Juventus in rally grazie all'effetto Champions League. Ronaldo chiede la cessione

Sprint in apertura di seduta a Piazza Affari per la Juventus, dopo il sorteggio della fase a gironi della Champions League di ieri che non sembra essere troppo difficile per il cammino dei bianconeri nel prosieguo della competizione europea, principale fonte di ricavi per il club di Torino.

Le azioni della Juventus hanno toccato un massimo di 0,8025 euro dopo circa un'ora dall'avvio delle contrattazioni, segnando una crescita superiore al 3%.

Questi giorni di fine estate sono caratterizzati anche dalle ultime trattative di calciomercato per il calcio italiano, vista la scadenza del 31 agosto, data in cui ci sarà lo stop a qualunque operazione di acquisto o cessione per i club di Serie A.

Tra i tormentoni di fine calciomercato sembra ancora in bilico il destino di Cristiano Ronaldo, 36enne attaccante juventino, la cui avventura in bianconero sembra essere giunta alla fine dopo tre anni, 134 presenze e 101 gol, due scudetti, altrettante Supercoppe italiane, una Coppa Italia e il titolo di capocannoniere conquistato nella stagione 2020-21.

L'addio sembra essersi consumato nella giornata di ieri, quando Ronaldo ha comunicato la scelta di abbandonare il club tramite il suo agente Jorge Mendes e l'addio potrebbe avvenire già nella giornata di oggi.

La Juventus, però, sembra non voler accettare l'addio gratuito del calciatore portoghese e resta in attesa di una richiesta formale da eventuali società interessate, ma il Paris Saint-Germain, squadra che sembrava essere interessata, ha smentito qualunque interesse, definendo “l'acquisto di Ronaldo nemmeno in discussione”.

Resta, almeno secondo i rumor, la possibilità del Manchester City, ma per il momento non c'è nulla di ufficiale dal fronte inglese.

Nel caso in cui Ronaldo dovesse lasciare la Juventus, all'eventuale cifra per il cartellino va considerato il risparmio di ammortamenti e stipendio lordo nella prossima operazione. Il peso del calciatore sul bilancio della Juventus vale circa 86,2 milioni ogni anno, di cui circa 28,8 milioni di ammortamenti e 57,3 di stipendio lordo, che sale a 64 considerando il costo azienda.

“Cederlo al valore netto a bilancio (quindi a circa 25 milioni) consentirebbe un risparmio di costi pari a circa 70 milioni nel corso dell’esercizio 2021/22, considerando i due mesi (luglio e agosto) della stagione già iniziata”, spiegano da Calcio e Finanza.

Nel caso di una cessione a zero, comunque, permettere alla Juventus di iscrivere a bilancio una minusvalenza pari a circa 25 milioni (o effettuerebbe una svalutazione, che rientra sempre nei costi, pari a 25 milioni) e, considerando stipendio e ammortamenti, il risparmio sarebbe pari a circa 55 milioni.

Infine, l'addio di Ronaldo potrebbe permettere anche di calmierare le spese stipendi della Juventus, salite dai 300 milioni del 2017/18 a 388,9 milioni di euro del 2019/20 (su cui pesa l'accordo sul taglio), a causa delle maggiori richieste degli altri membri della rosa.