Iveco subito volatile nel giorno del suo esordio a Piazza Affari


La prima ammissione dell’anno dopo le 49 IPO del 2021 vede il gruppo nato dalla scissione con CNH Industrial iniziare la sua ‘avventura’ a Piazza Affari in rosso.


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L’esordio di Iveco a Piazza Affari

Prima seduta del 2022 subito caratterizzata da un esordio molto atteso, quello di Iveco Group, arrivato dopo la scissione con CNH Industrial, con forte volatilità sulle sue quotazioni.

Dopo un avvio poco mosso, con un guadagno di circa mezzo punto e un picco a 11,33 euro, le azioni Iveco virano subito in negativo e cedono oltre il 4%, scendendo sotto quota 11 euro.

Molto positiva, invece, CNH, arrivata a guadagnare circa il 2,80% (quotazione post spin-off), con un massimo toccato a 15,49 euro.

La prima ammissione del 2022

“Inauguriamo il 2022 dando il benvenuto a Iveco Group sul mercato Euronext Milan di Borsa Italiana”, dichiarava oggi Fabrizio Testa, amministratore delegato di Borsa Italiana, aggiungendo che “questa operazione consentirà a Iveco di rafforzare il proprio posizionamento di mercato, creando valore per azionisti e stakeholder”.

Si tratta della prima ammissione dell’anno per Piazza Affari, dopo che il 2021 aveva visto 49 IPO e gli oltre 2,4 miliardi raccolti sul mercato principale e su Euronext Growth Milan.

“Un risultato che testimonia il ruolo fondamentale di Borsa Italiana e del gruppo Euronext di supportare la crescita economica, consentendo alle aziende di finanziare i propri progetti strategici di sviluppo grazie a mercati trasparenti e efficienti”, concludeva Testa.

La quotazione

Lo sbarco di Iveco in borsa arriva dopo l’ufficialità della scissione da CNH Industrial del primo gennaio 2022, a seguito della sottoscrizione del relativo atto di scissione avvenuta l’ultimo giorno del 2021.

Con lo spin-off, ogni titolare di azioni ordinarie CNH Industrial riceverà 1 azione ordinaria IVG ogni cinque azioni CNH detenute.

Le azioni ordinarie di CNH in circolazione quoteranno “ex-assegnazione” a partire da oggi e la record date per l’assegnazione sarà il giorno 4 gennaio 2022 sia su Euronext Milan, sia su Nyse. Le azioni ordinarie Iveco daranno titolo a dividendo a partire dal primo gennaio 2022.

L’operazione ha visto Morgan Stanley & Co. LLC, BofA Securities e Barclays Bank Ireland PLC. Citi e BNP Paribas assistere Iveco Group.

Goldman Sachs & Co. LLC e JP Morgan Securities LLC hanno fornito assistenza sugli aspetti finanziari. Intesa Sanpaolo S.p.A. e UniCredit Bank AG, filiale di Milano, sono stati sponsor per l'ammissione.

Le attività e le prospettive di Iveco

Nel prospetto di quotazione, Iveco aveva spiegato che il nuovo gruppo vedrà le attività di CNH legate a camion, autobus, operazioni powertrain e veicoli speciali e per la difesa, mentre lo spin-off lascerà alla casa madre le macchine agricole e le attrezzature per l’edilizia.

“Beneficiando di una maggiore attenzione del management, le due società saranno in grado di accelerare la loro innovazione, essere più agili nel loro pensiero strategico e partecipare attivamente al consolidamento del settore”, spiegavano da Iveco.

Iveco vedrà la holding della famiglia Agnelli, Exor, diventare il principale azionista con il 27%, quota che sale al 41,7% dei diritti di voto.

Gli obiettivi stabiliti dai vertici di Iveco vedono i ricavi netti totali delle attività industriali al 2026 tra i 16,5 e i 17,5 miliardi di euro (11,8 miliardi di euro nel 2019), con un margine EBIT adjusted delle attività industriali tra il 5% e il 6%.

L'utile netto adjusted dovrebbe attestarsi tra 0,6 e 0,8 miliardi di euro, rispetto a 0,3 miliardi di euro nel 2019. Nello stesso periodo, si prevedono investimenti delle attività industriali in aumento di 80 punti base dal 4,2% al 5,0% e un Free Cash Flow delle attività industriali previsto a 0,5 miliardi di euro, rispetto a 30 milioni di euro nel 2019.

Fitch Ratings avvia copertura su Iveco

Prima dell’esordio, l’agenzia Fitch Ratings aveva avviato la copertura su Iveco Group assegnando un rating di lungo periodo pari a BBB-(EXP), con outlook stabile.

Il rating “riflette la struttura di capitale post-scissione di Iveco, il quale mostra una solida posizione di cassa e si traduce in forti metriche di leva finanziaria, in linea con i peer con rating più elevato”.

Il merito di credito tiene conto “della redditività relativamente bassa e della generazione di free cash flow, che vengono influenzati da investimenti elevati e dalla spesa in ricerca e sviluppo necessaria per soddisfare gli standard di emissione ed i trend tecnologici”, spiegano da Fitch.

L’outlook assegnato stabile riflette le aspettative dell’agenzia di un miglioramento graduale dei margini di Iveco, anche se queste resteranno sotto la media del settore nel medio termine a causa della limitata quota di mercato che caratterizza il segmento dei veicoli pesanti a più elevato margine.

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