IPO Volvo Cars, prezzo ridotto e minori azioni offerte sul mercato


La casa automobilistica di proprietà della cinese Geely esordirà alla borsa di Stoccolma il prossimo 29 ottobre ad un prezzo stabilito di 53 corone per azione. La quotazione rientra nella sua strategia focalizzata sull’abbandono delle auto a combustione e punta a diventare completamente elettrica entro il 2030.


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Il prezzo di IPO

Si avvicina lo sbarco in borsa di Volvo Cars, casa automobilistica svedese ceduta dagli americani di Ford ai cinesi di Geely nel 2010 per 1,8 miliardi di dollari.

L’esordio di Volvo Cars è previsto il prossimo venerdì 29 ottobre sul Nasdaq della borsa di Stoccolma e la società ha fissato il prezzo dell’IPO (Offerta pubblica iniziale) a 53 corone svedesi, parte più bassa del range precedente compreso tra 53 e 68 corone ad azione.

La decisione è stata comunicata dalla stessa società in una nota, nella quale si informa che sono state anche ridotte “le dimensioni della nuova emissione di azioni ordinarie di classe B nell’offerta per raccogliere utili lordi di circa 20 miliardi di corone svedesi”, riducendo così l’obiettivo precedente di 25 miliardi, circa 2,5 miliardi di euro.

Infine, nella nota si comunica che il principale proprietario, Geely Sweden Holdings AB, ha deciso di non esercitare l’opzione di aumento.

La strategia di Volvo Cars

La quotazione in borsa era stata annunciata a inizio ottobre e darà “l’opportunità di investire in una delle aziende automobilistiche premium con più rapida crescita al mondo”, secondo quanto spiegato dalla stessa Volvo Cars.

L’obiettivo della società è quello di diventare completamente elettrica entro il 2030 e in undici anni dalla cessione a Geely il produttore svedese ha migliorato i suoi conti e la sua immagine di marca grazie al successo dei Suv premium.

La quotazione in borsa arriva dopo un incremento delle vendite e dei ricavi nel primo semestre del 2021, definito “record”, con un aumento del 26,3% su base annua il suo fatturato, arrivato a 141 miliardi di corone (circa 14 miliardi di euro).

Con questi numeri, la società tornava all’utile (8,2 miliardi), recuperandosi così dalla crisi innescata dal coronavirus che aveva portato un primo semestre 2020 in perdita.

I proventi della quotazione “garantiranno il finanziamento della strategia di trasformazione più rapida e la realizzazione delle nostre ambizioni di metà decennio”, dichiarava il Ceo Hakan Samuelsson.

“Siamo molto soddisfatti del forte sostegno che abbiamo ricevuto dagli investitori istituzionali a lungo termine e vorrei anche evidenziare l’altissimo livello di domanda da parte degli investitori al dettaglio”, aggiungeva il manager.

La crescita in Cina

Volvo Cars ha puntato molto sul mercato cinese dove ha rafforzato il suo brand. In particolare, la società ha investito più di 11 miliardi di dollari negli ultimi dieci anni per finanziare la modernizzazione della gamma, puntando su una rapida elettrificazione dell’offerta e sull’apertura di diverse fabbriche nel paese.

Negli ultimi giorni, infatti, Volvo Cars group aveva raggiunto un accordo con Geely per l’acquisizione completa dell’impianto di produzione di Lugiao in Cina.

Inoltre, a seguito degli accordi precedenti tra le due parti, Volvo Cars assumerà la completa proprietà di tutti gli stabilimenti Geely, rafforzando così la sua posizione nel paese.

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