Iveco, accordo con Hyundai per gli autobus a idrogeno

Iveco, accordo con Hyundai per gli autobus a idrogeno

La società ha raggiunto un accordo con il marchio HTWO detenuto dalla società coreana per utilizzare sui camion la sua tecnologia basata su celle a combustibile, mentre ha annunciato anche l’uscita dalla sua Joint Venture in Russia.

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L’accordo con Hyundai

Alleanza Iveco – Hyundai per gli autobus europei alimentati a idrogeno. E’ questo l’obiettivo dell’accordo tra la società italiana e HTWO, marchio commerciale del gruppo coreano, annunciato oggi.

Iveco punta a equipaggiare i suoi futuri autobus con i sistemi di alimentazione a idrogeno forniti da HTWO basato su celle a combustibile (FCEV) e introdotto nel dicembre 2020.

L’attuale posizione da leader di Hyundai nel settore è stata raggiunta dopo aver lanciato questa tecnologia nel 2013 con il primo veicolo al mondo prodotto in serie, lo Hyundai TUCSON ix35, a cui sono seguiti il SUV NEXO, il bus ELEC CITY Fuel Cell e il camion pesante XCIENT Fuel Cell (con l’obiettivo di arrivare a 1,6 mila veicoli circolanti in Svizzera entro il 2025).

La view di Equita

“Iveco sta già partecipando a gare d’appalto europee per autobus alimentati con celle a combustibile”, ricordano da Equita Sim, i cui analisti ritengono “che il primo fatturato possa essere generato nel 2023”, anche se “in assenza di dettagli (durata dell`accordo, volumi e margini potenziali) è difficile quantificarne gli effetti”.

Per Iveco “il business dei bus rappresenta oltre il 10% del fatturato industriale di gruppo (vendendo 9,1 mila unità nel 2021) con una redditività superiore alla media (stimiamo ROS mid-single digit)”, calcolano dalla sim milanese. “Riteniamo che questo rappresenti solo una prima parte del MoU siglato lo scorso marzo finalizzato ad esplorare possibili collaborazioni su tecnologia, approvvigionamenti congiunti e forniture reciproche”, concludono da Equita Sim, mantenendo una raccomandazione ‘buy’ sul titolo Iveco, con target price di 13 euro rispetto ai 4,86 odierni (-1,80%).

L’uscita dalla Russia

Ieri, intanto, Iveco annunciava l’uscita dalla joint venture in Russia, decisione arrivata dopo mesi di valutazioni sulla situazione nel paese a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca.

L’annuncio era stato fatto da Gerrit Marx, amministratore della società, nel corso di una presentazione a Torino.

In particolare, Iveco detiene il 33% di Amt, JV con un partner locale per l’assemblaggio di camion. “La decisione è stata presa, abbiamo trasferito la nostra partecipazione al nostro (ex) partner locale, siamo fuori”, ha detto Marx.La joint venture Amt è stata costituita nel 1994 e prevedeva di produrre tra i 600 e i 700 camion quest'anno. “Dopo anni di collaborazione, il trasferimento richiederà del tempo”, aggiungeva Marx, escludendo qualsiasi connessione alla questione economica della decisione.

Impatto limitato

“L’uscita dalla Russia di Iveco impatta una parte limitata del business (circa l'1% dei ricavi, circa lo 0,5% dei volumi CSV)” calcolano da WebSim.

Inoltre, dalla sim ricordano “anche che Iveco aveva registrato un impatto post-imposte di 51 milioni di euro nel primo trimestre 2022 relativo alle sue attività in Russia ed Ucraina”.

Anche alla luce di queste considerazioni, da WebSim mantengono la raccomandazione ‘interessante’ sul titolo Iveco, con target price di 7,20 euro.

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