L’appeal di Banco Bpm per l’M&A attrae Ubs e Girondi (Ufi filters)

Banco Bpm conferma il suo appeal a livello continentale nello scenario di M&A previsto nel settore bancario. Secondo quanto riporta questa mattina il quotidiano MF, lo scorso 21 ottobre la banca svizzera Ubs è entrata nell’istituto con una posizione lunga complessiva del 6,381%. L’esposizione è costituita per il 5,797% da posizioni lunghe regolabili in titoli, per lo 0,421% una posizione potenziale rappresentata da un pacchetto di titoli concessi in prestito a terzi (con possibilità di rientro in qualsiasi momento), mentre un ulteriore 0,163% è una quota fisica in mano a Ubs.

Sempre il 21 ottobre, secondo quanto si legge negli aggiornamenti della Consob sulle partecipazioni rilevanti, l’imprenditore Giorgio Girondi, proprietario della UFI filters, società produttrice di sistemi di filtraggio a livello globale, ha aumentato la propria quota dall'1,02% al 4,98% di piazza Meda. La partecipazione è detenuta indirettamente attraverso il veicolo Ggg e porta così Girondi a diventare primo azionista di Banco Bpm insieme a Capital Research (4,98% del capitale).

Secondo Il Messaggero Girondi sarebbe favorevole a una fusione con Credit Agricole Italia perché porterebbe a un apprezzamento dell'investimento.

Gli ingressi nell'azionariato di Banco Bpm avvengono a valle delle indiscrezioni di stampa che danno la banca guidata da Giuseppe Castagna attivamente alla ricerca di un partner. Tra i potenziali candidati a un'aggregazione figurano già i francesi del Credit Agricole, con cui sono in corso colloqui anche in relazione alla partnership nel credito al consumo, ma anche Unicredit (che ha sempre smentito) e Bper.

Le novità delle ultime ore si sono fatte sentire sul titolo. Alle 12 il titolo scambia a 1,52 euro, in positivo dello 0,30% a fronte di un indice settoriale in flessione dello 0,09%.