La Fed alza i tassi e Powell ribadisce l’obiettivo dell’inflazione al 2%


Ieri il presidente dell’istituto centrale statunitense ha accennato ad una possibile pausa nell’aumento dei tassi alla luce della crisi del settore bancario, ma la lotta agli alti livelli dei prezzi non è ancora terminata.


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Le decisioni della Fed

Non si spengono gli echi delle decisioni della Federal Reserve in tema di politica monetaria arrivate ieri sera, con le parole del presidente Jerome Powell sulle prossime scelte che continueranno a influenzare l’andamento dei mercati nelle prossime ore.

Ieri la Fed ha alzato i tassi di interesse di 25 punti base, dal 4,75% al 5%, rispettando la maggioranza delle previsioni, mentre Powell ha accennato a una potenziale pausa nel suo ciclo di rialzi dei tassi, ipotesi discussa dal board per tener conto della crisi in corso nel settore finanziario.

Dopo aver tagliato le sue previsioni annuali sul PIL, la Fed ha ribadito l’impegno a ridurre l’inflazione e, per cercare di centrare l’obiettivo fissato al 2%, anche se Powell ha riconosciuto che “il processo di disinflazione si sta sicuramente manifestando”.

L’istituto prevede almeno un altro aumento nel corso di quest’anno, escludendo tagli da qui a fine 2023: “siamo impegnati a ripristinare la stabilità dei prezzi e tutti i dati indicano che l’opinione pubblica ha fiducia nel fatto che riusciremo a portare l’inflazione al 2% nel tempo. È importante sostenere questa fiducia con le nostre azioni, oltre che con le nostre parole”, spiegava Powell.

Fed più dovish

Secondo gli analisti di Vital Knowledge, la Fed è stata “indubbiamente più ‘dovish’ del previsto solo un paio di settimane fa e sembra che il primo segnale di calo dell’occupazione e/o dell’inflazione possa stimolare una svolta ancora più aggressiva”.

I clienti della società sono stati invitati a continuare a concentrarsi sui dati, in particolare sui rapporti sull'occupazione e sull'inflazione di marzo, previsti per aprile.

Da Wells Fargo ritengono che la crisi bancaria in corso porterà a un inasprimento delle condizioni di credito e che, in ultima analisi, “la fine dell'attuale ciclo di inasprimento si sta probabilmente avvicinando”.

La crisi bancaria

Nel corso della sua conferenza stampa post-decisione, Powell si è soffermato sulla situazione delle banche americane, affermando che le vulnerabilità che hanno colpito alcuni istituti come Silicon Valley Bank (SVB) “non sono diffuse”.

Tuttavia, “non sappiamo quanto questo periodo di irrigidimento delle condizioni del credito sarà significativo o sostenuto, ma crediamo che sia piuttosto reale”, ha avvertito il numero uno della Fed, secondo cui la crisi che ha colpito le banche equivale a “un rialzo dei tassi, o forse anche oltre”.

Wall Street in rosso

Il ‘Fed day’ spingeva il rosso Wall Street, con il Nasdaq 100 in calo dell’1,37%, il Dow Jones Industrial Average a -1,6%, lo S&P 500 a -1,65% e il Russell 2000 in ribasso del 2,5%, toccando i minimi da 5 mesi.

Tonfo per First Republic, con un -15% dal +30% del giorno prima, dopo che l’agenzia Fitch ha tagliato a ‘B’ da ‘BB’ il suo rating sulla banca e le parole della Segretaria al Tesoro Janet Yellen, la quale ha escluso qualunque assicurazione totale o garanzie dei depositi sul settore bancario.

Oggi, intanto, il verde torna a splendere sui future dei principali indici, mentre chiudono in verde anche le borse in Hong Kong (Hang Seng +1,7%) e in Cina (Shanghai Shenzhen CSI 300 a +0,96%), con Tokyo appena sotto la parità.

Le altre banche centrali

Oggi sarà il giorno di altre banche centrali dopo le decisioni dell’istituto europeo della scorsa settimana.

Appuntamento più importante sarà quello con la Bank of England alle ore 13 italiane e con la Banca Nazionale Svizzera (9:00), a cui seguiranno le decisioni della Norges Bank (10:30).

I mercati si attendono rialzi per altri 50 punti base per la BoE e la BNS, anche se gli alti livelli inflazionistici nel Regno Unito potrebbero limitare l’aumento, mentre l’istituto norvegese potrebbe fermarsi ad un incremento di 25 pb.

Dal fronte BCE, sono attesi oggi gli interventi di alcuni consiglieri come Holzmann e Knot, dopo che il capo economista Lane ieri ha accennato al ridursi del rischio per la crisi bancaria e il numero uno della Budesbank, Nagel, ha prospettato altri rialzi.

Dati macro

In una giornata priva di grandi dati macro economici, oggi verrà diffuso l’indice sulla fiducia dei consumatori che dovrebbe mettere in evidenza a marzo un lieve miglioramento a -18,3 dal precedente -19 - e negli Usa le richieste settimanali di disoccupazione che, da attese, dovrebbero mettere a segno un lieve aumento a 197.000 rispetto al precedente 192.000.

Domani sono attese le stime ‘flash’ dei PMI delle principali economie della zona euro e del blocco nel suo complesso in agenda per domani, quella odierna si profila come un'altra giornata scarna dal lato degli indicatori macro.

Piazza Affari

Questa mattina i future sul Ftse Mib scambiano in verde, anticipando un’apertura positiva, al pari di quelli sul francese Cac 40, mentre sotto la parità ci sono il Dax, il Ftse 100 e l’Ibex 35.

Prima dell’apertura, questi i titoli da tenere d’occhio:

Class Editori Spa

Torna all’utile nel 2022 con un risultato netto positivo per 17,3 milioni di euro dalla perdita di 13 milioni dell’anno precedente e l’utile ante-imposte di 22,8 milioni, rispetto al passivo pretax di 13,3 milioni del 2021.

Inwit

Fonti dei media parlano di una fase iniziale di studio per una possibile offerta sulla società da parte del private equity francese Ardian.

Terna

Si attende di chiudere l’anno in corso con una crescita dei ricavi e dell’Ebitda dopo il +13,8% dei ricavi e dell’11% del margine operativo loro dello scorso esercizio.

Unieuro

L’esercizio 2022/2023 si è chiuso con ricavi per 2,88 miliardi di euro, segnando un calo del 2,2% rispetto al precedente, quando le forti vendite per la categoria Brown avevano sostenuto i suoi risultati.

Risanamento

Sottoscritti i ‘term sheet’ vincolanti e modificativi relativi alla realizzazione del progetto Milano Santa Giulia con il gruppo Lendlease.

Sababa

La Consob ha approvato il documento di offerta relativo all’Opa volontaria di HWG Group BidCo.

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