L’Opec+ aumenta l’output di greggio ma resta il ‘rischio Trump’ sui mercati

L’Opec+ aumenta l’output di greggio ma resta il ‘rischio Trump’ sui mercati

Il Presidente minaccia l’India per l’acquisto di petrolio russo e promette dazi alla Russia se non verrà raggiunta la pace in Ucraina nei prossimi giorni.

Scopri le soluzioni di investimento

Con tutti i certificate di Orafinanza.it


L’Opec+ aumenta la produzione di petrolio

Cambiano strategia i produttori aderenti all’Opec e i suoi alleati dopo i tagli alla produzione di petrolio decisi negli anni scorsi. Gli otto Paesi, tra cui Arabia Saudita e Russia, hanno concordato venerdì scorso un aumento del loro output di greggio pari a 547 mila barili al giorno a partire da settembre.

La decisione è stata presa “tenendo conto delle stabili prospettive economiche globali e degli attuali solidi fondamentali del mercato, come riflesso delle basse scorte di petrolio, e in conformità con la decisione presa lo scorso 5 dicembre 2024 di avviare un ritorno graduale e flessibile degli aggiustamenti volontari di 2,2 milioni di barili al giorno a partire dal 1° aprile 2025”.

L’Opec ha avvisato che “la graduale eliminazione degli aggiustamenti volontari aggiuntivi della produzione potrebbe essere sospesa o annullata in base all’evoluzione delle condizioni di mercato”, flessibilità che “consentirà al gruppo di continuare a sostenere la stabilità del mercato petrolifero”.

La scelta dell'Opec+ aveva spinto al ribasso di prezzi del petrolio: il Brent passava dai 71,55 ai 69 dollari in poche ore, mentre il greggio WTI scendeva dai 69 ai 66 dollari al barile.

Decisione attesa

Gli analisti di ING ritengono che la decisione non sia una grande sorpresa: “il mercato si aspettava ampiamente l’aumento”, e, secondo il broker, i produttori hanno concluso così i loro aumenti dell’offerta.

"Questa produzione aggiuntiva sembra avere un impatto limitato perché è stata ampiamente segnalata in anticipo", ha affermato Michael McCarthy, amministratore delegato della piattaforma di trading online Moomoo Australia. “Sembra che i trader si siano concentrati sui commenti dei produttori statali dell'Opec, secondo cui le precedenti aggiunte erano state facilmente assorbite, in particolare in tutta l'Asia”, prosegue l’esperto.

"Dati i prezzi del petrolio piuttosto elevati, intorno ai 70 dollari, l'Opec+ ha una certa fiducia nei fondamentali del mercato", spiega Amrita Sen, co-fondatrice di Energy Aspects, aggiungendo che la struttura del mercato indicava anche una carenza di scorte.

"Finora il mercato è stato in grado di assorbire molto bene quei barili aggiuntivi anche grazie all'attività di accumulo di scorte in Cina", sottolinea Giovanni Staunovo di UBS.

Oltre al taglio volontario di circa 1,65 milioni di barili al giorno da parte degli otto membri, l'OPEC+ deve ancora subire un taglio di 2 milioni di barili al giorno per tutti i membri, che scadrà anch'esso alla fine del 2026.

"L'Opec+ ha superato la prima prova", secondo Jorge Leon di Rystad Energy, poiché ha completamente annullato il suo taglio più consistente senza far crollare i prezzi. "Ma il prossimo compito sarà ancora più arduo: decidere se e quando smaltire i restanti 1,66 milioni di barili, il tutto gestendo le tensioni geopolitiche e preservando la coesione", aggiunge l’ex funzionario dell'Opec.

Rischio Trump

"Tutti gli occhi ora si sposteranno sulla decisione di Donald Trump sulla Russia di questo venerdì", secondo Staunovo.

Il presidente aveva criticato duramente il Governo dell’India per gli acquisti di petrolio russo e aveva minacciato le cosiddette sanzioni secondarie che potrebbero entrare in vigore dall'8 agosto. Domenica, Trump ha dichiarato ai giornalisti che l'inviato speciale, Steve Witkoff, potrebbe recarsi in Russia questa settimana, forse mercoledì o giovedì.

