e dei prezzi. L'una e gli altri sono attualmente più alti rispetto al periodo 2009-2020 ed è probabile che continueranno ad esserlo, poiché la domanda di investimenti in immobilizzazioni materiali dovrebbe dimostrarsi più elevata rispetto al decennio del 2010 […] Allo stesso tempo, si è conclusa un'era di abbondanza. Tutto quanto, dal capitale al lavoro ai beni necessari per la produzione, è diventato più caro rispetto agli anni successivi al 2008.

Il bitcoin è in calo del 2%, a 85.800 dollari, sui minimi degli ultimi otto mesi. Oro a 4.050 dollari, -0,7%. Petrolio in ribasso dell’1,5% mentre prosegue lo sforzo diplomatico degli Stati Uniti sull’Ucraina. Il presidente Volodymyr Zelensky, dopo i colloqui di ieri con un alto ufficiale dell'esercito statunitense, si è detto pronto a un lavoro "onesto" con Washington su un piano per porre fine alla guerra in Ucraina, mentre gli alleati europei si oppongono a concessioni alla Russia punitive per Kiev. "I nostri team - Ucraina e Stati Uniti - lavoreranno sui punti del piano per porre fine alla guerra", ha scritto Zelensky su Telegram. "Siamo pronti a un lavoro costruttivo, onesto e tempestivo", ha aggiunto.

TITOLI

Fincantieri, con tutta probabilità entrerà per la prima volta nel principale indice di Piazza Affari, il Ftse Mib, con la revisione trimestrale prevista per fine dicembre, rafforzando così il fronte dei titoli della difesa insieme a Leonardo , sulla scorta del forte balzo del settore a causa delle tensioni geopolitiche. Fincantieri dovrebbe sostituire Hera o Diasorin, attualmente tra i titoli con il peso più basso nell'indice delle principali blue chip di Piazza Affari.

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