JP Morgan alza i target price su UniCredit, Intesa Sanpaolo e Banco Bpm

JP Morgan alza i target price su UniCredit, Intesa Sanpaolo e Banco Bpm

Secondo la banca statunitense, il contesto italiano offre fondamentali in miglioramento, buoni risultati di bilancio e solidità patrimoniale.

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Il report di JP Morgan sulle banche italiane

Fiducia sulle banche italiane da parte degli analisti di JP Morgan, i quali hanno incrementato i loro target price su una serie di istituti del nostro Paese.

La decisione arriva dopo aver aumentato i multipli nella somma delle parti delle valutazioni sul settore finanziario italiano “per riflettere la visione su un minor cost of equity grazie a un outlook più favorevole sulle banche europee".

JP Morgan osserva che il contesto italiano offre fondamentali in miglioramento, buoni risultati di bilancio e solidità patrimoniale che favoriscono la crescita nel semestre in arrivo.

Le banche italiane sono considerate tra le più interessanti nel panorama europeo grazie a utili robusti, margini in aumento e una gestione attenta dei rischi, e JP Morgan le privilegia rispetto agli istituti statunitensi.

Alzato il tp su UniCredit

Tra le banche sotto osservazione c’è UniCredit, sulla quale il broker ha alzato il target price da 70 a 80 euro, rispetto ai 66,50 euro di oggi (+1,50%), confermando la raccomandazione overweight e segnalando una fiducia nella crescita dell’istituto milanese.

Tra le ragioni della revisione positiva, JP Morgan cita il buon andamento dei conti, la riduzione dei costi, la forte generazione di utile netto (previsto sopra i 9,3 miliardi nel 2025), RoTE superiore al 17% e prospettive solide sugli utili e sulle distribuzioni.

Intesa Sanpaolo interessante

Gli analisti JP Morgan vedono Intesa Sanpaolo tra le banche europee più interessanti, favorita dal contesto di tassi di interesse e da fondamentali robusti.

Le prospettive sono sostenute dal buon livello di capitalizzazione, redditività consistente e segnali di stabilità nel margine di interesse per il secondo semestre 2025.

JP Morgan attribuisce a Intesa Sanpaolo una capacità di mantenere alta la generazione di capitale anche in uno scenario di costi in diminuzione.

Pertanto, la banca statunitense considera Intesa come un titolo da sovrappesare, grazie a fondamentali solidi e alle aspettative di crescita dei ricavi per il secondo semestre, con il target price portato a da 6 a 6,5 euro per azione rispetto ai 5,403 euro di oggi (+1%), con raccomandazione overweight.

Fiducia in Banco Bpm

Anche Banco Bpm al centro dell’attenzione di JP Morgan, con il prezzo obiettivo aumentato da 10,8 a 12 euro (12,09 oggi), con rating neutral.

Il broker segnala la sua fiducia nelle performance operative e nella capacità dell’istituto guidato da Giuseppe Castagna di crescere grazie a solide fondamenta e a buoni risultati commerciali.

Le presentazioni recenti del gruppo evidenziano un utile netto semestrale superiore a 1,2 miliardi (pari al 62% della guidance annuale), massima robustezza nei volumi commerciali e livelli record negli NPE (crediti deteriorati), con un forte focus sulla remunerazione degli azionisti.

Banche europee in fase “ideale

JP Morgan ritiene che le banche europee siano in una “fase ideale”, in quanto sostenute da solidi fondamentali, valutazioni convincenti e una gestione disciplinata del capitale.

Il costo del capitale del settore è visto dal broker scenderedall’attuale 11,5% circa al 10% entro il 2027, con un potenziale calo a lungo termine verso il 9%, traiettoria che implica un rialzo dei prezzi di circa il 15% nel prossimo anno e fino al 25% nel tempo.

"Manteniamo la nostra visione costruttiva sulle banche europee", scrivono da JP Morgan, aggiungendo che il settore "può ulteriormente rivalutarsi da 8,6x P/E, 1,3x P/TBV, 15,5% RoTE nel 2027E".

Per quanto riguarda la valutazione, le banche europee vengono scambiate con uno sconto del 34% sul P/E a due anni rispetto ad altri settori, un divario che JP Morgan vede ridursi.

"Le banche europee hanno migliorato significativamente la loro generazione di RoTE dopo gli aumenti dei tassi", sottolineano gli analisti, notando che il margine di interesse netto, che rappresenta circa il 60% dei ricavi, è guidato più dal reinvestimento dei depositi che dalla crescita più rischiosa dei prestiti. I rapporti prestiti/depositi sono ora inferiori al 100%, riflettendo una crescita dei depositi superiore a quella dei prestiti. I rendimenti per gli azionisti sono un altro fattore trainante.

Infine, JP Morgan prevede che i rapporti di distribuzione rimarranno intorno al 75-80% fino al 2027, offrendo rendimenti da dividendi annuali di circa il 5% e rendimenti totali, inclusi i riacquisti, vicini all’8,5%.

Tra gli altri colossi europei, la banca ha abbassato il tp su BNP Paribas (90 da 94 euro, neutral), alzato su HSBC (940 pence da 870, neutral), alzato su ING (25 da 22,60, overweight), alzato su Santander (8,80 da 7,50 euro, neutral), alzato su UBS (38 da 37 CHF, overweight).

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