Almeno due navi cariche di petrolio russo dirette alle raffinerie in India sono state dirottate verso altre destinazioni a seguito delle nuove sanzioni statunitensi, secondo quanto riferito venerdì da fonti commerciali e come confermato da dai LSEG. Tuttavia, due fonti del governo indiano hanno dichiarato sabato all’agenzia Reuters che il Paese continuerà ad acquistare petrolio dalla Russia nonostante le minacce di Trump.

“Molto dipenderà da cosa accadrà ai flussi di petrolio russo. Le minacce di sanzioni all’India per l’acquisto di energia russa mettono a rischio circa 1,7 milioni di barili al giorno di offerta se le raffinerie indiane smettessero di acquistare petrolio russo”, avvisano da ING, calcolando che “se non ci fossero altri acquirenti disposti a comprare questo petrolio, il surplus previsto verrebbe azzerato fino al quarto trimestre e al 2026 e offrire all'Opec+ l'opportunità di iniziare a ridurre la prossima tranche di tagli all'offerta per un totale di 1,66 milioni di barili al giorno”.

Alla situazione che riguarda l’India si aggiunge la guerra in Ucraina, con Trump che ha criticato Putin, accusandolo di proseguire con il conflitto nonostante il suo intervento diplomatico. "Le mie conversazioni con lui sono molto piacevoli, ma poi di notte i missili partono", ha detto il tycoon, lamentandosi del fatto che questa situazione "continua a succedere all'infinito".

Trump ha affermato che avrebbe imposto "dazi severi" a meno che non si raggiunga un accordo di pace entro 50 giorni, quindi entro il 7 agosto. Il Presidente ha fornito pochi dettagli sulle modalità di attuazione, ma li ha descritti come dazi secondari, il che significa che avrebbero preso di mira i partner commerciali della Russia nel tentativo di isolare Mosca dall'economia globale.

Cosa accadrà a settembre?

Gli otto Paesi si incontreranno nuovamente il 7 settembre, quando potrebbero valutare la possibilità di ripristinare un ulteriore livello di tagli alla produzione per un totale di circa 1,65 milioni di barili al giorno, secondo fonti dell'Opec+ dopo la riunione di domenica. Tali tagli sono attualmente in vigore fino alla fine del prossimo anno.

"Sebbene la politica dell'Opec+ rimanga flessibile e le prospettive geopolitiche incerte, presumiamo che i produttori manteranno invariata la produzione richiesta dopo settembre", hanno affermato in una nota gli analisti di Goldman Sachs Group, tra cui Yulia Zhestkova Grigsby.

La banca statunitense mantiene le sue previsioni per un Brent di 64 dollari al barile nel quarto trimestre, seguito da un calo a 56 dollari nel 2026.

La Finestra sui Mercati

Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!

Leggi la nostra guida sugli ETF

Bond a 20 anni in sterline

Ogni anno cumula cedole del 10%. Richiamabile dal secondo anno.

Chi siamo

Orafinanza.it è il sito d'informazione e approfondimento nel mondo della finanza. Una redazione di giornalisti e analisti finanziari propone quotidianamente idee e approfondimenti per accompagnarti nei tuoi investimenti.

Approfondimenti, guide e tutorial ti renderanno un esperto nel settore della finanza permettendoti di gestire al meglio i tuoi investimenti.

Maggiori Informazioni


Feed Rss

Dubbi o domande?

Scrivici un messaggio e ti risponderemo il prima possibile.




Orafinanza.it
è un progetto di Fucina del Tag srl


V.le Monza, 259
20126 Milano
P.IVA 12077140965


Note legali
Privacy
Cookie Policy
Dichiarazione Accessibilità

OraFinanza.it è una testata giornalistica a tema economico e finanziario. Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 50 del 07/04/2022

La redazione di OraFinanza.it