Kering, JP Morgan taglia il target price dopo il warning sull’Asia


La società del lusso prevede un importante calo dei ricavi del marchio Gucci nel mercato Asia-Pacifico, attirando vendite su tutto il settore azionario del lusso.


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Crollo Kering

Asia, abbiamo un problema. È il warning lanciato da Kering ieri sera a mercato chiuso e questa mattina il titolo crolla a -14% alla borsa di Parigi, scendendo a 161,15 euro per azione.

La prima a soffrirne è stata Prada, in calo del 2,2% alla borsa di Hong Kong dopo essere arrivata a toccare un -10,9%, con le azioni scese a 54,70 dollari locali ai minimi dal 7 marzo e segnando così la sua quarta seduta negativa consecutiva per il gruppo italiano del lusso.

Con l’apertura dei mercati europei, le vendite si scatenavano su Burberry (-4%), Christian Dior (-3%), Richemont (-3%), Louis Vuitton (-2,90%), Swatch (-2%), Ferragamo (-1,90%), Hermes (-1,20%), Hugo Boss (-1%), Salvatore Ferragamo (-1,90%) e Brunello Cucinelli (-1%). In recupero Moncler (-0,50%) dopo un inizio caratterizzato da un calo superiore all’1%.

Allarme dall’Asia

La nota diffusa da Kering avvisava che nel primo trimestre il gruppo stima un calo del 10% del suo fatturato su base comparabile rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Sul risultato pesa la performance di Gucci nel mercato Asia-Pacifico, dove i ricavi del marchio dovrebbero scendere del 20% anno su anno a causa di minori vendite.

La società pubblicherà i dati del primo trimestre 2024 il prossimo 23 aprile dopo la chiusura del mercato e prevede che il fatturato includerà il contributo positivo della consolidazione di Creed su base trimestrale e un impatto negativo del forex, per un effetto combinato previsto tra -1% e -2%.

JP Morgan taglia target price

Dopo l’avviso, gli analisti di JP Morgan hanno ridotto del 6% il proprio target price su Kering, portandolo a 400 euro, e ha tagliato le stime per il 2024, già inferiori del 5% circa rispetto al consensus, di un ulteriore 7% per il 2024 e del 5-6% per gli anni successivi, mantenendo il rating "neutrale" sul titolo.

Gli esperti della banca sottolineano come le previsioni sono “in contrasto con quanto riferito durante la conference call per il quarto trimestre, ovvero che l'andamento delle vendite al dettaglio di Gucci nell'area Apac era migliorato nel corso del periodo”.“I commenti sulla debolezza nella regione Asia-Pacifico probabilmente peseranno oggi sul settore in generale, soprattutto dopo il rapido e netto cambio del rating che ora lascia poco spazio agli errori” ha aggiunto il broker in una nota di ricerca. Tuttavia, ha sostenuto che ciò sia in gran parte un warning specifico per Gucci e che debba essere letto anche per altre storie di “turnaround”, come quella di Burberry.Su 27 analisti che coprono Kering, cinque valutano il titolo ‘strong buy’ o ‘buy’, 19 lo valutano ‘hold’ e tre lo valutano ‘strong sell’ o ‘sell’.

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