La Bce torna a fare la Bce. Come approfittarne?

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Dai rialzi dei tassi e uno scudo antispread, il settore bancario guadagna due volte: tassi maggiori aumentano i margini mentre lo scudo tiene a bada il rischio Paese. Dopo il rialzo di ieri, oggi i mercati frenano di fornte all'aumento dei tassi della Fed e aspettano che la Bce dalle parole passi ai fatti. La proposta della Bce è interessante, abbiamo analizzato degli strumenti che potrebbero trarne beneficio: da un capitale totalmente protetto fino a un Athena.


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Fuoco di paglia o occasione di acquisto? Il forte rialzo di ieri dei mercati, in primis, quello italiano grazie all’annuncio di uno scudo antispread, sembra si stia già sciogliendo al sole delle defibrillazioni dei mercati.

A frenare le borse la mossa dell’altra banca centrale, la Fed che ha alzato i tassi di 75 punti base, un incremento così non si vedeva da 28 anni. Lotta all’inflazione anche a costo di mandare in recessione l’economia.

Eppure, non c’è molto di nuovo su questo fronte e in gran parte è già prezzato dai mercati, mentre uno scudo antispread è uno strumento davvero interessante. Certo il mercato si lascia entusiasmare dalle parole ma poi guarda i fatti e ad oggi, mancano le mosse e i dati concreti della Banca centrale europea: di quanti miliardi stiamo parlando e come funzionerà il nuovo strumento. Non proprio semplici dettagli, indispensabili per capire fino a che punto la Bce sarà in grado di intervenire sul mercato.

Le domande che ci poniamo sono: come approfittare di questa situazione? Chi può beneficiare da uno strumento simile? e come intervenire sul mercato?

Never bet against central bank

Partiamo da una considerazione, finalmente positiva, su una Banca centrale europea che sembrava aver perso il timone e anche un po’ di autorità. Ieri la Bce è tornata a fare la Bce. Basta con i tecnicismi e i modelli precostituiti. Il board di Francoforte è li non per riconfezionare gli stessi strumenti triti e ritriti di politica economica ma per dare molto di più. L’economia non è mai uguale a sé stessa e il passato serve per leggere e interpretare il presente che non si riconfigura mai uguale a prima, anche perché altrimenti gli investitori ne avrebbero già tratto profitto riportando le lancette al punto di partenza.

La Bce è lì per trovare soluzioni diverse ed efficaci a problemi sempre nuovi e con varie sfaccettature.

Alzare i tassi per combattere l’inflazione e varare uno scudo antiframmentazione è qualcosa di inedito. In molti direbbero contraddittorio, perché da un lato acquisti titoli di Paesi “periferici “ e dall’altro alzando i tassi riduci il loro valore, facendoti del male.

Eppure questa è la manovra che va fatta oggi e che aspettava il mercato. Da un lato la Bce come la Fed, tira il freno in maniera deciso, dall’altro inserisce l’abs, il sistema utilizzato dalle auto in frenata per non bloccare le ruote evitando che il mercato dei bond deragli.

C’è un detto negli Usa che recita: Never bet against the Fed. Non scommettere mai contro la Fed, sottointeso per non farti male. La Fed ha armi illimitate e dovrebbe poter vincere sempre.

Forse, un giorno quel detto verrà utilizzato anche per la Bce. Non scommettere contro la Bce o sullo spread, perché tornerai con la testa bassa e il portafoglio più vuoto.

Questo è solo il primo round e dalle parole bisogna passare ai fatti.

Chi potrebbe trarne vantaggio

Le banche da un lato hanno in pancia ingenti quantità di bond, tenere a bada lo spread e il valore dei titoli di Stato italiani in portafoglio, non può che fare bene ai conti e agli indici di solidità, dall’altro un rialzo dei tassi amplia i margini. Le banche ci guadagnano due volte.

Scenario simile anche per il comparto assicurativo: tiene il valore dei bond in portafoglio mentre i rendimenti dei nuovi bond salgono.

Terzo settore che potrebbe approfittarne è quello delle utility: Enel, Terna e Snam. Si tratta di un comparto molto indebitato per pagare le infrastrutture e legato a doppio filo con lo spread. Il governo è principale azionista di questi titoli e in caso di necessità potrebbe chiedere contributi maggiori alle sue controllate, dall’altro un aumento dello spread si traduce in un aumento dei costi di finanziamento. Al contrario un calo dello spread porta notevoli benefici.

Soluzioni di investimento

La volatilità, e il calo di oggi lo conferma, rimane elevata; il quadro è ancora incerto e a nostro parere è sempre meglio approcciarsi al mercato con una protezione.

Siamo andati a vedere le caratteristiche di alcuni certificate sul settore bancario che potrebbero reagire in maniera positiva.

Ci paiono interessanti i seguenti strumenti.

Capitale totalmente protetto su Intesa sotto la pari

Un certificato a capitale totalmente protetto su Intesa SanPaolo emesso da Leonteq con Isin CH1186546938, oggi passa sotto la pari a 966,38 euro e a scadenza, fra 5 anni, il rimborso minimo, con Intesa SanPaolo sotto il livello iniziale è comunque a 1.000 euro. Non si registra nessuna perdita anzi un rendimento di circa lo 0,8% annuo. Questo è lo scenario peggiore.

A questo scenario se ne aggiungono altri due, molto interessanti, con Intesa SanPaolo che, all’ultima data di valutazione finale, ha messo a segno un rialzo tra lo 0 e il 70%, il certificate verrà rimborsato seguendo la performance di Intesa SanPaolo rispetto al livello iniziale: se +30% a 1.300 euro, se a +50% a 1.500 euro, se a +69,9% a 1699 euro.

