IPO, svolta nel 2023 dopo un anno deludente? Le previsioni


Il 2022 ha visto lo sbarco a Milano di un numero pari alla metà di quelle arrivate lo scorso anno e per il 2023 le attese riguardano operazioni spesso rimandate a causa di una situazione economica difficile a livello globale.


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Un 2022 difficile

Tra poche ore finisce il 2022 e a Piazza Affari è tempo di bilanci e previsioni anche per le società quotate, in particolare su quanto avvenuto in questi dodici mesi e di attese per il nuovo anno.

Nel 2022 sono state circa una trentina le IPO, delle quali 26 su Euronext Growth Milan, ovvero la metà rispetto alle 44 del 2021, mentre solo quattro sono state di una certa importanza.

L’anno era iniziato con l’arrivo di Iveco e da allora ha dimezzato il suo valore, mentre non sono state migliori le performance di Civitanavi (-11%).

Positivo il 2022 per Industrie De Nora, con una crescita a doppia cifra, mentre non si è mossa particolarmente GeneralFinance.

Le più attese per il 2023

L’anno che inizierà domenica prossima potrebbe essere più vivace ma la prudenza resta d’obbligo, vista la situazione internazionale ancora incerta tra rialzi dei tassi di interesse, guerra in Ucraina e incubo Covid 19 ancora presente.

Tra i settori favoriti dal contesto economico resta l’energetico, quello “più in salute” secondo Vincenzo Longo, premium manager di IG.

Settore che vede la possibile quotazione di Plenitude, la più attesa per il 2023 e riguardante il 20% del capitale secondo i rumor, “ma l’IPO della controllata di Eni attiva nelle rinnovabili dipenderà dalle condizioni di mercato, anche perché per il Cane a Sei Zampe il valore strategico della società non è la quotazione, bensì Plenitude in sé stessa, come ha detto qualche settimana fa l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi”, aggiunge Longo.

Altro nome ‘caldo’ è quello del colosso Prada, già presente a Hong Kong, affidato all’advisor Goldman Sachs e con una potenziale capitalizzazione di 14 miliardi di euro.

Lo sbarco a Milano (e sulla piazza asiatica) potrebbe concretizzarsi anche per gli yacht di Ferretti Group, importante brand del made in Italy anche se controllata al 65% dei cinesi di Weichai.

Possibili novità potrebbero arrivare a metà gennaio quando si insedierà il nuovo Ceo, Andrea Guerra, con il dossier sulla doppia quotazione già ad attenderlo.

Il traguardo della quotazione potrebbe essere superato da Lamborghini, che secondo indiscrezioni potrebbe aprirsi al mercato nel corso del prossimo anno con una capitalizzazione della casa bolognese di nove miliardi secondi calcoli di Banca Akros.

Apparentemente secondari anche gli altri nomi citati nelle indiscrezioni come Italcer, gruppo della ceramica di Rubiera (Reggio Emilia) e nei piani atteso per il secondo semestre, mentre potrebbe riprovarci Epta, gruppo leader nel campo della refrigerazione dopo lo stop arrivato nel corso di quest’anno.

Infine, bisognerà attendere probabilmente il 2024 per Satispay, ancora non pronta per la quotazione.

IPO mondiali

Fuori da Milano, tra i nomi più gettonati per la quotazione c’è quello di TikTok, tra i social network più in voga del momento con oltre un miliardo di utenti attivi e un valore stimato di oltre 50 miliardi di dollari.

Sempre tra i social, il 2023 potrebbe essere l’anno di Reddit, nata nel 2005 e già tra le piattaforme più utilizzate al mondo.

“Non so se sarà l'anno dei social network, non è un buon momento”, spiega Longo, aggiungendo che “i social devono far fronte a una situazione che vede le aziende crescere a dismisura e poi essere vendute, come nel caso di Elon Musk con Twitter e questo le rende vulnerabili”.

Tra gli altri settori, “nel tecnologico farmaceutico ci potrebbero essere delle sorprese in concomitanza con una recrudescenza del Covid, visto che in Cina se ne continua a parlare”, prevede l’esperto.

Per il resto, “buona parte delle IPO del 2023 potrebbero essere fatte nella seconda metà dell'anno, quando il mercato può avere un migliore accoglimento”, prosegue Longo, sottolineando “i ricordi dell’ultimo decennio, quando le manovre espansive delle banche centrali erano enormi. Purtroppo, stiamo per entrare nel cuore della recessione e non mi aspetto che il 2023 sia un anno esaltante per le IPO, anzi, tutt'altro”.

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