Italgas piano di investimenti da 7,5 miliardi e utili in crescita di oltre il 50% tra il 2020 e il 2026


Investimenti per 7,5 miliardi di euro (+1, 1 miliardi rispetto al precedente), ricavi in crescita del 20% ed utili di oltre il +50%, in sette anni. Questi i dati principali del piano industriale 2020-2026 di Italgas. Soddisfazioni in arrivo anche per gli azionisti, il dividendo dovrebbe crescere di un tasso del 4% all’anno.


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Reti del gas, volano della transizione energetica

"La trasformazione digitale resta il principale abilitatore del nostro percorso di crescita con l'obiettivo di completare nel 2022 la digitalizzazione del network e disegnare la roadmap che confermerà il ruolo strategico delle reti del gas quale volano della transizione energetica per il raggiungimento degli obiettivi Ue net carbon zero". Così il Ceo di Italgas, Paolo Gallo, in una nota a commento del business plan al 2027, con cui la utility "si conferma tra i principali gruppi industriali italiani per capacità di progettazione, esecuzione e generazione di valore per le comunità servite, in grado di imprimere un forte impulso alla ripartenza del Paese".

Per il periodo di Piano 2020-2026 Italgas ha previsto investimenti per 5,5 miliardi di euro escludendo le gare d’ambito (in crescita del 22% rispetto al precedente Piano) e 2,0 miliardi destinati alle gare d’ambito. 

Il piano di investimenti sotto la lente

3,1 miliardi di euro saranno utilizzati per le attività di sviluppo, miglioramento e ammodernamento delle infrastrutture esistenti. Di questi, 2,2 miliardi di euro sono destinati al completamento del programma di sostituzione delle condotte in ghisa, alla manutenzione finalizzata al mantenimento di adeguati standard di sicurezza e di qualità del servizio ai clienti, all’estensione della rete di distribuzione con l’attivazione di 350 mila nuovi punti di riconsegna e al completamento del programma di conversione a gas naturale di reti che ancor oggi distribuiscono GPL. 

Ulteriori 900 milioni di euro sono destinati agli investimenti per la costruzione di nuove infrastrutture nell’ambito delle concessioni la cui gara d’ambito si è conclusa con l’offerta Italgas risultata vincitrice (ATEM Belluno, Valle d’Aosta e Torino 1) e di Torino 2, quest’ultima già aggiudicata a Italgas. La quota è in crescita di 600 milioni di euro rispetto al precedente Piano, con buona parte dell’aumento destinata allo sviluppo delle reti di distribuzione di Belluno e della Valle d’Aosta.

Circa 1,1 miliardi di euro saranno utilizzati per l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione. Con il piano di installazione dei contatori intelligenti di ultima generazione (smart meter) quasi completato, la parte più rilevante dell’investimento sarà dedicata ad asset e processi.

La trasformazione digitale della rete è la precondizione tecnica per l’immissione di gas rinnovabili, quali biometano e idrogeno. In tal senso, lo sforzo della digitalizzazione previsto nel Piano è diretto a supportare il processo di decarbonizzazione in corso, nel quale la rete del gas è chiamata a giocare un ruolo chiave nell’ambito delle politiche energetiche europee.

Circa 400 milioni di euro, in continuità con il precedente Piano e con gli investimenti già sostenuti, sono destinati al completamento dei 1.100 chilometri di reti “native digitali” per la distribuzione cittadina del gas naturale in Sardegna. Sull’isola il Gruppo Italgas, principale operatore con una presenza in circa la metà dei Bacini (17 su 38), ha già posato oltre 800 chilometri di condotte con la progressiva messa in esercizio dei primi tratti a partire dalla scorsa estate e la complessiva attivazione della maggior parte delle aree di pertinenza prevista entro la fine del 2022. 

370 milioni di euro, in linea con il precedente Piano, saranno destinati alla crescita per linee esterne attraverso operazioni di M&A (e relativi investimenti tecnici) che saranno riattivate dopo il forte rallentamento imposto dall’emergenza sanitaria da Covid-19. Gli obiettivi prevedono acquisizioni di ulteriori 150 mila punti di riconsegna e del controllo di infrastrutture oggi gestite da società partecipate non consolidate. 

La Società è determinata a cogliere le opportunità offerte dalle gare d’ambito. Forte dei risultati finora ottenuti nei pochi iter di gara conclusi, e che hanno visto Italgas prevalere, il Gruppo intende allocarvi investimenti per circa 2 miliardi di euro. Di questi, 1,2 miliardi di euro saranno dedicati all'acquisizione delle reti di terzi negli ambiti in cui Italgas risulterà aggiudicataria dei bandi, mentre gli altri 0,8 miliardi di euro saranno destinati agli investimenti in manutenzione, ammodernamento ed estensione delle reti acquisite i cui standard operativi saranno allineati alle best practice di Gruppo. Attraverso il processo delle gare, la cui conclusione è prevista per il 2025, si stima che Italgas possa aumentare la propria quota di mercato dall'attuale 35% al 45% circa in termini di punti di riconsegna attivi. 

Rab Consolidata

Grazie all’importante piano di crescita si stima che la Rab consolidata (Valore del capitale investito netto riconosciuto dall’authority per determinare le tariffe) possa aumentare a un tasso annuo (CAGR) di circa il 4,0% a 9,8 miliardi di euro al 2026, senza considerare l’effetto delle gare d’ambito. Con il contributo delle gare d’ambito la RAB consolidata è stimata superare gli 11 miliardi di euro al 2026 (+6,2% CAGR).

Il Piano prevede l’incremento dei Punti di Riconsegna PDR serviti da 7,7 milioni del 2019 a 8,2 milioni nel 2026 senza considerare l’effetto delle gare d’ambito. Con il contributo delle gare d’ambito il numero dei PDR sfiorerà i 10 milioni nel 2026. 

Italgas proseguirà le azioni volte all'ottimizzazione della propria struttura finanziaria al fine di preservare il proprio costo del debito, oggi di circa l'1%. Il rapporto tra indebitamento netto e RAB a fine 2019, pari a circa il 60%, si manterrà per tutto il periodo di Piano a livelli coerenti con una solida area di investment grade. 

Guidance ed evoluzione prevedibile della gestione

Le indicazioni per il 2020 annunciate il 12 giugno scorso sono confermate a livello operativo. Si prevede un fatturato superiore a 1,3 miliardi di euro, con un EBITDA tra 960 e 980 milioni di euro e un EBIT tra 530 e 550 milioni di euro. Gli investimenti sono previsti superare i 750 milioni di euro, al di sopra di quanto precedentemente indicato, portando l'indebitamento netto a circa 4,6 miliardi di euro. Con il completamento delle gare, al 2026 si stima un fatturato di circa 2,0 miliardi di euro con un margine EBITDA stimato di circa il 73%, e un ritorno degli investimenti (ebit su Rab) tra l’8% e l’8,5%.

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