L’economia USA resiste: cosa farà la Fed ora?

Si avvicina la decisione dell’istituto centrale guidato da Jerome Powell e gli ultimi dati sull’occupazione sembrano poter confermare l’approccio ‘wait and se’ seguito fino adesso nonostante le pressioni di Trump su un taglio dei tassi.
Indice dei contenuti
Il report sul lavoro
Oggi era il giorno del tanto atteso rapporto sul lavoro di maggio, sotto osservazione soprattutto in vista della riunione della Federal Reserve prevista per il 17 e il 18 di giugno.
Il report ha mostrato che il mercato del lavoro statunitense è rimasto ampiamente resiliente nonostante la nuova politica tariffaria del Presidente Donald Trump: se il tasso di disoccupazione è rimasto fermo al 4,2%, il mese scorso sono stati creati 139.000 nuovi posti di lavoro non agricoli a maggio, più dei 126.000 previsti dagli economisti, anche se meno dei 147 mila di aprile.
Questi numeri hanno dato una spinta a Wall Street, con i future che hanno accelerato, e l’apertura odierna ha visto lo S&P500 guadagnare l’1%, il Dow Jones aggiungere lo 0,90% e il Nasdaq crescere dell’1,10%.
Economia resiliente
I segnali precedenti non erano incoraggianti: mercoledì i dati ADP hanno mostrato il totale più basso degli ultimi due anni con 37 mila posti di lavoro a maggio e le richieste settimanali di sussidio di disoccupazione avevano raggiunto il livello più alto da ottobre 2024. Per questo si temeva di peggio e Trump aveva scatenato un'altra ondata di attacchi sui social media contro il Presidente Jerome Powell per non aver tagliato i tassi di interesse.
Se è “innegabile che stiamo assistendo a un indebolimento del mercato del lavoro, non si tratta di una contrazione. È questo che si temeva", spiega Gregory Daco, capo economista di EY.
"Dopo un altro buon rapporto sull'occupazione e un tasso di disoccupazione storicamente basso, non posso fare a meno di chiedermi che fine abbiano fatto tutte le previsioni di recessione di soli 100 giorni fa”, sottolinea George Catrambone, responsabile del reddito fisso di DWS Americas, che aggiunge: “chi dubita di questo indicherà le revisioni e la debolezza del settore manifatturiero, ma l'economia continua a prosperare fino a prova contraria".
Tra coloro che dubitano c’è Enda Currandi Global Economy Reporter: “Tra le righe i dati titoli suggeriscono che il mercato del lavoro continua a indebolirsi. Le revisioni dei due mesi precedenti sono state consistenti, il tasso di partecipazione è diminuito e l'indagine sulle famiglie è stata debole. Questo non suggerisce che la situazione stia precipitando, ma rafforza l'opinione che la seconda metà dell'anno sarà più difficile per l'economia”.
Verso la Fed
Nel corso delle prossime due settimane circa, in molti si lanceranno a prevedere cosa farà la Fed alla prossima riunione, tra la Banca centrale europea che continua a tagliare i tassi e Trump che prosegue con le sue pressioni verso Powell.
Gli operatori stanno gradualmente ridimensionando le stime per il taglio dei tassi della Fed, con un allentamento complessivo per quest'anno di circa 5 punti base in meno, a 46 punti base.
Il FedWatch Tool di CME Group indica al 51,9% che il primo taglio dei tassi potrebbe arrivare a settembre, mentre c’è incertezza su una seconda riduzione prima della fine dell’anno.
Le previsioni degli analisti
Gli analisti di BI Jersey sottolineano che "i dati positivi sui salari potrebbero essere negativi per la parte iniziale della curva dei rendimenti, allontanando ulteriormente le aspettative di tagli dei tassi” e, nel complesso, ritengono “che i dati sull'occupazione consolidino la nostra visione di una Fed che mantiene la stessa ‘rotta’ attuale, almeno fino al quarto trimestre di quest'anno".
Ed Al-Hussainy, stratega dei tassi presso Columbia Threadneedle Investment, riassume la serie di dati odierni in questo modo: “in pratica noioso” e con la Fed “ci vediamo a settembre”. "A prima vista, i dati sul mercato del lavoro sono in linea con i solidi dati sulla crescita che abbiamo avuto finora quest'anno. Non c'è nulla che possa cambiare lo status quo per la Fed e probabilmente emergeranno alcune scommesse al ribasso sui tagli quest'estate".
Secondo Lindsay Rosner, head of Multi-Sector Fixed Income Investing di Goldman Sachs Asset Management, “poiché la Fed è concentrata sulla gestione dei rischi legati all'inflazione, il report di oggi sull'occupazione, migliore del previsto, non modificherà in modo significativo l’approccio cauto della banca centrale. Ci aspettiamo che la Fed mantenga invariati i tassi durante il meeting di questo mese e riteniamo che sia necessario un rallentamento dei dati sul mercato del lavoro affinché la Fed possa continuare il suo ciclo di allentamento”.
L’approccio ‘wait and see’ è confermato da Jeffrey Rosenberg, senior portfolio manager di BlackRock: “Ci sono segnali di un continuo rafforzamento della crescita occupazionale, ma gli aumenti salariali non sono sufficienti a preoccupare davvero i responsabili della Fed dal punto di vista dell'inflazione”.
La Finestra sui Mercati
Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!
