L’economia in frenata entusiasma Wall Street

30/08/2023 06:30
L’economia in frenata entusiasma Wall Street

Gli effetti della prolungata stretta monetaria cominciano ad essere tangibili e seri: il sistema sta frenando e non serve andare avanti ad oltranza con il rialzo tassi. Riparte il rally dell’intelligenza artificiale, Nvidia +4,3%.

Oggi escono i dati sull’inflazione in Spagna e Germania. Domani il PCE negli Stati Uniti. MPS colloca un bond da mezzo miliardo. Brunello Cucinelli alza di nuove le previsioni. 

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Per i lavoratori degli Stati Uniti, la lunga stagione del cambio di lavoro facile sta per finire: la relativa penuria di occasioni di reimpiego, spesso a paga più alta, ha forse reso più prudente chi pensava di poter puntare a salari da dipendente sempre più alti, ma a Wall Street ha scatenato gli entusiasmi. Le aspettative di un atteggiamento meno punitivo della banca centrale sui tassi, ha portato giù i rendimenti delle obbligazione ed ha riportato su i tech. Grazie alla corsa delle società più esposte all’intelligenza artificiale come Nvidia (+4,2%), il Nasdaq ha chiuso in rialzo dell’1,7%. Tesla ha guadagnato il 7,7%. L’S&P500 è salito dell’1,4%.

In luglio si è registrato il terzo calo mensile delle nuove offerte di lavoro, scese a 8,8 milioni, circa quattrocentomila in meno di giugno. In tre mesi, i posti vacanti sono scesi di 1,5 milioni. Ogni disoccupato ha a disposizione circa 1,5 posti di lavoro, minimo da settembre 2021. Non solo si vedono segnali della fine della stagione delle dimissioni facili, anche la spinta consumistica dà segni di debolezza: l’indice di fiducia di Conference Board è sceso più del previsto.

DATI MACRO

Per la Federal Reserve, i dati macroeconomici di ieri dovrebbero essere stelle lucenti in grado di fornire indicazioni più precise sulla rotta da seguire: nel suo intervento a Jackson Hole, Jerome Powell aveva detto venerdì di sentirsi come un navigante che segue le stelle in un cielo coperto di nubi. Le stelle apparse nel cielo di ieri notte hanno indicato che il ciclo economico sta risentendo degli effetti delle restrizioni monetarie, per cui, non serve una dose supplementare di rialzo tassi. Altre indicazioni importanti potrebbero arrivare domani dal dato sull’inflazione PCE e venerdì prossimo dalla variazione degli occupati.

TASSI/BOND/COMMODITY

Intanto il mercato si porta avanti e compra obbligazioni. Il Treasury Note a dieci anni si è portato a 4,12%, circa otto punti base in meno di ieri. Ancora più importante il movimento sulla scadenza a due anni, la più sensibile alle mosse della Federal Reserve, il biennale è sceso di dodici punti base a 4,91%.

In Europa, per effetto trascinamento, il rendimento del Bund a dieci anni è sceso a 2,50%.

Il dollaro si è indebolito e l’oro è tornato a muoversi.

Il petrolio Brent si è portato a 86 dollari il barile, mentre al largo della Florida, l’uragano Idalia è in continuo rafforzamento.

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo, future del Dax di Francoforte +0,2%.

Il Ftse Mib di Milano, con il guadagno di oltre l’1% di ieri, segna da inizio anno un rialzo di quasi il 22%.

ORSI

Non tutti pensano che le azioni siano una buona opportunità di investimento.

“L'espansione dei multipli basati sugli utili e la diminuzione dei premi al rischio segnalano che le azioni sono costose”, avvertiva ieri un un report Robert M. Almeida, Jr. Portfolio Manager e Global Investment Strategist di MFS.

Da inizio anno il Nasdaq guadagna il 33%, un incremento giustificato dall’entusiasmo intorno all'intelligenza artificiale, dalla discesa dell'inflazione e dai dati economici migliori del previsto. “Allo stesso tempo, le aspettative di crescita degli utili sono state contenute o leggermente negative. L'aumento dei prezzi pagati per le azioni non è stato accompagnato da previsioni di utile più elevate e ciò ha fatto ampliare il multiplo P/E”, spiega Almeida.

E’ un po’ come pagare di più (le azioni) per ottenere di meno, in termini di condivisione del profitto. Lo strategist della società un tempo nota come Massachusetts Financial Services, aggiunge che tra il 2008 ed il 2022, in un contesto di crescita dei ricavi a dir poco anemica, “le azioni sono andate alla grande, perché le società hanno potuto aumentare la redditività abbattendo i costi grazie al mix di spesa per interessi in calo, delocalizzazione della manodopera e diminuzione degli investimenti fissi. Ma nel 2022 questo paradigma è tramontato, e la spinta agli utili data dai tassi bassi, dalla delocalizzazione e dai sottoinvestimenti non solo si è esaurita: si è addirittura invertita”.

TITOLI

Eni e Repsol hanno in programma di espandere un accordo greggio-per-debito con il Venezuela con l'approvazione degli Stati Uniti, con l'obiettivo di fornire prodotti raffinati all'azienda statale Pdvsa e di aumentare le consegne di petrolio in Europa, hanno detto tre fonti vicine alla questione.

Telecom Italia. Il ministero dell'Economia intende chiedere all'Antitrust rassicurazioni che l'accordo con il fondo statunitense Kkr per l'acquisizione congiunta della rete fissa non implichi profili lesivi della concorrenza, come emerge da un documento governativo.

Brunello Cucinelli ha alzato le previsioni di vendita per il 2023 per la terza volta quest'anno dopo aver registrato un aumento del 31,9% dell'utile netto nel primo semestre.

Mps ha collocato un bond quadriennale da 500 milioni di euro. L’operazione ha raccolto ordini da oltre 90 investitori sia italiani che internazionali, a conferma dell'apprezzamento del mercato a pochi mesi dalla prima emissione nel mese di febbraio, si legge in un comunicato della banca.

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