La guerra dei prezzi dichiarata da Tesla affossa il Nasdaq

La guerra dei prezzi dichiarata da Tesla affossa il Nasdaq

Tesla in forte calo a Wall Street dopo la diffusione dei risultati trimestrali sui quali pesa la scelta della casa di Elon Musk di tagliare i prezzi dei suoi veicoli per concentrarsi sulla crescita delle vendite invece che degli utili.

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Wall Street in rosso

La Borsa di New York dovrebbe aprire in negativo alla luce dell’andamento odierno dei future a meno di un’ora dall’avvio delle contrattazioni ufficiali.

Particolarmente negativo l’andamento del contratto sul Nasdaq, in calo dell’1% trascinato in basso dal calo di Tesla e dalle preoccupazioni per le prospettive sui tassi di interesse USA, con le vendite che colpiscono anche quello sullo S&P500 (-0,80%) e sul Dow Jones (-0,50%).

Oggi, intanto, erano attesi i dati sulle richieste iniziali di disoccupazione nella settimana al 15 aprile, risultate 245 mila e oltre le previsioni degli analisti (240 mila) e al dato precedente (240 mila).

La guerra dei prezzi

Seppur contrastanti, i risultati trimestrali delle banche avevano attenuato i timori di un contagio della crisi del settore finanziario, ma l’arrivo dei numeri delle società tecnologiche ha modificato il quadro.

Ieri Tesla ha diffuso i suoi dati relativi ai primi tre mesi del 2023 caratterizzati da un margine lordo, il più basso degli ultimi due anni, inferiore alle aspettative del mercato a causa degli aggressivi tagli ai prezzi dei suoi veicoli, anteponendo così la crescita delle vendite agli utili.

“È meglio spostare un gran numero di auto con un margine inferiore e raccogliere quel margine in futuro, man mano che perfezioniamo l’autonomia”, ha spiegato Elon Musk agli analisti durante la conference call, aggiungendo che, nonostante l’economia rimane incerta, gli ordini del produttore di veicoli elettrici superano la produzione.

Allo stesso tempo, però, Musk non ha confermato le previsioni di 2 milioni di veicoli consegnati, mantenendo l’obiettivo fissato dalla casa automobilistica di 1,8 milioni.

Come risultato, il titolo affonda nel pre-market USA (-7%), trascinando in basso anche le azioni delle altre società produttrici di veicoli elettrici quotate a New York come Li Auto Inc (-4%), Xpeng Inc (-2,80%), Nio Inc (-2%), Nikolav (-1%), Rivian (-2%) e Lucid (-2,50%).

La nube dei tassi di interesse

A incidere sull’andamento dei titoli azionari è anche il possibile “aumento ulteriore del costo dei prestiti sulla prospettiva di un altro ciclo di rialzi dei tassi di interesse negli Stati Uniti e in Europa, in concomitanza con il timore che le banche adottino politiche di prestito più severe dopo la recente crisi della Silicon Valley”, secondo Russ Mould, direttore degli investimenti di AJ Bell.

Prospettiva confermata anche dal presidente della Federal Reserve Bank di New York, John Williams, secondo il quale l’inflazione è ancora a livelli problematici, pertanto la banca centrale statunitense agirà per abbassarla ulteriormente.

Parole che si aggiungevano ieri a quanto mostrato dal Beige Book della Fed, secondo il quale l’attività economica negli USA è rimasta invariata, ma si è assistito ad una stretta degli standard di finanziamento da parte delle banche a causa dell’aumentata incertezza e i timori sulla liquidità.

Secondo lo strumento Fedwatch del CME Group, i trader di future sui Fed funds valutano una probabilità dell’87,4% di un rialzo dei tassi di 25 punti base il mese prossimo.

Un sondaggio Reuters tra gli economisti, inoltre, indica come “probabile” che la Fed proceda a un ultimo aumento dei tassi di 25 punti base a maggio e che poi mantenga i tassi fermi per il resto dell’anno.

“Quello che abbiamo visto ieri, e che probabilmente rimarrà per un po', è che i dati sull’inflazione del Regno Unito hanno ricordato chiaramente a tutti che, pur essendo vicini alla fine del ciclo di inasprimento a livello globale, non ci siamo ancora arrivati, andando a impattare sul sentiment del mercato”, ha dichiarato Seema Shah, chief strategist dell'asset manager Principal Global Investors.

Notizie societarie e pre-market USA

IBM (+1%): ha battuto le stime degli analisti sugli utili del primo trimestre e ha segnalato che la domanda di servizi IT è stata migliore di quanto si temesse.

American Express (-1%): utile in calo (-13%) nel trimestre a 1,8 miliardi di dollari, o 2,40 dollari per azione, mancando la stima media degli analisti di 2,66 dollari per azione (dati di Refinitiv).

AT&T (-4%): fatturato totale del primo trimestre a 30,1 miliardi di dollari, rispetto ai 29,7 miliardi dell'anno precedente, ma inferiore alle attese degli analisti di 30,27 miliardi di dollari in media (dati Refinitiv IBES).

Blackstone (-1%): utili distribuibili in calo del 36% nel trimestre a 1,25 miliardi rispetto a 1,94 miliardi dello stesso periodo del 2022, corrispondenti a 97 centesimi per azione quando gli analisti se ne attendevano 96 (dati Refinitiv).

Truist Financial Corp (-1%): utile nel primo trimestre di 1,05 dollari per azione contro la stima degli analisti di 1,13 (dati Refinitiv).

Vegas Sands Corp (+4%): ha riportato ricavi trimestrali superiori alle stime di Wall Street, grazie all’accelerazione dei volumi di gioco, delle vendite al dettaglio e dell'occupazione degli hotel.

Bed Bath & Beyond (-22%): secondo il Wall Street Journal, sta preparando un’istanza di fallimento già per questo fine settimana.

Raccomandazioni analisti

Tesla

Jefferies: ‘buy’ e prezzo obiettivo fermo a 230 dollari.

JP Morgan: ‘sell’ e target price ridotto da 120 a 115 dollari.

Tudor Pickering Holt & Co.: confermato ‘neutral’ e riduzione del prezzo obiettivo da 136 USD a 127 dollari.

Goldman Sachs: ‘buy’ da 210 USD il prezzo obiettivo scende a 185 dollari.

Wells Fargo Securities: ‘neutral’ e target price da 190 USD a 170 dollari.

Morningstar: ‘neutral’ e prezzo obiettivo da 225 USD a 215 dollari.

BNP Paribas Exane: ‘sell’ e target price ridotto da 140 USD a 125 dollari.

International Business Machines (IBM)

BMO Capital: confermato ‘neutral’ e prezzo obiettivo da 155 USD a 145 dollari.

Stifel Nicolaus: ‘buy’ e target price ridotto da 150 USD a 140 dollari.

Intel

Susquehanna: mantiene ‘neutral’ e prezzo obiettivo aumentato da 31 USD a 33 dollari.

US Bancorp

Goldman Sachs: ‘neutral’ e prezzo obiettivo in calo da 41 USD a 37 dollari.

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