Juventus, Tether sale nel capitale e scalpita per un posto in cda

La società di Paolo Arduino aggiunge nuove azioni bianconere e ha chiesto al club di procedere ad un aumento di capitale per poter contare di più.
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Tether sale nel capitale della Juventus
Nuova mossa di Tether Investments nel capitale della Juventus, sempre alla ricerca di maggiore spazio all’interno della società.
Secondo quanto riporta Bloomberg, l’azienda è salita in questi giorni al 10,7% rispetto al 10,12% raggiunto lo scorso aprile quando diventò il secondo azionista bianconero.
Tether emette Usdt, la stablecoin più utilizzata al mondo, dichiarando circa 400 milioni di utenti nei mercati emergenti. Con una capitalizzazione di mercato pari a 140 miliardi di dollari, ha chiuso l’ultimo esercizio con un profitto di 14 miliardi.
Oggi, intanto, le azioni Juventus guadagnano il 3% a Piazza Affari, salendo così a 3,314 euro, livello abbandonato lo scorso 3 giugno.
Comunicazione limitata
Da quanto è entrata nel capitale della Juventus nel febbraio scorso, Tether si è subito distinta per dichiarazioni di forte interesse per il futuro della società. "Questo investimento segna una tappa significativa per Tether", scriveva la società nel comunicato diffuso al momento dell’entrata nel capitale della Juventus.
Dopo quasi sei mesi, però, il Ceo Paolo Ardoino parla di una comunicazione con Exor, l’azionista di maggioranza legato alla famiglia Agnelli, “molto, molto limitata”.
Tether sta cercando di ottenere un posto nel consiglio di amministrazione della Juventus: “Il nostro interesse è garantire il successo a lungo termine del club,” spiegava un portavoce di Tether, aggiungendo di credere “che avere voce nelle decisioni chiave sia parte integrante di questa responsabilità”.
Il dialogo sembra fermo anche alla luce della considerazione che le due parti si erano scambiate lettere nel tentativo di organizzare un incontro ma una data non è stata ancora fissata ufficialmente. Bloomberg scrive che Exor intende valutare la propria posizione nei confronti di Tether soltanto dopo un incontro tra le parti.
L’aumento di capitale
Ardoino ha spiegato nel corso di un’intervista rilasciata a Bloomberg che il suo il suo desiderio di aumentare la partecipazione in Juventus tramite un possibile aumento di capitale da parte del club viene ignorato.
Più recentemente, il club bianconero ha annunciato a marzo di aver valutato un aumento di capitale tra i 15 milioni di euro e fino al 10% della sua attuale capitalizzazione di mercato – circa 100 milioni di euro – in parte destinato a finanziare gli ingaggi estivi dei giocatori. Secondo le stime di consenso elaborate da Bloomberg, la Juventus dovrebbe registrare una perdita di 18 milioni di euro nella sua prossima relazione finanziaria annuale.
Exor ha accettato di versare 15 milioni di euro in contanti in anticipo e ha dichiarato che avrebbe sostenuto qualsiasi ulteriore aumento di capitale per garantire che la sua partecipazione non venisse diluita oltre il 65,4%.
Richieste legittime?
Se un “investitore che acquisisce una partecipazione del 10% in una società calcistica privata potrebbe aspettarsi di negoziare direttamente con l'azienda un posto nel consiglio di amministrazione, vantaggi o altri accordi finanziari, le trattative potrebbero essere diverse quando si parla di un club quotato”, spiega Richard Davies, partner commerciale e responsabile dello sport presso lo studio legale Charles Russell Speechlys.
"Dipende certamente dal livello di partecipazione azionaria e, man mano che si sale, più diritti ci si aspetta di ottenere e più influenza si ha nel processo decisionale, o addirittura nel controllo", prosegue Davies, ritenendo che “sarebbe abbastanza tipico per un investitore di quel livello in una società privata aspettarsi un posto nel consiglio di amministrazione o un posto di osservatore".
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