La Fed mette una toppa al buco Silicon Valley Bank


Venerdì è saltata anche Signature Bank. Stanotte le autorità finanziarie degli Stati Uniti hanno deciso di scendere in campo per evitare il contagio. I clienti di Silicon Valley Bank potranno accedere ai loro risparmi, qualunque sia la cifra. La banca centrale mette a disposizione una maxi linea di credito in grado di scongiurare altri problemi al sistema. Si va verso uno stop al rialzo tassi.


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I future sui listini di Wall Street sono in forte rialzo dopo il piano americano per Silicon Valley Bank e per altre due banche: Signature Bank e First Repubblic Bank.

Le autorità degli Stati Uniti hanno annunciato ieri in tarda serata che tutti i clienti della banca californiana potranno andare oggi a ritirare i soldi, indipendentemente dalla cifra depositata. La Federal Reserve ha aperto una nuova maxi finestra di finanziamenti per evitare problemi di liquidità. La linea di credito speciale denominata Bank Term Funding program (BTFP), è abbastanza ampia per coprire tutti i depositi non assicurati, quelli superiori a 250.000 dollari. La Fed ha sottolineato nel comunicato che il nuovo strumento è stato approvata all'unanimità dal board.

"Assumiamo un'azione decisa per proteggere l'economia americana rafforzando la fiducia nel nostro sistema bancario". Lo affermano il Tesoro Usa, la Fdic e la Fed in merito al piano d’emergenza. “Il sistema bancario resta resiliente e si basa su fondamenta solide, in larga parte grazie alle riforme effettuate dopo la crisi finanziaria", aggiunge la nota.

Le autorità sono intervenute dopo che venerdì sera era saltata Signature Bank, una società dell’area di New York molto esposta alle start up che lavorano sulle criptovalute. Il membro del board, Barney Frank, ha spiegato che in poche ore, sono arrivate richieste di chiusura dei conti per miliardi di dollari.

First Repubblic Bank , un’altra delle banche regionali che aveva ottenuto negli scorsi anni di poter abbassare i livelli di patrimonio di riserva, dovrebbe riuscire a restare a galla grazie ad un aiuto straordinario fornito dalla Federal Reserve in collaborazione con JP Morgan.

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo, il future del Dax di Francoforte guadagna lo 0,4%. L’indice S&P500 di Wall Street aveva chiuso la seduta di venerdì in calo dell’1,4%, il Nasdaq dell’1,7%. Stamattina il future dell’indice dei tech degli Stati Uniti è in rialzo dell’1,7%.

Non ci sono dati macroeconomici di rilievo, sia in mattinata che nel pomeriggio, per cui, nelle prossime ore il mercato potrebbe interrogarsi su chi possa essere, negli Stati Uniti ed in Europa, la prossima Silicon Valley Bank. L’attenzione è sulle banche di medie dimensioni, mentre le grandi, quelle catalogate come Sistematicamente Importanti, dovrebbero essere considerate più solide, in quanto sottoposte ad un regime di vigilanza molto più stretto.

ASIA PACIFICO

Scende il Nikkei di Tokyo, -1,5%. Salgono la borsa di Shanghai (+0,8%) e di Hong Kong (+1,7%). Contrastati gli altri mercati azionari dell’area.

Il presidente cinese Xi Jinping ha chiesto di attuare la "strategia generale del Partito comunista per risolvere la questione di Taiwan nella nuova era". Chiudendo i lavori del Congresso nazionale del popolo, il ramo legislativo del parlamento cinese, Xi ha menzionato i requisiti di “adesione al principio della 'Unica Cina' e il Consenso del 1992" e la promozione attiva "dello sviluppo pacifico delle relazioni tra le due sponde dello Stretto di Taiwan". La Cina si opporra' “con fermezza alle interferenze esterne e alle attivita' separatiste per l'indipendenza di Taiwan promuovendo con decisione il processo di riunificazione nazionale”.

Il dollaro scende ed il rendimento del bond governativo degli Stati Uniti a due anni cade a 4,41%, - 17 punti base. Gli economisti di Goldman Sachs non prevedono più alcun aumento dei tassi di interesse da parte della Fed in marzo, a seguito allo stress sul sistema bancario, emerso con Svb. Goldman, secondo Bloomberg, prevede una considerevole incertezza per le prossime mosse della Fed dopo marzo. In precedenza la banca d'affari aveva previsto un rialzo dei tassi dello 0,25% in marzo.

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