L’era dei big tech cinesi: Ant raccoglie offerte pari a 3mila miliardi di dollari dai soli investitori retail


Non era mai successo fuori dalle mura di Wall Street di raccogliere in Ipo, così tanto interesse. Ma a impressionare è stata la domanda degli investitori retail, 870 volte l’offerta.


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Ant sbriciola ogni record

Ipo multimiliardaria per Ant, la quotazione più grande mai avvenuta senza sentire suonare la campanella di Wall Street. Il collocamento della maggiore piattaforma cinese dedicata ai servizi finanziari ha scatenato gli investitori, soprattutto retail, la cui richieste di sottoscrizioni per le nuove azioni hanno raggiunto i 3.000 miliardi di dollari, coinvolgendo famiglie di investitori che credono nei suoi servizi finanziari.

Ant si quoterà su due mercati Shangai e Hong Kong con l’intenzione di raccogliere fino a 34,4 miliardi di dollari e sbriciolare l’Ipo di Saudi Aramco (la compagnia petrolifera dell’Arabia Saudita) del dicembre 2019 che era arrivata alla soglia dei 29,4 miliardi oltre a quella della sorella cinese.

Ant supererà così il gigante dell’e-commerce Alibaba che nel 2014 era arrivata a 25 miliardi di dollari.

Retail impazziti per il titolo

A Shangai l’Ipo ha raccolto attualmente a 19.000 miliardi di yuan (2.800 miliardi di dollari) con offerte da parte degli investitori retail pari a 872 volte il numero di azioni originariamente offerte, secondo un filing dell'azienda.

La parte riservata a Hong Kong ha raccolto offerte per 1.300 miliardi di dollari di Hong Kong (168 miliardi di dollari), o 389 volte oltre il numero di azioni disponibili, secondo quanto comunicato oggi da persone a conoscenza della situazione, parlando in condizione d'anonimato per via della sensibilità delle informazioni.

Per poter apprezzare questi numeri si consideri che la domanda di retail di 3.000 miliardi supera il PIL del Regno Unito, ed è pari a due volte il Pil della Russia.


Dietro questa domanda boom si nasconde anche un effetto leva non indifferente, le banche d’affari cinesi e di Honk Kong hanno offerto finanziamenti pari fino a 20 volte il capitale investito sulle domande di sottoscrizione. Tradotto in caso di cali del 5% del titolo, l’investitore che si è esposto con una leva di 20 volte perderebbe l’intero capitale.

In un contesto di debolezza dei mercati dovuto ad una situazione globale pronta ad ulteriori lockdown e in attesa dei risultati delle presidenziali americane, gli investitori sembrano scommettere sulla scelta di Ant di investire sulla digitalizzazione dei servizi finanziari in Cina.

Storia e valutazioni

Per 730 milioni di persone in Cina, ovvero il doppio della popolazione statunitense, Alipay - gestita da Ant - potrebbe essere considerata una banca: la loro carta di credito e di debito permette di accedere a molti servizi come fondi di investimento comuni, assicurazioni ecc.


Paypal ha meno delle metà degli utenti: 346 milioni e non offre tutti questi servizi finanziari e capitalizza 221 miliardi di dollari.


Il paragone è difficile, Ant non ha rivelato con esattezza le dimensioni dell’Ipo, il calendario o altri dettagli chiave dell'offerta nel prospetto preliminare.

Secondo i prospetti preliminari sul mercato sarebbe dovuto essere collocato circa il 12,5% della società (tra il 10 e il 15%) che con la greenshoes da 5 miliardi porterebbe la raccolta a 40 miliardi e dunque la valutazione di tutta Ant a 320 miliardi di dollari.

Secondo indiscrezioni il primo giorno di quotazione sarà il 3 di novembre, subito dopo le elezioni Usa.

Ant nasce dallo scorporo dei servizi finanziari di Alibaba che investirà nell’Ipo per arrivare a detenere il 32%.


La versatilità di servizi permette ad Ant di raccogliere sul campo enormi quantità di dati relativi ad ogni tipo di transazione di ogni utente che le conferiscono un’attenzione speciale sia da chi quei dati vorrebbe utilizzarli (ad esempio banche che devono decidere se accordare un prestito), sia internamente da altri servizi finanziari, ma anche dalle authority sia in Cina che negli negli Stati Uniti – dove le hanno vietato l’acquisizione di MoneyGram (2018).

Dunque il credito degli investitori riconosciuto all’Ipo di Ant è un primo interessante passo per questa nuova fase che dovrà anche definire la forma migliore per garantire insieme servizi e diritti economici e personali.


Fondata nel 2004 dal colosso dell’e-commerce cinese Alibaba e dal suo fondatore Jack Ma, Ant Group ha sede come Alibaba a Hangzhou; i pagamenti digitali e i servizi finanziari (prestiti, gestione patrimoniale e assicurazioni) per i venditori rappresentano quasi la metà dei ricavi.


Nel prospetto presentato ai regolatori di Borsa Ant Group ha fornito alcuni dati finanziari sull’andamento delle sue attività.

Nei primi nove mesi dell’anno gli utenti di Alipay, il servizio di pagamenti mobili gestito da Ant, sono cresciuti dai 711 milioni di fine giugno ai 731 milioni di fine settembre. I ricavi sono saliti del 42% annuo a 118,2 miliardi yuan (circa 17,7 miliardi di dollari).


Nel 2019 gli utili sono stati pari a 17 miliardi di yuan (2,5 miliardi di dollari), in netta crescita rispetto ai 667 milioni di yuan dell’anno precedente. Il fatturato 2019 ammonta a 120,6 miliardi di yuan, in crescita del 40% su base annua. In totale, a giugno erano 711 milioni gli utilizzatori attivi di Alipay.


Con la quotazione in Borsa, Ant Group intende espandere la tipologia di servizi finanziari digitali offerti a privati e merchant.

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