Juventus, la speranza si chiama patteggiamento


Il club bianconero avrebbe cambiato strategia nel processo sulla manovra stipendi riconoscendo la sua colpevolezza e puntando ad un accordo per cercare di ridurre le pene.


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Juventus in crescita

Juventus all’attacco a Piazza Affari nella giornata che potrebbe dare speranze di una prossima stagione caratterizzata da un avvio non troppo penalizzante.

Le azioni bianconere arrivano a guadagnare il 4% dopo circa un’ora di contrattazioni, toccando quota 0,3404 euro, ai massimi dallo scorso aprile.

Intensi i volumi degli scambi, con 1.250.000 pezzi passati di mano su una media giornaliera quotidiana pari a circa 7 milioni e una capitalizzazione di mercato salita a 770 milioni di euro.

Verso il patteggiamento

Questa mattina si terrà alle ore 10:30 l’udienza per il processo sportivo sulla manovra stipendi, anticipata rispetto al programma iniziale che prevedeva la data del 15 giugno davanti al tribunale federale nazionale della Figc.

Le indiscrezioni di stampa diffuse in queste ore ipotizzano la scelta di un patteggiamento da parte della Juventus, cercando così di chiudere la partita legata al deferimento deciso lo scorso 19 maggio per la doppia manovra stipendi legata alle stagioni 2019-2020 e 2020-2021, il filone agenti e i rapporti di partnership con altri club.

L’anticipo, chiesto dalla società, lascerebbe intendere la volontà bianconera di patteggiare con la Procura Federale, con le parti in causa, ovvero la procura coordinata da Giuseppe Chinè e la difesa del club bianconero che potrebbero aver trovato un accordo per arrivare a una definizione della pena.

Le ipotesi

Secondo quanto circolato in queste ore, la Juventus potrebbe aver trovato un accordo che prevede una multa molto forte, mentre la penalizzazione potrebbe limitarsi ai 2 punti per il campionato che sta per concludersi, considerando che il -10 attuale deciso dalla corte di appello nell’ambito del processo per le plusvalenze è già pena afflittiva.

Altra ipotesi sarebbe quella di una maximulta ma escludendo i punti di penalizzazione e un eventuale accordo dovrebbe poi ricevere il via libera dal procuratore generale dello sport presso il Coni e la firma del presidente federale, considerate delle formalità.

Precedentemente, però, una prima richiesta Juve di patteggiare esclusivamente sulla base di (lievi) pene pecuniarie era già stata esclusa da Chinè nelle settimane scorse.

A seguito di quelle richieste, il procuratore aveva deferito il club per le accuse di aver fittiziamente ridotto gli stipendi dei suoi giocatori in era Covid, in realtà spalmando sulla stagione successiva le retribuzioni saltate.

Il quadro da allora sembra cambiato dopo la penalizzazione e l’ammissione di colpa da parte del club chiuderebbe le porte ai giustizialismi, mentre l’accordo darebbe la certezza che da Torino rinuncerebbero a qualunque ricorso.

Un altro capitolo è quello dell’Uefa, alla finestra per vedere cosa accadrà, in quanto la penalizzazione e il patteggiamento potrebbero ridurre a solo un anno la possibile pena di esclusione dalle coppe europee, ma per ora tutto è ancora in gioco.

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