Italia, dati leggermente migliori sulla fiducia

25/07/2025 15:00
Italia, dati leggermente migliori sulla fiducia

A luglio 2025, l’economia italiana mostra segnali contrastanti ma nel complesso positivi: migliora la fiducia tra consumatori e industria, mentre rallentano edilizia e servizi. Il quadro resta coerente con una crescita contenuta ma positiva del PIL nel terzo trimestre, sostenuta da consumi resilienti e investimenti infrastrutturali. Restano incertezze legate ai dazi, ma un possibile accordo commerciale con gli Stati Uniti potrebbe rafforzare lo slancio nell’ultima parte dell’anno.

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Un quadro in chiaroscuro ma coerente con la crescita

Segnali contrastanti ma complessivamente incoraggianti per l’economia italiana. È questo il messaggio che emerge dai dati sulla fiducia del mese di luglio, analizzati da Paolo Pizzoli, Senior Economist di ING. Il miglioramento nei settori dei consumi e della produzione industriale è parzialmente compensato da un rallentamento nella fiducia nei servizi e nelle costruzioni. Tuttavia, l’insieme degli indicatori risulta coerente con una modesta crescita del PIL nel terzo trimestre del 2025, sostenuta dal consumo interno e dagli investimenti infrastrutturali.

Il clima generale riflette una dinamica economica a due velocità, dove la solidità del mercato del lavoro e il contenimento dell’inflazione alimentano la domanda interna, mentre le incertezze geopolitiche e il graduale smantellamento di incentivi come il Superbonus pesano su altri comparti. Il messaggio implicito è che, pur con fragilità evidenti, la traiettoria di crescita italiana resta positiva.

I consumatori tornano a spendere

A luglio, la fiducia dei consumatori italiani ha mostrato un netto miglioramento, con la maggior parte delle componenti in aumento rispetto a giugno. L’unica eccezione riguarda le aspettative sull’andamento economico futuro, in lieve calo. Tuttavia, questo non ha intaccato la percezione sulla disoccupazione, che resta stabile ai livelli precedenti, confermando una lettura ottimista sul mercato del lavoro.

Secondo Pizzoli, questo clima di fiducia si riflette direttamente nelle attese sui bilanci familiari e nelle intenzioni di acquisto di beni durevoli, che risultano in crescita. Se tale trend dovesse consolidarsi, l’estate potrebbe registrare un aumento dei consumi, in linea con il miglioramento della fiducia tra gli operatori del commercio al dettaglio, spinti da previsioni di vendita più favorevoli.

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L’industria in ripresa trainata dai beni di investimento

Anche il settore manifatturiero mostra segnali di consolidamento. A luglio si registra il quarto mese consecutivo di crescita della fiducia, supportato da un leggero calo delle scorte e da un timido aumento degli ordini. Tutti elementi che, come evidenzia l’economista di ING, puntano a un potenziale avvio di un nuovo ciclo delle scorte.

Il miglioramento appare particolarmente marcato tra i produttori di beni di investimento, favoriti dalla spesa dei fondi del PNRR. Nonostante le preoccupazioni legate ai dazi statunitensi, il comparto industriale sembra entrare in una fase di lenta ma costante ripresa, con la domanda estera che potrebbe beneficiare in prospettiva del piano tedesco di investimenti infrastrutturali, di recente avvio.

Edilizia e servizi frenano il quadro complessivo

La nota dolente arriva dal settore delle costruzioni, dove la fiducia ha subito una modesta battuta d’arresto, causata soprattutto dal calo nel comparto residenziale. Questo segmento, come spiega Pizzoli, aveva mostrato una resilienza notevole nei mesi scorsi, nonostante la graduale eliminazione del Superbonus. Ora, però, il raffreddamento appare evidente. In controtendenza, il comparto infrastrutturale regge bene, sostenuto dagli investimenti connessi ai fondi europei.

Anche nei servizi si rileva una flessione, con l’eccezione dei servizi turistici. La fiducia in questo comparto resta altamente volatile, con una tendenza di fondo al deterioramento che segnala l’impossibilità del settore terziario di sostenere da solo l’intera dinamica di crescita economica. Il turismo, inoltre, mostra segni di affaticamento, in particolare per quanto riguarda la domanda interna.

Uno scenario di crescita modesta, ma stabile

Nel complesso, secondo Pizzoli, i dati di luglio confermano una prospettiva di crescita debole ma positiva per l’economia italiana nel terzo trimestre. I consumi potrebbero diventare un driver più rilevante, sostenuti dalla resilienza occupazionale, da salari in crescita e da un’inflazione sotto il 2%. Sul fronte degli investimenti, si conferma la tenuta delle infrastrutture e il rallentamento dell’edilizia residenziale, con la dinamica del settore dei macchinari legata all’evoluzione della politica commerciale internazionale.

Se la situazione sui dazi dovesse stabilizzarsi, l’incertezza si ridurrebbe, aprendo la strada a una ripresa più netta nel quarto trimestre. Il Senior Economist di ING continua a prevedere una crescita marginale nel secondo e terzo trimestre, con un’accelerazione leggera a fine anno, lasciando però spazio a un potenziale miglioramento, soprattutto se venisse raggiunto un accordo commerciale con gli Stati Uniti.

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