Il guadagno massimo è poco più di 733 euro, diviso 5 anni, significa il 14% annuo a fronte di un capitale protetto.

Terzo scenario, con Intesa SanPaolo che a scadenza, segna una performance di oltre il 70% l’investitore vedrà il certificate rimborsato a 1.150 euro ovvero circa 183 euro in più del prezzo di acquisto ovvero con un rendimento di circa il 3,6%.

Qui di seguito i livelli di riferimento:

Ovviamente il certificato è rivendibile durante tutta la vita del prodotto. Ricordiamo, capitale totalmente protetto ma non totalmente garantito, in caso di default dell'emittente anche il certificato andrebbe in default, come tutti gli altri certificate.

Target One sul settore bancario

Un altro prodotto interessante è un cash collect di Leonteq con Isin CH1186546979.

Sotto una tabella che mostra i livelli di riferimento:

In particolare, il certificate quota ampiamente sotto la pari a 925 euro, a causa del calo di Bpm ma la sua caratteristica di avere incorporata l’opzione Target One, ovvero la possibilità che a scadenza, con un solo sottostante sopra il livello inziale, il certificate verrà comunque rimborsato a 1.000 euro con anche gli altri due sottostanti finiti sotto barriera, rende il prodotto molto difensivo a fronte di un flusso cedolare interessante, pari al 10,8% sul prezzo attuale di acquisto.

Al flusso si aggiungerebbero 75 euro di capital gain, in caso di rimborso a 1.000 euro (8,1%). Barriere ancora profonde (40% da livello iniziale) e dal sesto mese possibilità di rimborso anticipato con barriere decrescenti dal 100% all’85% del livello iniziale.

Cash collect di Vontobel

Se si vuole incrementare il flusso cedolare ma senza effetto Target One, il cash collect di Vontobel con Isin DE000VV1A6L9 stacca cedole del 3,8% trimestrale (15,208% annuo) se Bper, Intesa e Unicredit non perderanno alle date di valutazione il 30% dal livello iniziale.

Rimborso anticipato dal terzo mese, durata due anni cedole con memoria. A scadenza protezione del capitale fino a cali del 30% dei sottostanti dal livello iniziale.

Il punto di forza di questo certificato è il flusso cedolare, doppio circa rispetto a quello dei dividendi distribuiti dai sottostanti. Già il prossimo mese è probabile lo stacco di una cedola al 3,8% con possibilità di rimborso a 1.000 in caso di recupero di Intesa SanPaolo. Il 3,8%, in poco più di un mese, a cui si aggiungerebbe un 2% perché oggi quota sotto la pari, in tutto il 5,8% che supera il 60% a livello annualizzato. La possibilità di rimborso anticipato si ripresenterà ogni trimestre con i sottostanti sopra al livello iniziale.

Athena di Vontobel

Poi un cavallo di battaglia molto interessante è il certificate Athena di Vontobel con DE000VX6UY86 e sottostanti Unicredit e Intesa SanPaolo. Si tratta certamente di un prodotto speculativo ma con un rialzo dei sottostanti sopra al livello di barriera, a scadenza, nel febbraio 2024, il certificate verrebbe ritirato a 1.000 euro rispetto ai 675 a cui si acquista oggi, +48%. Si farebbe bingo, ma la scommessa è più forte e di non facile realizzazione, se i due sottostanti si riportassero non soltanto sopra la barriera ma sopra il livello iniziale, ovvero sopra i livelli di inizio guerra, allora il certificate aggiungerebbe anche un flusso cedolare di 147,5 euro all’anno (il 21,8% sui prezzi di oggi).

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Idea di investimento
Possibile rendimento Annuo del 15,20% con il certificate su BPER, Intesa e Unicredit
Sottostanti:
BPER Banca SpAUniCredit S.p.AIntesa Sanpaolo
Rendimento p.a.
15,208%
Cedole
3,802% - €38,02
Memoria
si
Barriera Cedole
70%
ISIN
DE000VV1A6L9
Emittente
Vontobel
Comunicazione Pubblicitaria
Fucina del Tag è un partner marketing di Vontobel
Maggiori Informazioni

Possibile rendimento annuo del 14,75% con il certificate su Intesa SanPaolo e UniCredit
Sottostanti:
Intesa SanpaoloUniCredit S.p.A
Rendimento p.a.
14,75%
Cedole
3,688% - €36,88
Memoria
si
Barriera Cedole
100%
ISIN
DE000VX6UY86
Emittente
Vontobel
Comunicazione Pubblicitaria
Fucina del Tag è un partner marketing di Vontobel
Maggiori Informazioni

Possibile Rendimento fino al 70% con il Certificate a Capitale Protetto su Intesa
Sottostanti:
Intesa Sanpaolo
ISIN
CH1186546938
Emittente
Leonteq
Comunicazione Pubblicitaria
Maggiori Informazioni

Possibile rendimento del 10% annuo con il certificate one star su Banco BPM, Mediobanca, UniCredit
Sottostanti:
Banco BPMUniCredit S.p.AMediobanca Banca di Credito Finanziario S.p.A
Rendimento p.a.
10%
Cedole
2,5% - €25,00
Memoria
si
Barriera Cedole
60%
ISIN
CH1186546979
Emittente
Leonteq
Comunicazione Pubblicitaria
Maggiori Informazioni

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