La guerra dei dazi danneggia la Cina più del previsto: crescita peggiore dal 1990

Il +6,1% del PIL cinese rappresenta il dato peggiore degli ultimi 30 anni
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Rallenta la crescita in Cina
L’economia in Cina sta soffrendo la guerra dei dazi con gli Stati Uniti in misura maggiore rispetto a quanto previsto dallo stesso governo asiatico. Il dato diffuso sul PIL cinese, infatti, ha visto una crescita che si ferma al 6,1% rispetto al precedente 6,5%, risultato peggiore degli ultimi 29 anni.
Inoltre, il dato resta all’interno delle previsioni fissate dal governo comprese tra il 6% e il 6,5%, ma le aspettative di crescita puntavano al 6,2%.
Il rallentamento si è mostrato soprattutto nel quarto trimestre dell’anno, con il Pil cinese che è cresciuto di solo il 6%, non mostrando segnali di miglioramento rispetto al trimestre precedente, secondo quanto comunicato dall’Ufficio nazionale di statistica.
Da una guerra commerciale ad un’altra
Il dato diffuso oggi arriva poco dopo la firma dell’accordo di Fase 1 con gli Stati Uniti che rappresenta una tregua nei conflitti economici con gli americani, ma ora i due giganti saranno attesi dalle trattative per la seconda parte che potrebbe creare ulteriori incertezze anche in considerazione dell’avvicinarsi delle elezioni negli USA che potrebbero posticipare l’arrivo della pace definitiva.
Un altro fronte potrebbe aprirsi anche dall’Unione europea, pronta a impugnare l’accordo commerciale di questi giorni davanti all’Organizzazione mondiale del commercio (Wto).
L’Ue sarebbe pronta a dare battaglia nel caso in cui le conseguenze della firma della Fase 1 dovessero creare “distorsioni” nel mercato, danneggiando le aziende europee.
“Continueremo a monitorare l’attuazione” dell’accordo, ha dichiarato l’ambasciatore europeo a Pechino, Nicolas Champuis. “A nostro avviso, gli obiettivi quantitativi non sono compatibili se provocano distorsioni negli scambi commerciali”, spiegava Champuis. “Se così fosse, andremo al Wto per risolvere la questione”.
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